In questa puntata di Too Big To Fail, il podcast di finanza più originale dopo ChatGPT parliamo di quello di cui hanno parlato al Rational Reminder… che era… Ah, sì, la asset allocation!
I consigli di oggi:
Nicola: Under The Banner of Heaven
Vittorio: Adam Something
Alain: John Mulaney: il cavallo all’ospedale
🎺 LA PROMO
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Cose nominate (forse):
- La puntata a cui ci siamo “ispirati”
- Scelta Asset Allocation Vanguard
- John Grable risk tolerance
- Puntata su investimenti di merda
- Etf Halal e finanza etica
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Ascoltalo qui:
Trascrizione della puntata
Ebbene sì, c’è chi si è smazzato la sbobba per te pur di permetterti di cercare al volo se abbiamo nominato Cicciolina. Chi è quel santo? Clipto, che spacca i culi nel trascrivere audio in testo, anche in italiano. E non lo diciamo perché ci pagano l’obolo se ti abboni. O forse sì? Puoi scoprirlo nella settimana di prova. Ora bando alle ciance altrui e passiamo alle ciance nostre.
Vittorio
[ 00:00:28 ] Qualche giorno fa, Nicola ha avuto un’epifania: ha ascoltato un episodio di Rational Reminder su come scegliere l’asset allocation e allora ci siamo detti: ‘Perché non “riadattare” al pubblico italiano questo contenuto? Scegliere il giusto mix di asset allocation bilanciando meticolosamente il rapporto tra elementi di rischio come le azioni e le obbligazioni è una delle tante decisioni importanti che si devono prendere quando si decide di investire infatti diciamo ci arrivano molte email cui ci chiedete come fare all’inizio insomma. Questa scelta deve tenere in considerazione tanti elementi come il profilo di rischio complessivo che include la capacità oggettiva di assumersi rischi e anche la necessità di addossarsi dei rischi per raggiungere i propri obiettivi. Infine bisogna avere la freddezza e la capacità psicologica di tollerare eventuali perdite monetarie e comportamentali.Alain
[ 00:01:28 ] Per definire la propria asset allocation bisogna valutare tre elementi fondamentali: uno, tolleranza ai rischi; due, capacità di prendere i rischi; tre, necessità di prendere i rischi.Vittorio
[ 00:01:40 ] Abbiamo usato la parola ‘rischi’ tipo 20 volte. E stiamo a pochi minuti di podcast, ma questo rischio cosa è?Nicola
[ 00:01:49 ] Il rischio viene spesso definito in termini di volatilità, ma non è il solo modello di rischio, è il rischio di volatilità, è il rischio di rilevante. Pensate ad esempio alla perdita secca di capitale quando siete costretti a vendere una posizione in perdita. Faccio un esempio tipo: se avete diversificato comprando azioni sulla Russia e questo vi va a zero. Il rischio in termini di perdita del capitale è molto importante quando si è in pensione o comunque quando il portafoglio rappresenta la parte preponderante delle risorse finanziarie di un individuo di una famiglia, e infatti se devo vendere parte del portafoglio per andare a fare la spesa nel momento in cui il portafoglio in drawdown, cioè precisamente quando gli asset del portafoglio sono sottovalutati, non avrò più la possibilità di sfruttare il rimbalzo del mercato oppure quando vendo degli asset subito dopo un’impennata dell’infrazione. Per questo motivo, un asset allocation può essere valutata sull’asse del rischio, dove tipicamente trovate la volatilità con altre proxy come il max drawdown, ulcer index, downside volatility insomma non è questo il momento per spiegarvi cosa è ciascuno di questi elementi, ma l’importante è che capiate che il rischio ( con la r maiuscola) non può essere definito in maniera semplice. Tutte le proxy che abbiamo menzionato hanno i loro vantaggi e i loro svantaggi e l’importante è fare una scelta consapevole.Vittorio
[ 00:03:18 ] Ma io ho il piccolo problema che quando comincia a tirare fuori tutti questi termini, io sento nel cervello c’è proprio una scimmietta che batte i piatti e non capisco un Cazzo, Alain lo puoi spiegare potabile ti pregoAlain
