In questa puntata di Too Big To Fail, il podcast di finanza personale che gioca d’azzardo solo quando ha le chance a suo sfavore, parliamo di poker, probabilità, disciplina e soldi. E lo facciamo con un professionista: Andrea Dato!
I consigli di oggi:
Vittorio: Machos Alfa
Nicola: heartthrobanderson
Alain: Anatoly Powerlifter Pranks
🎺 LA PROMO
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Cose nominate (forse):
- Exploding Kitten
- Imparare a rischiare di Gigerenzer
- Open di Agassi
- Come investire il mio primo euro di Biagi
- Rapporto costo dei figli
🫵 TooBiggie, abbiamo bisogno di te:
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Trascrizione della puntata
Ebbene sì, c’è chi si è smazzato la sbobba per te pur di permetterti di cercare al volo se abbiamo nominato Cicciolina. Chi è quel santo? Clipto, che spacca i culi nel trascrivere audio in testo, anche in italiano. E non lo diciamo perché ci pagano l’obolo se ti abboni. O forse sì? Puoi scoprirlo nella settimana di prova. Ora bando alle ciance altrui e passiamo alle ciance nostre.
Vittorio
[ 00:00:30 ] Nella finanza personale ci sono parecchi concetti, diciamo complicati. Il nostro amato Gerd Gundam Gigerenzer ci ha spiegato come persone colte, professionisti stimati, tipo medici o avvocati, facciano poi molta fatica a capire concetti di statistica di base. Nella puntata sull’erodicità Luca Dell’Anna ci ha dato una chiave di analisi di questi fenomeni e visto che vi è piaciuta molto, abbiamo pensato di ospitare una persona che con questi concetti ci si scontra giornalmente. Uno che ha compreso molto bene la materia e la sa pure spiegare. Insomma, un giocatore di poker professionista.Nicola
[ 00:01:01 ] E quindi è con grande piacere che abbiamo oggi ospite Andrea Dato. Parlaci un po’ di te. A che età i tuoi genitori hanno smesso di chiederti ‘quanto ti troverai un lavoro serio’?Andrea Dato
[ 00:01:12 ] Ma in realtà, abbastanza presto sono stato fortunato perché sono cresciuto in una famiglia di giocatori nel senso che normalissimi lavoratori, mia madre assicuratrice, mio padre architetto. Però, con la passione per il bridge, viaggiavano facendo tornei. Quindi, comunque un pochino era sdoganata l’idea di giocare a tempo pieno. Certo, dopo che erano 7-8 anni che lavoravo come ingegnere ormai stavo in uno studio di progettazione, quando sono andato a loro a dire: ‘Voglio smettere di lavorare per dedicarmi al poker a tempo pieno’. Quella che era cominciata ovviamente con una passione volevo provarla trasformarla in un lavoro. Hanno storto il naso entrambi. Mia madre di più mio padre non diceva niente perché in realtà pure da giovane ha lasciato per un periodo la facoltà di architettura per dedicarsi al bridge professionistico, dopodiché è tornato indietro si è laureato e il bridge è rimasto solo una passione. Quindi, secondo me, voleva che io provassi a fare quello che lui non era riuscito a fare da giovane.Vittorio
[ 00:02:17 ] Poi ci puoi parlare un po’ della tua carriera, diciamo nel poker: come effettivamente è iniziata? Se hai raggiunto dei traguardi di cui sei orgoglioso,Andrea Dato
[ 00:02:21 ] Di giorno lavoravo e la sera tornavo a casa e mi dedicavo un po’ al poker in maniera amatoriale, però insomma avevo comunque una mente formata un po’ dalla facoltà d’ingegneria, quindi ho avuto un approccio piuttosto tecnico fin dall’inizio e questo è stata una fortuna per me perché io non mi ritengo un talento affatto, insomma ne conosco tanti i giocatori e so cosa vuol dire il talento, quello innato. Io non mi ritengo uno di quelli, però sono uno che fin dall’inizio ho approcciato il gioco in maniera seria. No, io invece fin dall’inizio ho capito che non mi ritengo un talento affatto e quindi questo e il fatto che ho cominciato molto presto in Italia, uno dei primi, mi ha portato a raggiungere dei risultati discreti, sì, insomma sono molto soddisfatto. Certo, se quando avevo 30 anni inseguivo molto di più il successo e anche la ricchezza, si può dire così. Comunque, insomma, c’era questo mordente economico molto elevato, adesso, mi appassiono del gioco fine a sé stesso nel senso che non vedo il gioco come un mezzo per fare soldi o un mezzo per affermarmi, ma vedo il gioco come se davanti avessi un cubo di Rubik e dovessi risolverlo. Questo, fin da piccolo, non mi sono sempre piaciuti gli indovinelli, problemi logici eccetera quindi questo poi mi ha portato ad avere un successo maggiore nel gioco. È un po’ un paradosso però secondo me se ci può essere una chiave di lettura in questa cosa.Vittorio
[ 00:04:00 ] Ma cioè è vero che uno dei fattori che stimola di più per avvicinare al poker è quello di guadagnare facilmente senza lavorare, diciamo oppure è un po’ un mito o per te non era vero questa cosa?Andrea Dato
[ 00:04:12 ] Allora io credo che in nessun settore esistano scorciatoie non esistono vie brevi per il successo quindi almeno nella mia esperienza è sempre stato così quindi anche nel poker no non è un modo veloce per fare soldi, bisogna impegnarsi bisogna fare tanti sacrifici e se un ragazzo di 15 anni mi dicesse ah voglio lasciare la scuola per mettermi a giocare a poker direi pensaci non 3 ma 30 volte.Detto ciò certo servono delle qualità nel senso una mente abbastanza scientifica razionale e soprattutto tanta disciplina. Quando mi chiedono sempre qual è la qualità più importante secondo te in assoluto senza ombra di dubbio la disciplina. Provo a fare un discorso un pochino più tecnico ma sono sicuro che sarete in grado di seguirmi: nel poker si dice giocare A-game B-game C-game D-game nel senso che A-game sarebbe il tuo gioco migliore cioè quando sei proprio al meglio della forma e poi a scendere B-game C-game D-game quando insomma stai magari stanchissimo oppure sei emotivamente trasportato da qualche situazione. Ecco è molto più importante lavorare per diminuire i periodi in cui giochi il tuo D-game piuttosto che lavorare per migliorare il tuo A-game.
Quindi diciamo che nel mio A-game io guadagno 100 euro l’ora. Nel mio D-game perdo 500 euro l’ora. Potete capire che passare da 100 euro l’ora a 110 quando magari hai litigato col tua moglie, giochi il tuo D-game perdi 500 euro l’ora. Capisci bene che quei dieci euro guadagnati là li perdi in qualche minuto. Quindi per questo dico che la disciplina sopra la tecnica.
Nicola
[ 00:06:04 ] Mi è venuta in mente una roba che dice Kevin Durant: ‘Hard work beats talent. If talent doesn’t work hard enough.’Alain
[ 00:06:13 ] Ma forse, quello che nel poker causa questo disorientamento del principiante è il fatto che il principiante in effetti può battere un pro, può battere qualcuno di forte e magari non capita così di rado in una partita secca, si intende. E quindi forti di quella botta di fortuna in quella situazione pensano di essere molto più forti di quanto non siano in realtà, sarebbe l’effetto Dunning-Kruger.Andrea Dato
[ 00:06:46 ] Esattamente, sì che nel breve termine ti sembra di essere più competente di quello che tu sia realmente. Questa è la fortuna anche di questo gioco, nel senso che le regole sono semplici e è molto facile cadere nella trappola di pensare di aver capito il gioco molto presto quando invece, e te lo dico dopo vent’anni che studio e che gioco, la differenza tra un professionista e un principiante è abissale. Quanto può essere negli scacchi, molto più di quanto un principiante possa immaginare, però la differenza con gli scacchi è che se io gioco con un gran maestro posso giocare cento partite e ne vinco zero, mentre invece a poker non è così perché a poker c’è la componente aleatoria, Cioè le carte non si vedono quindi fai delle stime probabilistiche e l’esito della mano è imprevedibile. Puoi fare delle stime di nuovo ma non puoi sapere che carte usciranno.Quindi, che succede quando tutti mi chiedono, Andrea, ma quanto conta la fortuna e quanto conta la skill, l’abilità? Manca un fattore, un parametro ovvero il fattore tempo. Se io e Alain giocassimo stasera una partita probabilmente le sue probabilità di vittoria sarebbero intorno al 40%, no forse un po’ di meno, 35%, se giocassimo tutta la settimana scenderebbero al 25%, se giocassimo tutto il mese scenderebbero al 5% e se giocassimo tutto l’anno arriverebbero allo zero. Quindi il fattore tempo fa sì che la curva del risultato effettivo coincida col valore atteso, quindi tutta la varianza nel tempo piano piano si annulla.
Nicola
[ 00:08:18 ] Ed è per questo che secondo me sei un ospite perfetto perché hai tirato fuori delle cose che anche nel campo degli investimenti ritornano, perché anche questo secondo me tu la chiamavi l’illusione della semplicità, il fatto che uno si approccia al poker, pensa di sapere tutto da subito è dello stesso effetto che tante persone hanno con gli investimenti. Ti volevo chiedere una cosa sul tilting, cioè quando tilti poi non riesci a pensare razionalmente, ti auto incarti da solo. Hai un modo tu per uscire da questa condizione?Andrea Dato
[ 00:08:51 ] Allora guarda, la cosa più complicata del tilt è ammettere di essere in tilt. Vorrei dare una definizione di quello che per me è il tilt, perché sennò rimane una parola così. Il tilt è quando le emozioni inquinano le tue valutazioni tecniche, probabilistiche, poi dipende da quello che stai facendo. Quindi se io in un momento stimo che il mio avversario sta bluffando il 70% delle volte ma magari sono un mese che sto perdendo tutti i giorni per vari motivi anziché stimare che sia al 70% stimo che sia al 90%. Cioè, o la voglia di rifarmi o la paura di perdere fanno sì che la mia stima non sia vicino a quella reale. Se si estende invece su momenti più lunghi, magari periodi in cui sto giocando male per vari motivi, quello che faccio di solito è smettere di giocare e mettermi a studiare. Questa è una cosa che mi ha sempre aiutato in vari momenti. Ci vuole forza di volontà e sacrificio. Però questo per me è sempre un ottimo modo per ritrovare me stesso.Nicola
[ 00:09:58 ] Tu pensi che questo sia veramente una cosa che il professionista riesca a non farsi influenzare così tanto? Te lo chiedo solo perché delle volte mi capita di vedere gente che gioca a Magic che quando tiltano è finita. Non ce la fanno più a recuperare.Andrea Dato
[ 00:10:14 ] Nel poker, ciò che è molto difficile io magari gioco un pomeriggio perdo 1.000€. Ecco. Arrivato a fine sessione, capire di questi 1.000€ quanti ne ho persi perché ho giocato male e quanti invece ne ho persi però non voglio dire sfortuna, però perché le carte certe volte si incastrano male. Ecco, arrivare a fine sessione e dire di quei 1.000€ quanti ne ho persi perché ho giocato male è estremamente difficile. In realtà ci sono due trappole. Una trappola è dire: ‘li ho persi per sfortuna’. Quindi cominci a piangerti addosso, quanto sono sfortunato, non scendono mai le mie carte. Quando senti i principianti che parlano fra di loro non fanno altro che raccontarsi delle sfortune. Non sai quello che mi ha fatto, sai che mi è successo e non senti mai uno spunto tecnico. Dall’altra parte che invece è quello che succede a me un pochino adesso meno spesso ma mi è successo, è dire no, questi 1000€ li ho persi tutti perché ho giocato male. E quindi anche quello va in un circolo di frustrazione perché comunque perdi fiducia in te stesso e per questo poi per ritrovarti devi mettere a studiare. Quindi questa cosa dell’impossibilità, perché non c’è niente, non c’è un software, non c’è qualcuno che ti possa aiutare a capire i soldi che perdi, li stai perdendo perché giochi male, a meno che non sia proprio eclatante o se li stai perdendo perché stai in downswing, cioè in bad run, cioè in dei momenti in cui anche i migliori al mondo sono destinati a perdere.Nicola
[ 00:11:37 ] Avevo sentito una tua intervista dove dicevi che adesso appunto con questi software di AI che trainano e si trainano tra di loro per vedere insomma quali sono le strategie migliori, era saltato fuori che insomma le persone non bluffano tanto quanto dovrebbero. Una delle motivazioni che avevi dato è che comunque la gente ha paura di fare brutta figura perché se io bluffo e mi chiamano quasi gioco a mio sfavore, perché non voglio perdere la faccia. Succede anche negli investimenti perché il discorso del seguire il consensus più che altro è quello.Andrea Dato