[ 00:03:37 ] Allora il max drawdown indica la massima perdita subita da un investimento o da un portafoglio in un determinato periodo di tempo. In pratica, mostra la differenza tra il punto più alto e il punto più basso del valore di un asset prima che inizi a recuperare. Se poi recupera. Si esprime in percentuali del valore massimo di partenza, diciamo che indica la perdita massima storica, cioè il merdone che è già successo!L’Ulder Index è un indicatore di rischio che misura quanto un investimento ha sofferto nel tempo, dando più peso alle perdite prolungate rispetto alle Semplici oscillazioni di mercato. Mentre il max drawdown considera solo la peggiore perdita in un periodo, l’Ulcer Index tiene conto di tutte le discese e per quanto tempo poi il portafoglio è rimasto sotto il massimo precedente è il massimo precedente. In questo caso, se un asset ha avuto forti cali e ha impiegato molto tempo per recuperare l’Ulcer Index sarà alto; se invece ha avuto oscillazioni contenute e recuperi rapidi l’indice sarà più basso. Diciamo che è un modo per misurare lo stress che un investimento può causare. Quindi, più è alto l’Ulcer Index, più sarà stato doloroso il percorso per l’investitore, da qui poi il nome no?
La downside volatility, infine è una misura della volatilità negativa di un investimento, cioè la quantificazione solo per le variazioni a ribasso, ignorando quelle del rialzo. Di solito, la volatilità classica considera tutte le oscillazioni, sia positive che negative. All’investitore la cosa che veramente lo fa strizzare sono i ribassi. Quindi la downside volatility si concentra proprio su questo aspetto, calcolando la deviazione standard solo dei rendimenti inferiori a una soglia di riferimento, che di solito è lo zero oppure può essere un rendimento minimo desiderato.
Nicola
[ 00:05:21 ] ok quindi devo spiegare le cose semplici. Vabbè faccio un esempio concreto di quello che abbiamo detto ora quindi abbiamo le azioni che pur essendo più volatili hanno rendimenti attesi più elevati e su orizzonti lunghi la volatilità si attenua grazie al ritorno alla media oppure le obbligazioni che possono essere meno volatili nel breve termine ma rischiose su orizzonti lunghi soprattutto in presenza di alta inflazione e autocorrelazione positiva dei rendimenti in altre parole per le obbligazioni non vale il ritorno alla media come per le azioni.Vittorio
[ 00:05:57 ] Poi un altro grande problema quando si parla dei rischi è che questi sono reali, cioè quindi numeri, tabelle, grafici, Excel, indici, serie storiche sono sicuramente molto utili per decidere cosa acquistare o che tipo di portafoglio scegliere. Ma un conto come sempre è leggere un libro che ti spiega come devi comportarti è un conto è trovarti di fronte al problema cioè uno può leggere un libro in cui ti spiega esattamente cosa fare quando è a 50 centimetri di distanza da un serpente velenoso, ma un conto è trovarti in mezzo a un prato con quel cazzo di serpente davanti agli occhi insomma un po’ la differenza sostanziale tra gli investimenti che fa Zanetti e fare soldi.Alain
[ 00:06:27 ] Ma lo sapete che ho scritto un articolo sui diversi livelli di conoscenza, quella teorica, quella pratica, quella sperimentale e non ho nemmeno citato Zanetti presappochista. Comunque, secondo John Grable, che è un docente della University of Georgia… per John Grable della University of Georgia la tolleranza alle perdite comportamentali viene scomposta in sei elementi.Primo è la tolleranza al rischio, che è la tua disponibilità finanziaria con esiti incerti e la possibilità quindi di subire delle perdite. In pratica, è la tua predisposizione psicologica a sopportare le incertezze degli investimenti.
Poi c’è la preferenza per il rischio, che riguarda la tua inclinazione generale a prendere più o meno rischi. Alcune persone per natura sono più avventurose, disposte a rischiare, mentre altre preferiscono la sicurezza.