[ 00:12:16 ] Assolutamente vero quello che dici. Faccio un esempio proprio riguardo al bluff. Quando un avversario punta, diciamo il piatto è 100 euro e questo avversario va all-in per 100€, e tu devi decidere se chiamare oppure no. La matematica ti dice che dovrai avere ragione una volta su tre giusto? Perché una volta che c’hai ragione vinci 200 e quando sbagli perdi 100. Quindi devi fare una chiamata sapendo che perderai quasi il 70% delle volte. Capisci l’approccio emotivo inconsapevole del tuo sistema a una scelta del genere è difficilissimo, è quasi impossibile. Perché tu devi prendere una decisione sapendo che la maggior parte delle volte la decisione è sbagliata. E nonostante questo devi prendere comunque quella decisione. Si crea un attrito dentro di te. Da una parte c’è uno che tira e dice ‘spesso sbagli’. Dall’altra la matematica ti dice che devi chiamare quindi tu stai facendo questa battaglia dentro te stesso e poi alla fine prenderai la tua scelta. Però immagini bene che la maggior parte delle persone vorrà prendere una decisione con una sensazione dentro di sé, che la maggior parte delle volte è la decisione giusta. Se no non ce la fa proprio emotivamente. E questo parlo soprattutto del tavolo dal vivo. Perché quando o fai un bluff che va male o chiami uno pensando che sia in bluff e non è così. C’è proprio la componente che tutti ti guardano e questa è una componente che ha un ruolo molto importante, perché la gente dal vivo bluffa molto di meno, perché uno sente molto di più il peso. Quando stai dietro a un monitor in mutande, fai il bluff e ti chiamano te ne freghi il giusto insomma che gli altri ti hanno visto. Quando sei dal vivo con persone con cui magari che conosci, magari ci parli, eccetera. Insomma, senti proprio un’onda di calore dentro. Una sorta non dico di vergogna, però comunque un imbarazzo. Insomma, unire queste due cose. La parte quindi più economica, proprio il calcolo, e la parte emotiva è un’arte che poi è quella del giocatore di poker. E anche del trader, sono abbastanza sicuro che le emozioni giocano un ruolo.Vittorio
[ 00:14:21 ] A me nella cosa che mi piace di questa cosa del poker è quando capire quando è il momento di fermarsi, no? Che è una cosa molto comune negli investimenti, perché comunque l’ingordigia, l’avidità è proprio un tratto che ti esce fuori quando stai in certe situazioni, quando magari becchi le azioni giuste e dici no aspetto un secondo, aspetto un altro un altro po’ e poi ti crolla il castello. E invece la capacità di dire mi fermo, magari mi sarebbe andata benissimo, ma va bene così: cioè è stata quella la decisione giusta. Cioè tu questa cosa come l’affronti? Non so se hai sviluppato delle tecniche nel tempo oppure è un lavoro molto di consapevolezza;Andrea Dato
[ 00:15:07 ] Partiamo dal dal presupposto che hai davanti una situazione profittevole. Ok? Quindi hai una situazione di gioco, di investimenti in cui se prendi delle decisioni corrette guadagni. Ok? Questa è una premessa ovviamente, perché se il tavolo è brutto non giochi; se il mercato è difficile, adesso, purtroppo, non so fare il paragone, però se la situazione non ci sia, se non aprono delle finestre di opportunità, lasciamo stare. E vabbè, questa è una base, quindi partiamo dal presupposto che ci sono che c’è una situazione in cui c’è possibilità di fare soldi.Come dicevo prima, il punto è rendersi conto di essere in tilt. Sopraffatto dall’ingordigia, dalla da insomma da varie emozioni negative. Come ci si rende conto? Questo è diverso per ognuno di noi. È molto difficile. È come quando nella relazione di coppia senti che a un certo punto la rabbia sta prendendo il sopravvento e tu stai per perdere il controllo e stai per dire cose di cui ti pentirai o per fare cose di cui ti pentirai. Come si fa? È delicatissimo e difficilissimo. Ci vuole tanto tempo e anni di lavoro. Io personalmente, per esempio, mi sono reso conto che quando non sono più tanto lucido tendo a prendere decisioni più affrettate. Cioè, il mio tempo di reazione diminuisce. Quindi questo per esempio può essere una spia. Quando vedi che tendi a prendere decisioni impulsivamente, sicuramente c’è qualcosa che non sta andando bene. Quando mi viene voglia continuamente di guardare se nella sessione sto vincendo o sto perdendo. Anche questo è un sintomo per me che non sono focus. Perché in teoria è un dato irrilevante. Cosa cambia se stai vincendo o se stai perdendo? Se davanti a te è una situazione profittevole, non ha importanza se sei venuto da un mese che hai perso. Quella situazione profittevole è e tu quello che devi prendere la decisione migliore, punto. Trovare queste spie è la cosa difficile e ci vuole del lavoro. Auguri
Vittorio
[ 00:17:09 ] C’è pure il fattore che diciamo la fortuna, la vedi subito no, e invece le capacità diciamo tecniche, le abilità e i risultati, li vedi un po’ sul lungo periodo. È un po’ come anche negli investimenti, non c’è l’interesse composto, è quello che si fa nel lunghissimo periodo ed è una cosa che tanti non è che accettano molto facilmente. Diciamo così e tu come la gestisci diciamo questa cosa, tecnicamente pure se fai la cosa giusta per un anno, tu puoi perdere sempre. Poi ci stanno una serie di altri fattori.Andrea Dato
[ 00:17:38 ] Assolutamente. È successo nella mia carriera, non so da quanto gioco a poker, per me sono quasi 20 anni. Ho fatto per tre anni ho fatto negativo, non di seguito però è successo tre volte tre anni che alla fine anno ho fatto meno. Pensate che io giocherò, fai 500 mani al giorno, 300 giorni l’anno, sono una quantità di mani incredibili quindi insomma se giochi sempre bene, uno si aspetta che alla fine vinca, però questo è il punto: svincolarsi dal risultato. Questa è la cosa più difficile: essere consapevoli che si sta prendendo la decisione corretta, poi il risultato non è nelle nostre mani. Mi viene quasi da dire. Mi viene in mente una frase di Agassi nel suo libro Open, in cui lui faceva questo paragone tra il vento che sposta la pallina e come tu prendi la pallina nel senso: tutto quello che puoi fare è cercare di prendere la pallina nel modo corretto, poi se arriva la folata di vento e quella va fuori o va a rete, non è nelle tue competenze. Quindi spostare l’attenzione dal risultato e metterla soltanto nel decision making questo è quello che cerco di fare e che consiglierei.Alain