La conoscenza finanziaria, infatti, il livello di educazione, la formazione, l’esperienza che hai sulle finanze, di solito hanno una correlazione positiva col gestire meglio le incertezze di mercato, quindi chi ha più conoscenza finanziaria di solito è disposto ad accollarsi più rischio.
Poi c’è l’esperienza negli investimenti che semplicemente la tua esperienza specifica appunto nel mondo degli investimenti ed è diversa dalla semplice conoscenza finanziaria, diciamo teorica. Mettiamola così: puoi essere molto preparato in teoria, ma se non hai mai vissuto l’andamento dei mercati in prima persona potresti comunque sentirti insicuro davanti alle fluttuazioni e vendi al momento peggiore.
Vittorio
[ 00:08:23 ] Questa è la classica domanda di quando uno vuole comprare un bond. Singolo e chiede, ma perché devo mettere mille euro se il minimo…Alain
[ 00:08:30 ] Poi c’è la percezione del rischio, che è il modo in cui valuti soggettivamente il livello di rischio di investimento indipendentemente dai dati oggettivi. Questa percezione potrebbe essere influenzata anche da elementi esterni, tipo i media, l’ambiente sociale, dalla mancanza di conoscenze approfondite. Chi percepisce il rischio come molto alto tende a reagire in modo più emotivo e alle oscillazioni di mercato.Infine, di questa lunga lista abbiamo il comportamento di fronte al rischio. Questo elemento è fondamentale perché riguarda il tuo atteggiamento reale durante le crisi di mercato solo chi ha vissuto un crollo finanziario sa davvero come reagirà emotivamente e se sarà in grado di mantenere la calma oppure no. Spesso durante i periodi di difficoltà si sente dire che ‘questa volta è diverso’ con reazioni apocalittiche che mettono alla prova la compostezza dell’investitore.
Insomma, la tolleranza al rischio non dipende solo da quanto sei disposto a rischiare, ma anche da fattori come la tua esperienza, la tua conoscenza finanziaria, il modo in cui percepisci il rischio le fonti a cui ti esponi.
Nicola
[ 00:09:38 ] Solitamente, la tolleranza psicologica ai rischi viene misurata attraverso uno o dei questionari in Italia, tipo quello della Mifid. Questionari che hanno la stessa validità degli exit poll dopo qualsiasi elezione in Italia. Una situazione in cui la gente si diverte a dare risposte a cazzo in modo da far impazzire i sondaggisti e garantire sei ore extra di argomenti alla maratona Mentana.Vittorio
[ 00:10:03 ] Questa è l’unica cosa che non abbiamo copiato nel podcast originale, peraltro. Quindi dovete ridere. Però diciamo ci sono un po’ vari tipi di questionari. Diciamo, quelli delle banche, che sono stati fatti soprattutto per proteggervi. e limitare la possibilità che vi vendano prodotti di ultra merda, cioè molto più di quello che fanno normalmente. Ad esempio, poi quelli dei consulenti finanziari indipendenti o anche quando fate una consulenza servono proprio a indirizzare le scelte di asset allocation per il vostro portafoglio e li obbligano ad esempio a non vendervi determinati tipi di derivati, di non ammettere troppe posizioni azionari, di avere una concentrazione eccetera eccetera. Chiaramente questo può essere anche conflittuale con una scelta finanziariamente intelligente però è così.Poi ci sono anche quelli che quei questionari che non sono obbligatori per legge, ma che sono quelli non so fatti da una società di gestione e di consulenza tipo uno molto famoso è quello di Vanguard. Poi ve lo lasciamo anche negli show note. E questi sono più che altro delle cose utili per fornirvi un’indicazione di massima rispetto a come siete fatti o per poter cominciare a diciamo ad avere un orientamento. Sono appunto una misura relativa, analizzano un problema teorico sulla carta e non uno reale. Insomma valgono quel che valgono però in alcuni casi può essere anche divertente farli
Nicola
[ 00:11:16 ] Comunque ricordiamo a quelli più giovani di noi, praticamente tutti, e che quindi hanno magari meno esperienza. Tendono a sopravvalutare la loro capacità di gestire i ribassi del mercato e quindi questo li porta a prendere delle decisioni errate come vendere in preda al panico e poi questo ha delle ripercussioni negative sui rendimenti di lungo termine. Un aspetto evidenziato da alcuni studi è che la tolleranza comportamentale al rischio tende a rimanere stabile nel tempo, mentre la capacità finanziaria di assumersi i rischi può variare.Alain
[ 00:12:00 ] Sintetizziamo un attimo la ciccia di questo punto di questa fase di questa sezione. Ci sono tre cose che dovete ricordare: la prima è che le valutazioni psicometriche aiutano a classificare forse la tolleranza al rischio, ma non esiste una mappatura diretta con l’asset allocation. I risultati vanno interpretati insieme ad altri fattori, e poi ricordatevi che se vi piacciono i fiori non fate il servizio militare; chissà se qualcuno la coglierà questa battuta dai.Due l’esperienza dei ribassi è preziosa per comprendere la reale tolleranza al rischio, purché non si resti traumatizzati. Questo perché chi non ha mai vissuto un calo significativo potrebbe non essere preparato all’impatto emotivo della volatilità, mentre d’altro canto, se rimani traumatizzato puoi continuare a comprarti Bond inflation linked per il resto della tua vita e scriverci anche libri. Potrebbe essere un buon investimento, pero messa così.