[ 00:18:59 ] si sposa benissimo con quello che dicevi prima che con la maturità che hai oggi godi proprio del gioco cioè la tua, anche il tuo risultato se vuoi lo stai riprendendo un po’ sotto il tuo controllo una delle tue reward, le tue ricompense, è capire meglio il gioco giocarlo meglio, godertelo invece di guardare alla fine al positivo o negativo anche questo ti riporta un po’ sotto controlloAndrea Dato
[ 00:19:28 ] quando si uniscono diciamo la parte del poker e la parte della ricerca di sé insomma come chiamare mi appassiono il meccanismo che s’innesca è: prendi una decisione e ho un risultato questo risultato può confermare o no che la decisione che ho preso sia giusta o meno. Se però partiamo dal presupposto che noi abbiamo fiducia in noi stessi e noi sappiamo che stiamo prendendo le decisioni giuste a noi non ce ne frega niente del risultato. Chi sta male perché perde è perché ha il dubbio che non sta giocando bene che non sta prendendo le decisioni giuste ma se tu sai, hai studiato e sai che quella decisione che ha preso è corretta non hai bisogno della conferma di risultato che te lo confermi perché tu questa consapevolezza ce l’hai già a priori per questo dico bisogna distaccarsi dal risultato, perché se stai attaccato risultato vuol dire che sia ancora insicuro vuol dire ancora che ti stai che stai camminando con i piedi troppo timorosi. Quindi il lavoro è a priori devi farlo prima di prendere decisioni. In che modo: studiando per esempio meditando eccetera. Ma se arrivi già al punto che aspetti il risultato per confermare o meno le tue capacità, allora hai già fatto un passo più lungo della gamba.Vittorio
[ 00:20:38 ] C’è anche il fattore che non esiste un metodo assoluto, diciamo cioè impara una cosa all’università, la applicano alla vita, gli funziona il primo anno, secondo anno, terzo anno, decimo anno diventano benestanti. E allora deve sempre così, il mondo poi a un certo punto questa cosa non funziona più e chiaramente non sono sono fuori dal mercato, no? Quindi uno dovrebbe anche mettersi in discussione costantemente nel cercare di imparare cose nuove, pure per te è così?Andrea Dato
[ 00:20:56 ] Assolutamente i migliori giocatori hanno uno stile di gioco che cambia radicalmente circa ogni tre mesi. Se io vado a vedere le mani che ho giocato un anno fa mi metto le mani nei capelli, mi sembra incredibile che un anno fa ho giocato delle mani in quel modo. Quindi, quello che dici, assolutamente vero: essere sempre pronti al cambiamento, una cosa che dico sempre dei giocatori principianti che si avvicinano a questo gioco: una delle cose peggiori che può succedere a un giocatore che inizia a giocare a poker è vincere. Perché quando vince ha subito questo feedback positivo quindi si radica in quello stile che sta adottando e prima che lo mette in discussione non deve riperdere quello che ha guadagnato ma tre volte tanto. Quindi la cosa migliore è cominciare a perdere, lo so che paradossale però in quel momento subito ti metti in discussione e quindi cominci subito a fare un lavoro sul di te.Alain
[ 00:21:59 ] Che tra l’altro anche questo è uguale al mondo del mondo degli investimenti prima per di è meglio. Ci sono una marea di parallelismi. Hai citato che hai utilizzato l’intelligenza artificiale nel tuo studio, nel tuo training ti andrebbe di parlarci un attimino di questa cosa?Andrea Dato
[ 00:22:14 ] Volentieri. È una cosa abbastanza recente, prima i software erano solo software di tracking, quindi erano software che si attaccavano diciamo alla poker room, seguiva il tuo gioco e ti dava in output delle tue statistiche di gioco, quindi quante mani hai giocato, vinto, perso eccetera, ma senza fare delle valutazioni.Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, in pratica hanno preso, e faccio sempre l’esempio del sasso carta forbice perché è più intuitivo: se prendi due software che ti metti a giocare a sasso, carta, forbice fra di loro, due computer e gli dai come strategia iniziale di buttare non so 50 forbice, 25 carta, 25 sasso uno e l’altro 50 sasso, 25 carta, 25. Gli fai giocare tra di loro e gli dici aggiusta la tua strategia in modo di raggiungere un equilibrio; capisci bene che dopo qualche millisecondo entrambi giocano 33, 33, 33. Nel poker è uguale quindi gli dai una strategia iniziale grossolana, Questi giocano fra di loro e in poco tempo raggiungono un equilibrio e quindi vedi che anziché fare sasso carta forbice immagina fanno call fold o raise ecco, per dirti, e quindi capito si trovano un equilibrio. Questo è sicuramente un settore che va approfondito per il giocatore di poker e va studiato. Però ricordiamo sempre che è un computer che gioca contro un altro computer, quindi sono soluzioni teoriche. Quindi se da una parte sposti leggermente un equilibrio e anziché bluffare il 60% bluffi il 63%, quindi parlo veramente di pochissimo dall’altra la soluzione cambia radicalmente. Per esempio se anziché fai 33 sasso 33 forbice mi fai 35 sasso e 32 e mezzo, uno e l’altro, la contro strategia e di buttare sempre carta il cento per cento delle volte perché giustamente se quello butta un po’ di più sasso rispetto agli altri due, basta farsi due conti. Quindi questi equilibri sono delicatissimi e purtroppo anche io ci sono cascato nel tranello di fossilizzarmi e vedere nel GTO come la Bibbia, mentre invece è più come un conosci l’arte e mettila da parte. Quindi è inutile che il solver ti dica di bluffare 63 per cento quando poi alzi gli occhi e vedi dall’altro uno che non passa mai, capito? Oppure dici: ah, ma questo in teoria mi starà bluffando il 22 per cento delle volte. Dopodiché alzi gli occhi e vedi questo signore di 76 anni che c’ha le ragnatele sulle fiche e non si gioca una mano, che dico il solver, ma passi sempre tanto quando punta ce l’ha sempre.
Vittorio
[ 00:25:07 ] Va bene, senti allora noi vorremmo farci un po’ i cazzi tuoi, se è possibile, chiaramente. Nel senso, cioè si può dire quanto guadagna in media, o anche solo vagamente?Andrea Dato
[ 00:25:18 ] Il mio core game è il cash game online dove un buon giocatore può guadagnare circa fino a 10 bui ogni 100 mani, contando che gioco tra le 500 mani e le 1.000 mani al giorno… sto facendo delle stime, perché veramente in realtà non lo so. 500 – 1000 mani al giorno quindi vuol dire che guadagno tra i 50 e 100 bui al giorno e contando che i tavoli che gioco hanno un grande buio che varia tra 10 e 30 euro insomma guadagno il boh tra 500 e 2000 al giorno quando però insomma sono stime insomma è difficile dire. Giocando cash se gioco sempre in forma gioco sempre lo stesso numero di ore e tavoli eccetera più o meno quelle sono le cifre dai sì. Poi certo 500- 2 000 al giorno bene sarebbero 60.000 al mese wow beato te poi magari per un giorno sto un po così e gioco male ne perdo 50.000 quindi capito va preso molto con grano salis quello che sto dicendo in più e questo è il cash game online per quanto riguarda invece i tornei live sono come delle lotterie. È come se chiedi a uno ma quanto guadagni con gratta e vinci? Quando va bene poi guadagnare cifre enormi… infatti se tu vedi il gioca il grafico del giocatore di cash game è un grafico che sale costantemente magari più in piccolo però comunque lo vedi; il grafico del giocatore di tornei scende costantemente e poi ogni tanto fa boom e sale… scende scende scende boom e sale ovviamente visto molto da lontano comunque l’andamento è crescente però il giocatore di tornei… se io mi iscrivo ad un torneo l’80% delle volte farò meno l’iscrizione, quindi un torneo da 1000 vuol dire che l’80% delle volte farò -1000 il 20% farò o +1.500 o +6.000 o +18.000 o +30.000 eccetera. Che ti devo dire sono, mi ritengo un giocatore fortunato nel senso che nella mia vita ho guadagnato più probabilmente di quello che la mia abilità pretendeva, quindi ho avuto i miei successi, comunque, sono anche pubblici online e quindi è inutile nasconderli.Nicola
[ 00:27:36 ] E quindi vista questa varianza insita nel gioco, dall’altro lato comunque devi mangiare tutti i giorni, come come gestisci questi due aspetti, cioè una parte del… perché poi il capitale d’impresa tra virgolette rispetto al tuo budget, sapendo che quel budget lì magari ti deve durare un anno. Perché, come dici tu, magari fai un anno certo.Andrea Dato
[ 00:28:01 ] Guarda io quando ho lasciato il lavoro da ingegnere avevo da parte 200.000 euro, quindi mi muovo con i piedi di piombo. Non ho mai preso decisioni troppo avventate; ho sempre voluto lo zoccolo duro che mi permettesse poi al tavolo di prendere le decisioni con tanta leggerezza. Quando mi chiedono: ‘Ah, ma secondo te questo tavolo è troppo alto per me?’ Ma se te questa cifra è troppo alta per me, non c’è; non ci sono formule. C’è la formula a quello che ti dice: ‘ah, non giocarti mai più del 3% del tuo bankroll’. Sono solo numeri; quel che io dico è immagina che tu in un giorno perda tutto quello che ha investito in quel tavolo, in quella giocata, insomma. Ti senti esattamente leggero quanto eri prima? Se la risposta è sì, allora quella è la cifra giusta. Se invece ti rode del culo, allora vuol dire che stai giocando fuori dal roll.Quindi c’è chi si gioca. Io ho visto gente che ha 50.000 euro da parte, che se ne gioca 50.000, veramente l’ho visto. Eh, ma ne ho visti gente con 50.000 a parte, che se ne gioca 70.000, perderli e stare là a scherzare. E gente che ha 100.000 euro da parte che sta là in taxi, è 5 euro no, però facciamo 2 euro e 50 a testa, quindi capito. Cioè, c’è di tutto. Il punto è la tua confidence, cioè come ti senti, come ti sentiresti se perdessi tutto, adesso non so con l’investimento, se si può fare un paragone analogo, però io dico al tavolo a gioco: se ti siedi con 10.000 euro, mi devi dire che se perdi quei 10.000 stai proprio tranquillo e leggero, puoi alzarti andare a cena con gli amici e scherzare. Allora vuol dire che quella cifra va bene per te.
Vittorio
[ 00:29:49 ] Guarda, è tipo una delle regole nel senso cioè che tu devi essere disposto a investire soldi che sei disposto a perdere, diciamo perché prima di investire devi sostanzialmente averti parato il culo. Infatti abbiamo trovato una motivazione a Nicola per avere un fondo di emergenza anche abbastanza ciccione.Nicola
[ 00:30:07 ] Grazie grazie mille Andrea è stata veramente meglio meglio di come me l’aspettavo e avevo delle aspettative alte.Andrea Dato
[ 00:30:18 ] Per me è sempre un piacere parlare di questi temi, quindi grazie a voi.POSTA DEL CUORE
Alain
[ 00:30:22 ] Bene, passiamo alla posta. Del cuore, come sempre potete scriverci col form il cui il cui link trovate nelle show notes oppure boh altri metodi di bislacchi.La lettera 1 viene da Matteo
LETTERA 1 – MATTEO
Buongiorno ragazzi,
Innanzitutto parto con la doverosa leccata di culo ringraziandovi per i contenuti che apportate! Ogni puntata si impara sempre qualcosa di nuovo che arricchisce e rende più consapevoli, è proprio un piacere ascoltarvi e per questo motivo vi ringrazio di cuore.