Punto numero tre: adeguare l’allocazione in risposta a movimenti di mercato recenti può essere dannoso: un portafoglio ben strutturato deve resistere alla volatilità senza necessità di frequenti aggiustamenti.
Nicola
[ 00:13:06 ] Insomma, una strategia di allocazione degli asset ben ponderata deve non solo puntare a ottenere i rendimenti desiderati, ma anche essere allineata con la reale capacità dell’investitore di affrontare le fluttuazioni del mercato. Non serve a nulla avere un portafoglio che può fare il 10% di rendimento composto nel lungo periodo se poi lo vendete al primo calo.La tolleranza alle perdite comportamentali diventa quindi un vincolo cardine: anche se altri indicatori suggeriscono di aumentare il livello di rischio nel portafoglio, questo non può essere fatto. La soluzione quindi e’ dover risparmiare di piu’…o spendere meno se vivete già vivete del vostro portafoglio.
Alain
[ 00:13:46 ] Un altro punto importante da tenere in conto nella valutazione del rischio è la propria situazione finanziaria globale. Una maggiore o minore possibilità di rischiare dipende da quanto spendiamo, da quanta liquidità abbiamo bisogno per soddisfare le spese quotidiane, dalla stabilità del nostro reddito, dal nostro orizzonte temporale, dall’ammontare del nostro patrimonio. In altre parole, anche se uno è mister Olimpia, ultra chad della tolleranza psicologica, non si può correre troppo rischio nella propria set allocation se lo stipendio serve per soddisfare i bisogni basilari ed hai poco margine di manovra.Vittorio
[ 00:14:20 ] Sì, infatti ci sono una serie di fattori quindi che determinano la capacità di assumersi dei rischi. Ci sono alcuni fattori per determinare quanto rischiare, quando anzi rischiare. Allora, prima di tutto l’orizzonte temporale. Più lungo è l’orizzonte, maggiore è la possibilità di superare le flessioni di mercato. Il secondo è la necessità di liquidità. Se come investitore si ha bisogno di accedere regolarmente ai fondi, la capacità di assumere del rischio diminuisce perché, insomma, si campa di quello. C’è poi, come ultimo, la capacità di assorbire una perdita ed è basata sulla stabilità del reddito, sulla presenza di altre fonti di guadagno come la pensione, benefit sociali, come il sussidio di disoccupazione, la ricchezza familiare e sul capitale umano, la stabilità lavorativa, assicurazioni come quella contro l’invalidità e in generale un po’ il sistema dove si vive.Cioè, ad esempio, un mondo come quello italiano che ha degli ammortizzatori sociali rispetto a quello americano garantisce, diciamo, un po’ più di stabilità in questo senso. Questo è un punto tanto caro a Nicola, se questa parte non la lascia. No, no, no, scusate. È tanto importante la capacità di risparmio quanto il bilanciamento tra spese fisse e variabili. Va bene trovare modi per risparmiare, ma senza fare patti col diavolo. La coperta è corta e ci sono pochi trucchi davvero semplici e indolori. Ad esempio, il vivere fuori Milano per avere degli affitti meno costosi può essere complessivamente meno conveniente se si considerano due ore di commuting tutti i giorni. Se poi magari decidete di prendere la moto perché così risparmiate, che ne so, un’ora di tragitto, di contraltare aumenta la possibilità di fare incidenti e anche di finire in ospedale per sei mesi perché qualche stronzo stava scrivendo un messaggino all’amante.