Passando ora ai miei dubbi ho due domande da porvi (anche se di dubbi ho un file pieno che vi assicuro non si ferma al numero due quindi senza esagerare vi sfrutterò ancora):
1)Mi sono affacciato seriamente alla Finanza Personale e agli investimenti ad agosto 2024 (purtroppo tardi all’età di 29 anni nonostante negli anni precedenti ho investito tramite la banca ma sapete già anche voi come può essere andata) facendomi aiutare da un consulente finanziario indipendente che mi ha fatto iniziare tramite la mia banca (BCC Brescia). Le disponibilità erano di un Deposito iniziale di 20k e poi un PAC da 500€ al mese. Ora però mi domando è meglio la Banca o Broker online? O tutti e due insieme? E se la risposta fosse il Broker online quali sono i consigli per fare il passaggio?
Vittorio
[ 00:31:42 ] È sempre meglio il broker nel senso che gestisci le cose da solo perché paghi meno commissioni e non paghi consulente e questo ne abbiamo parlato migliaia di volte chiaramente devi essere consapevole di quello che stai facendo devi avere una strategia probabilmente ascoltando qualcuna delle nostre puntate scoprirai che ti stanno mangiando un sacco di soldi e stai avendo dei rendimenti sotto la media per l’impegno pari alla lettura di tre o quattro libri forse.Niente tutto qua le cose da fare è che devi mandare a fare il culo del consulente probabilmente devi chiudere tutte le i fondi che ti ha venduto perché in genere quelli sono fondi bancari che non sono transati sui normali mercati insomma sono lo puoi acquistare solo appunto tramite un consulente e andare a ricostruire il tuo portafoglio in un’altra maniera. Nel caso tu abbia invece titoli che sono che magari sono ETF oppure obbligazioni puoi semplicemente fare la portabilità la banca A comunica con il broker B e quello si prende tutto quello che hai tempo massimo un paio di settimane trasferisce tutto quindi abbastanza semplice a livello generico insomma.
Alain
Penso che lui aveva già un consulente finanziario indipendente comunque adesso ha iniziato con la banca ma…
Vittorio
Ok allora quello è semplicemente una cosa tecnica è inutile investire su una BCC che probabilmente riprenderà 10 euro di commissioni a transazione
Alain
2) Ho un figlio di un anno e mezzo e un secondo/seconda in arrivo. Per il primo ho iniziato un PAC di 50€ con la banca a inizio 2024 ma appena ho la possibilità vorrei bloccarlo siccome sono sicuro che ci sia altro di più conveniente/efficiente. Voi cosa consigliate? L’idea sarebbe di dedicare ad entrambi sempre 50€ al mese in modo che a 18 anni abbiano un discreto gruzzoletto da utilizzare.
Se aveste bisogno di altre informazioni anche personali per inquadrare meglio la situazione familiare soprattutto per quanto riguarda la disponibilità economica rimango disponibile ad integrare questa mail.
Nicola
[ 00:33:33 ] Io una volta ho letto su Italia Personal Finance di un tizio che faceva tutta la disamina per filo e per segno di quanto risparmiava e a un certo punto dice: ‘E se arriva un altro figlio, metterò da parte 100 euro al mese per lui.’ Che, secondo me, che senso ha che metti via i soldi solo quando il figlio ce l’hai? Cioè se hai quella possibilità di risparmiare quei 100 euro, perché non li risparmi già oggi no? Cioè, non è la storia dei compartimenti mentali del fatto che…Vittorio
[ 00:34:02 ] forse prima faceva parte del budget “devo trovare una compagna con cui fare un figlio” quindi quei 100 euro venivano investiti per le cene… comunque cambiano gli obiettivi no!Nicola
[ 00:34:16 ] L’altro esempio di questo mental accounting che secondo me è veramente una roba che fotte la testa no? Anche perché poi cioè in teoria il nome l’apice del momento in cui avrai un troiaio di spese nella tua vita e quando hai figli piccoli per cui iniziare quando ti è arrivato il figlio a mettere via dei soldi per quel figlio esattamente quel momento lì secondo me è il momento peggiore no?Alain
Ma sai che secondo istat in realtà più crescono più costano?
Nicola
E non dirmelo non dirmelo!
Vittorio
[ 00:34:54 ] Ma qua e mo ci metti un bel botto un bel libretto postale da bassa pure lì se paghi in caso l’asilo ma che te fregaAlain
[ 00:34:55 ] No, ma comunque vero, Federconsumatori ha fatto un’analisi (anzi, la fa ogni anno, ogni due anni) e in realtà costano di più andando avanti. Nicola, vedi che devi cominciare a mettere via nella busta.Nicola
[ 00:35:07 ] Lo sai qual è il truccone? Che fanno questi conti in Italia, perché in Italia l’asilo non costa un cazzo e soprattutto la maggior parte della gente ce l’ha pagato no?Alain
[ 00:35:18 ] Nella fascia 0-3 anni la maggior parte delle persone lo paga l’asilo,Vittorio
E pure tipo 300-400 euro al mese, io c’ho amici.
Alain
Magari 300-400 euro a Milano se trovi posto, ma che appunto qua è facile spendere 700 euro, se non riesci a trovare
Nicola
[ 00:35:42 ] io l’anno scorso perché adesso lo posso scaricare dalle tasse, 9 mesi di asilo 20.000 è questo che ti dico…Ritornando alla domanda di sto ragazzo qua non lo so rispetto al risparmiarli per te e poi per per, per arrivare quando questo figlio avrà effettivamente un bisogno. Poi non capisco perché arrivi a 18 anni e gli dai 20.000 euro, cosa rappresentano quei 20.000 euro? Perché non sono 30? Non dovrebbero essere legati più che altro a quello che poi avrà di bisogno. Non voglio far passare il messaggio “non risparmiate” sto dicendo che fare tutti questi barattolini anziché avere un barattolo unico che è quello della famiglia e poi decidere in quel modo lì, secondo me, è un po’ meglio.