Nicola
[ 00:16:02 ] Allo stesso modo, comprare la casa non è sempre una soluzione. Cioè, se gli affitti sono cari è perché spesso sono cari gli immobili. Quindi comprare un appartamento non risolve il problema del costo dell’alloggio. Anzi, tante volte vi toglie la flessibilità perché vi rende troppo stanziali. Immaginate, vivete da una parte di Milano, trovate un lavoro molto migliore dall’altra parte della città e poi vi accorgete che non lo potete prendere perché altrimenti dovreste fare tutto questo commuting assurdo. Invece se eravate in affitto vi bastava andare a affittare dall’altra parte della città. Ma non potete perché avete comprato casa a 27 anni, convinti dall’affare che aveva fatto vostro zio che è di due generazioni fa e ha passato da lavorativa alla stessa scrivania. Non facendo niente peraltro.Alain
[ 00:16:51 ] A me piace comunque l’idea che il vero risparmio sia facile e senza sostanziali sacrifici. Se avete per le mani un grosso compromesso probabilmente non è che state facendo questo gran colpaccio.Nicola
[ 00:17:03 ] Ma sai che è proprio una bella frase? Ma no, veramente. Pensa l’unica parte non copiata del podcast.Vittorio
[ 00:17:08 ] Ma perché il resto era un po’ così e quindi abbiamo deciso di aggiungerci delle frasi importanti. Siamo arrivati al punto finale, che è diciamo la necessità di prendersi dei rischi. Che è il semplice far lavorare i risparmi per raggiungere quelli che sono i nostri obiettivi di vita. Il come e quando dipende dai punti precedenti. Nulla vieta di fare delle scelte anche estreme, tipo vivere come eremiti, risparmiare di brutto, vivere con i soldi messi sotto il materasso sperando di andare prima o poi in FIRE magari a 35 anni e senza problemi di salute. Però insomma speriamo che dopo 40 episodi e passa abbiate capito che pure quella non è una soluzione esente da rischi. Tipicamente il rischio maggiore è l’inflazione. Oppure qualcuno che vi rapina i soldi non in banca oppure la stessa banca che ve li rapina. Potrebbe.Alain
[ 00:17:52 ] Qui è importante specificare la grande differenza che c’è tra bisogno e desiderio di assumersi dei rischi. Allora da un lato il bisogno di rischio è legato al rendimento necessario per raggiungere i propri obiettivi finanziari. Hai bisogno di un 5 per cento annuo? Allora, hai bisogno della quantità di rischio necessaria ad ottenerlo. Se però l’obiettivo può essere raggiunto con rendimenti minori e quindi con investimenti a più basso rischio, di solito non ha senso correre rischi maggiori. A meno che non vogliate aggiungere altri obiettivi in corso d’opera. Che casino, la vita ragazzi.Dall’altra parte c’è il desiderio di rischio. Se più rischio porta più rendimenti potresti desiderare tali rendimenti extra anche se tecnicamente non ti servono per i tuoi obiettivi. Giusto per il gusto. Pensa a Jeff Bezos. Ha già raggiunto qualsiasi obiettivo finanziario possibile. Per lui, rischio o non rischio non cambia nulla. Magari vuole vedere crescere i numeri. Vincere la gara al più ricco del mondo con l’altro suo amico, quello col braccio in tiro. E poverino sarà stato un effetto del viagra. Che ridete. Comunque l’idea è che potresti desiderare il rischio di per sé anche se non ti serve per raggiungere un obiettivo perché ti diverte o perché è un obiettivo avere un numerino più grande.
Nicola
[ 00:19:11 ] Secondo me è importante dire che questo step sembra semplice ma in realtà è molto complesso. Specialmente quando guardiamo ad obiettivi molto nel futuro. Pensate a quanto sarà diversa la vostra vita rispetto a quella che avete oggi. È complicato da immaginare. Ok, adesso aggiungiamo il fatto che, e ve lo auguro, avrete una famiglia, avrete dei bambini e quindi non conta solo quando cambieranno i vostri desideri o le vostre esigenze, ma pure quelli di tutti gli altri elementi della famiglia.Vittorio
[ 00:19:42 ] Insomma da stopapocchio speriamo sia chiara una cosa. Non ci sono strade facili. È molto difficile interpretare tutto questo meccanismo del rischio. Una cosa è certa: se qualcuno vi propone una soluzione semplice a tutta sta roba che abbiamo descritto, complimenti avete trovato un ciarlatano.Alain
[ 00:20:01 ] Mai traccia musicale è stata meglio scelta.Nicola
[ 00:20:04 ] Questo non vuol dire che dovete trovarvi per forza con un asset allocation complicata. Tutt’altro vuol dire che dovete avere ben presenti i compromessi che avete accettato per strutturare il vostro portafoglio in una determinata maniera. Più che trovare l’asset allocation perfetta ci si può concentrare su aspetti che sono sicuramente inefficienti. Adesso la lista. Questo è il mio turno delle liste.Allora è preferibile assumere rischi compensati, cioè rischi per cui il rendimento atteso è adeguato alla volatilità, invece di rischi speculativi come ad esempio puntare su un singolo titolo azionario o su un singolo settore. Cercare di evitare i bias come comprare una cosa solo perché paga un dividendo o perché paga flussi alti, tipo i certificati. Evitare i prodotti a capitale garantito. Evitare i prodotti a capitale non garantito, pensando che lo siano. Salutiamo i BTP. Insomma, andate a riascoltarvi la puntata sugli investimenti di merda, perché lì trovate tutto l’elenco.
Alain
[ 00:21:07 ] Ricordatevi anche che tutta questa faccenda è un percorso. Voi maturate i vostri obiettivi, cambiano aumentate, si spera la vostra consapevolezza e, di conseguenza, cambierà anche il vostro portafoglio. Oppure no, potete potrebbe essere che siete riusciti a trovare qualcosa di meglio da fare nella vostra vita e niente usarne qualcosa di semplice resta per voi la scelta migliore di tutte. Complimenti. Magari spiegate a Nicola come si fa.Nicola
[ 00:21:33 ] No no ragazzi, però prima di andare via la cosa importantissima l’episodio che abbiamo copiato quello del Rational Reminder aveva in originale un bel dissing a Coletti e quindi non ce lo possiamo, non ce lo possiamo far lasciare scappare. Sembra brutto. Io cito testualmente traduzione di Chat di CPT, però questo l’hanno detto loro. “Anche se teoricamente un portafoglio al 100% in azioni potrebbe offrire rendimenti più elevati su orizzonti infinitamente lunghi, nella pratica le limitazioni comportamentali e le necessità di liquidità impongono una diversificazione.”POSTA DEL CUORE
Alain
[ 00:22:15 ] Eccoci di nuovo all’appuntamento con le vostre turbe! Vi ricordo che potete mandarcele tramite il form sul nostro sito nei commenti su Spotify o YouTube sul nostro fantastico subreddit, su Twitter. A breve saremo abilitati a riceverle anche tramite il sistema sanitario nazionale direttamente tramite lo psicologo.Vittorio
[ 00:22:36 ] Ma scusate abbiamo copiato anche le risposte, cioè le domande, oppure queste sono nostre vere.Alain
[ 00:22:42 ] No no Gianlu me lo ricordo. No no sono sono vere. Infatti, la lettera numero uno viene da Gianlu. Mortacci sua gli abbiamo risposto ma la mail torna indietro. Ha la casella piena di pornografia.Ciao ragazzi. Congratulazioni per il podcast e sempre un piacere ascoltarvi. Vorrei farvi una domanda o meglio offrirvi un argomento di dibattito su un problema che mi attanaglia da tempo. Sono il classico investitore self-made con portafoglio lazy diversificato in ETF. Ecco, io sto vivendo male l’essere azionista o contribuire in un qualche modo alla crescita di aziende come Tesla o Meta. Lo so benissimo che c’è di peggio tra aziende di armi, coloni israeliani, sfruttatori di Uiguri, aziende che hanno fatto i soldi col partito nazista o amici di Trump senza che si sappia chi siano. Ma per me Musk rappresenta davvero il simbolo del peggio possibile che posso offrire il capitalismo di oggi. E Meta è l’azienda che, per me, ha contribuito maggiormente al degrado attuale. Non uso nemmeno WhatsApp.