Alain
[ 00:36:39 ] Guarda, io parlo per me: il mental accounting, un pochino, secondo me, aiuta a risparmiare di più. Cioè, quando fai il mental accounting, stai immaginandoti quanto ti costerà qualcosa in futuro e quindi se sei comunque con un budget limitato, magari rinunci veramente al sushi questa settimana e lo metti nella bustarella dedicata. mentre appunto, se non avevi un figlio, vaffanculo ti sparavi il sushi e poi si vede chi c’è c’è. Però è vero quello che dici tu Nicola: nel senso, i soldi sono soldi e da qui ai prossimi vent’anni, con ogni probabilità ci saranno mille vicissitudini e quindi il piano cambierà in un modo o nell’altro;Vittorio
[ 00:37:11 ] sì, secondo me, c’è un fattore che ho notato: è che chi non ha mai fatto un cazzo di questa roba -cioè non è mai stato organizzato- tende nel momento del bisogno a diventare un ultra-nazista dell’organizzazione proprio perché non hai riuscito a costruire un bilanciamento tra le cose. Non è questo il caso, ora stiamo discutendo di altre cose, però c’è questa cosa: si diventa estremisti. Nasci incendiario e muori pompiere. Tanti hanno questo estremo nel mezzo non è che usi solo il fuoco per cucinare e l’acqua per farti la doccia; cioè, è questo processo che tanti lo imparano in maniera un po’ troppo drastica e ti porta quindi anche a fare dei compartimenti così fortiNicola
A me quello che aveva colpito era proprio quella roba lì, cioè nel senso, e poi quando avrò un altro figlio allora metterò via 100 euro per lui, ma perché cioè, perché quando arriverà, cioè la logica lì se non…
Alain
[ 00:37:55 ] E sì, in effetti, quello poi bisogna risparmiarlo già prima se lo sta pianificando….Magari due pulci nell’orecchio gliele metterei, la prima è: io a mio figlio ho aperto anche un fondo pensione non tanto per convenienze particolari, più che altro per darle uno strumento poi quando sarà matura che comincerà a mettere via qualche soldo un posto dove metterli, io non lo avevo e ho ritardato parecchio l’apertura e anche l’inizio all’investire, cioè io avevo un libretto di risparmio postale allo zero no? e quindi, per me, l’investimento era uguale a inculata. Però, se hai uno strumento che un minimo di senso ce l’ha e glielo lasci già pronto; se non altro è già col pilota automatico, volendo, e poi matura anche anzianità che non sai mai perché comunque, ci sono dei vincoli nel fondo pensione per togliere i soldi: tipo devi essere iscritto da almeno 8 anni. Cose di quel tipo. Insomma, avere l’anzianità già maturata non è male e poi non ti costa un cazzo; che te ne frega? Lo apri, lo lasci lí e bon
La seconda pulce nell’orecchio: 50 euro al mese. Magari dipende dalla situazione familiare può essere tanto può essere poco come risparmio. Però, quando arrivi a 18 anni devi farti il conto che avrai sui 15 mila euro; considerando anche quanto avranno reso quei soldi. Bisogna vedere a cosa servono quei soldi lí. 18 anni servono per l’università, magari Erasmus in medicina può essere molto più costoso di quanto pensi o magari non servono a un cazzo e te li puoi spendere un po’ di più in birra e da questo punto di vista lo capisco l’appeal del Goal-Based Investing, come lo chiamano, cioè ti dà l’idea di qualcosa di ragionevole che puoi aspettare in futuro, quindi ti dà un pochettino il pepe al culo per voler risparmiare di più. Non so ma è una stronzata…
Vittorio
[ 00:40:10 ] No, no, ma io lo capisco, cioè comunque funziona: ti poni un obiettivo, però diciamo era diverso dal concetto che diceva Nicola, no? Quello è proprio l’estremismo. In questo caso è una organizzazione, diciamo così mentale, ci sta insommaNicola
[ 00:40:26 ] Eravamo a cena da una coppia di amici, un po’. Di tempo fa, lui faceva il private banker ed è il padrino di un bambino che poi sta roba non la sapevo cioè che sta roba se sei padrino poi devi dargli un tot di soldi no?Alain
[ 00:40:43 ] Mica lo scegli il private banker per niente no?Nicola
[ 00:40:46 ] E quella era il punto di vista della moglie di questo qua, perché dice: ‘vedi che hanno fatto fare il padrino e adesso gli mette sempre i soldi sul conto a questo bambino’. E invece guarda, guarda cosa ci hanno regalato a Natale. E praticamente la famiglia del bambino, i genitori del bambino hanno regalato al padrino dei sottobicchieri con delle foto fatte pure male di lui con questo bambino qua.Alain
[ 00:41:24 ] Così si ricorda che deve sganciare a fine anno! Comunque invece per la storia dei bambini, se uno comunque vuole approfondire, vuole farsi un minimo… può essere un’ottima scusa prendere quella del figlio che ti è appena nato per imparare un pochettino di più di finanza. In questo caso io ti consiglio un libro di Lorenzo Biaggi, quello che scrive per investireconbuonsenso.com. Ogni tanto lo si vede alle live con Nicola e questo libro si chiama ‘Come investire il mio primo euro’ e parla proprio di come investire per i figli, quali principi seguire. Secondo me è ben scritto ed è abbastanza solido, quindi lo consiglio assolutamente.Cazzabubbole
Nicola
[ 00:41:57 ] Ok ragazzi, è il momento di ‘cazzabubbole’. Come introduzione vorrei dire: siccome si parla di consigli, posso dire un consiglio: non abbiate sfiga! Ve lo dico proprio dalla mia esperienza di vita perché è stata una settimana di merda. Sono stato malato, poi mi sono spaccato la schiena. Sono a casa da solo con i bambini e stasera sono andato all’asilo a prendere mio figlio e c’era una scarpa sola.E quindi lo dico alla tizia: ‘Guarda che qua manca una scarpa! Aspetta aspetta, perché poi ovviamente questi qui fanno i turni. Quindi lei chiama la tizia che c’era lì al mattino, la tizia che c’era lì al mattino.’ Al telefono le dice e no, ma anche stamattina quando siamo usciti aveva una scarpa sola, cioè io l’ho guardata e le ho detto. Ma secondo te, cioè stai dicendo che io stamattina l’ho portato qua con una scarpa sola? Questo è il livello della…perché è persa dentro quel cazzo di asilo maledetto che costa 20k.