Accetto i vostri sfottò ma sappiate mi rode sinceramente il fegato a guardare il mio portafoglio che saliva a Razzo in novembre. Ovviamente queste aziende sono in prima linea negli indici ESG ed SRI. Ci vorrebbe una bella riflessione su come gli indici vengano stilati ma va bene. Il mio discorso può valere anche per altre aziende ovviamente a seconda della sensibilità delle persone. Senza finire nei fattoriali come i value o low volatility, esiste quindi un modo per investire in indici globali evitandole? Esiste un qualcosa di simile a un MSCI World ex Tesla o ex Meta? E soprattutto vi siete mai posti questi dilemmi etici?
Grazie. Saluti da Ravenna,
Gianluca.
Vittorio
[ 00:24:41 ] Qualche giorno fa ho tirato fuori questa mia ansia recente soprattutto socio-politica, diciamo. Io magari non concordo su alcune delle cose che dice lui, cioè purtroppo non si può avere sempre la perfezione nelle cose e ci sono determinati compromessi. Però io ho sentito recentemente quest’ansia soprattutto da molte dichiarazioni di Trump sulla questione ucraina eccetera a determinati comportamenti che ha avuto con gli alleati storici, che sono quelli europei. Diciamo, ho studiato molto storia nella vita e ho sentito sotto la pelle quella sensazione di gelo che provi quando senti che cambiano qualcosa nel corso della storia e non in bene.Quindi, come assoluta azione istintiva, quello che ho fatto è che mi sono venduto il mio ETF sui treasury americani e ho ricomprato uno sui bond europei. E con la plusvalenza che ho realizzato, ho fatto una donazione all’esercito ucraino. Così, per non farmi mancare niente. Diciamo era una cosa che avevo in mente di fare da tempo, ma non con questa velocità, non in questa maniera e mi rendo conto che è stata istintiva e, da una parte, pure un po’ stupida, perché in realtà se io sono possessore di bond, in realtà quel debito è già stato emesso e semplicemente il governo americano mi sta dando dei soldi quindi forse se volevo fargli una sgarba meglio tenerli in realtà. Alle volte uno deve fare pure delle scelte di pancia, basta che non siano eccessive.
Tutto ciò secondo me uno deve sentirsi anche un po’ bene, ma non esiste una vera e propria risposta a questa domanda. Non ce n’è per il fatto di poter scegliere prodotti più umani perché sappiamo che l’ESG non funziona ed è diventato un po’… forse è sempre stata una fregatura e poi soprattutto perché uno deve cercare di bilanciare sempre quelli che sono i rendimenti con delle scelte etiche e comunque tutta quella questione etica è amplissima. La cosa incredibile è che un tempo avevo scritto un articolo sugli ETF halal che sono molto più vicini a questo concetto etico ma in realtà non sono quotati sul mercato italiano per il semplice fatto che il KID non è stato tradotto.