Comunque parlando di robe serie: io quindi tutta la settimana di sfiga non ho neanche avuto il tempo per vedere niente di decente. Però mi è venuto in mente, c’è un profilo su Instagram che si chiama Heart, come il cuore, TH Rob Anderson ed è un tizio che fa di questi video molto corti in cui praticamente parla dei specialmente film anni 90 ma il suo il suo cavallo di battaglia è Settimo Cielo Seventh heaven… madonna cioè allora che era una serie super cringe che c’era quando io ero giovane però effettivamente sai poi diventi vecchio te le dimentichi delle certe robe e quindi rivedendo lui cosa fa, commenta gli episodi e commenta questi episodi facendo vedere quanti stereotipi razzisti, misogeni metteteci quello che volete c’erano lì dentro.
C’era un episodio in cui sto bambino era una famiglia perché magari spero che alcuni di voi non sappiate che cos’era è una famiglia americana padre e madre penso cinque bambini da lì settimo cielo. Il padre faceva il prete la mamma faceva tipo la gente dell’FBI perché faceva quella che andava in giro a mettere il naso nei cazzi di tutti quindi un episodio uno dei bambini porta a casa questa bambina homeless e tipo la trattano come un cane randaggio cioè non come un essere umano no no. O tipo una volta una figlia fa questo scambio colturale con questo ragazzo francese e quindi il ragazzo francese siccome era francese fumava perché quella è l’idea che hanno gli americani dei francesi e mangiava solo baguette è ovvio. Ma la roba più bella è stata la sorella del parroco in un episodio si scopre che è alcolizzata e quindi come si risolve l’alcolismo? Lui la chiude in una stanza, tipo sequestro di persona, per farle smettere di bere. Cioè è tutto così.
Alain
[ 00:45:22 ] Però tecnicamente è corretto, se non ci sono alcolici nella stanza.Vittorio
[ 00:45:29 ] Io mi ricordo una puntata in cui beccano il figlio più grande, che si era fatto tipo un tiro di una canna e la moglie rivelava che da giovane aveva fatto un tiro. Sono andati avanti tre puntate in lacrime perché lui non riusciva a perdonarla. C’era solo un motivo per vederla: Jessica Biel, da ragazzina.Nicola
[ 00:45:48 ] Comunque fa morire dal ridere. Cioè, come la fa lui ve lo consiglio.Alain
[ 00:45:49 ] Quindi non consigli il settimo cielo ma il tipo qua su Instagram, ok.Nicola
[ 00:45:56 ] Metteremo il link così lo trovate.Alain
[ 00:45:58 ] Io invece vi consiglio il canale YouTube di Anatoly al secolo Vladimir Shmondenko che è un powerlifter ucraino di ottimo livello e che si diverte da morire a fare scherzoni in palestra. Io ogni volta che me lo guardo mi tira su il morale in una maniera perché la palestra è comunque un ambiente che ha delle sue regole, soprattutto tra noi maschietti.Io non la frequento per cui l’ho solo vista da lui. Me la racconta così. Uno degli scherzi più gettonati suoi è che si veste dal tipo delle pulizie. Lui ovviamente ha l’accento ucraino per cui parla l’inglese con l’accento straniero recita molto bene il personaggio però poi si mette che sono il mocho 32 kg di pesi tra il manico e il mocho finale e poi quando va da questi tizi che fanno bodybuilding sono giganteschi e lui è 80 kg per 1,80 metri per cui è una persona, tutto sommato normale, non lo vedi nella tuta da lavoro che è grosso, va lì gli umilia tirando su i pesi che questi qua non riuscirebbero mai a tirare su e a me fa spaccare.
Vittorio
[ 00:46:59 ] Ma è quello che praticamente ci stanno questi che tirano su i pesi che fanno i massimali e poi arriva lui che deve far finta di fare le pulizie e sposta il peso come fosse nulla con una sola mano e lo sposta di là, stupendo, stupendo.Nicola
[ 00:47:12 ] Ma sai che avevo visto una roba del tipo che diceva quelli che fanno arrampicata che quindi sono super lean e però riescono ad alzare un casino, cioè che appunto questo tipo qua andava in palestra di fianco a quelli che fanno bodybuilding, che quindi sono il triplo di lui e comunque lui riesce ad alzare le stesse robe che alzano loro.Vittorio
[ 00:47:40 ] Sì, perché oltre a muscolatura c’è pure una cosa di tensione nervosa che viene sviluppata in una maniera differente, quindi alla fine quella di bodybuilding cioè, non è una forza utile;Parlando di cose da machisti, c’è una serie spagnola che si chiama Machos Alpha, che io potrei dire definire il Sex in the City dei maschi, però non è così. Anche perché io non l’ho mai visto Sex in the City, le poche puntate che ricordo viste di sfuggita mi hanno fatto schifo. Però diciamo, questa serie prende in una maniera molto ironica la storia di un gruppo di quattro amici che si trovano di fronte, diciamo, alle problematiche di un uomo del nuovo secolo. Quindi il patriarcato, la libertà femminile, la mascolinità tossica, il reinventarsi come uomini nuovi in un mondo in cui effettivamente ci sono tante donne che stanno emergendo come dirigenti con una nuova visione della vita e poi anche come reinterpretarsi essendo cresciuti in una mentalità un po’ old school in cui devi essere ehi ciao capito? e la serie fa veramente molto ridere. Io comunque lo straconsiglio perché è veramente molto divertente.
Detto ciò, siamo arrivati alla fine mentre stiamo registrando ci arrivano donazioni quindi noi vi ringraziamo, tra cui Mattia, Marco, Gaetano. Grazie! Continuate a darci donazioni!