Nicola
[ 00:26:51 ] Ma li trovate in certi supermercati.Vittorio
[ 00:26:54 ] Però sono forse il migliore prodotto etico che si può trovare sul mercato.Nicola
[ 00:27:01 ] Ok, ragazzi, mi è venuto in mente che se vogliamo avere successo come podcast finanziario bisogna dire Trump.Alain
[ 00:27:09 ] Come Chicago. Possiamo sostituirlo con un peto ogni volta; questa è la nostra forma di protesta.Nicola
[ 00:27:19 ] Bisogna chiedere al montatore. Comunque io, come cavolo si chiama lui Gianluca? Gianluca. Ok, io volevo dirgli che ho i suoi stessi dilemmi, ma molto meno spina dorsale di lui, perché il massimo che sono riuscito a fare è stato non usare più Facebook. Ovviamente uno dice: ‘Vabbè, bravo! Non hai 80 anni.’Se ci fosse un modo per fare un portafoglio senza Tesla lo farei subito, visto che tra l’altro non sta andando benissimo. Però, lo si può fare solo con una roba che si chiama Direct Indexing, che fanno negli Stati Uniti. Praticamente, ti ricreano un indice con solo i titoli che vuoi; però, lo puoi fare solo a partire da certi patrimoni. E il discorso sui prodotti etici off the shelf, cioè quelli per tutti insomma, purtroppo devi considerare che l’etica is in the eye of the beholder. Cioè ognuno di noi ha una sua versione di un concetto di quello che è etico – non etico. Quindi il gestore di quei fondi lì alla fine della fiera, anche lui sta vendendo qualcosa. Deve avere un senso commerciale e quindi, quel che ti salta fuori è sostanzialmente un minimo comune denominatore di tutto quello che dovrebbe essere proprio catalogato come merda per tutti, che alla fine praticamente è zero. Cioè io mi ricordo quando selezionavo questi fondi nel mio precedente lavoro, le categorie che elimini, tipo il tar pit, che è una roba tipo come tirare fuori super tossica, sta roba per tirare fuori il petrolio, le mine anti-uomo e il carbone, e poi le sigarette, perché vabbè, quello è il jolly che alla fine funziona sempre per tutti. Insomma, se devi cercare qualcosa sul mercato, secondo me, è solo tempo perso.
Alain
[ 00:29:12 ] Guarda, ci hai tirato in ballo un bel problemone. Ed è molto sentito come avrai capito da tutti e tre. Non so che dire, purtroppo mezzi efficienti per escludere alcune aziende non ce ne sono, come hai sentito Nicola. Però d’altro canto secondo me ci sono modi efficaci per farlo lato consumo cioè evitando certi prodotti, evitando di lodare chi li acquista o magari paracularli anche un po’ no?Nicola
[ 00:29:35 ] Io ho visto una tizia su Twitter che ogni volta che incrocia una Tesla in movimento gli fa il saluto romano.Alain
[ 00:29:42 ] Bellissimo.Nicola
[ 00:29:43 ] Però occhio a farlo in Italia perché secondo me vi trovate a fare con molta probabilità vi trovate a fare amicizia con della gente che poi non ha proprio capito che eravate ironici.Alain
[ 00:29:55 ] Sì vero. Guarda Gianluca se hai un portafoglio enorme magari liquida Tesla in qualche maniera e facci una donazione. Altrimenti penso tu possa avere un impatto maggiore agendo sul lato del consumo e dell’influenza sociale. Giusto per farti un esempio, ho tre vicini che fanno la gara per chi c’era più grosso. Il SUV, intendo.Nicola
[ 00:30:14 ] Ah ok.Alain
[ 00:30:15 ] Quando vengono a dirmi o mi è capitato che venissero a dirmi della loro cazzo di macchina e io invece di fare la solita sai il solito teatrino, ah ma che bella gli fai la domanda del cazzo no? Invece gli facevo apposta le domande a sbotto no? Tipo ah, ma quanto paghi di bolle d’assicurazione? E sei grandina quando esci che la parcheggi fuori? Ma quelle gomme così grosse ma ti costeranno una fortuna a cambiarle no? Ma non hai paura di parcheggiarlo in giro con tutta quella gente che odia i SUV e si diverte a graffiarli?Vittorio
[ 00:30:43 ] Tipo me.Alain
[ 00:30:47 ] Cioè è chiaro che se invece tieni l’atteggiamento perbenista da quello da buon vicino, gli dici ‘ah, ma che bella macchina’. Gli stai rinforzando quel giro. Insomma fai di più da consumatore, boicotta i prodotti, rompi il cazzo, metti recensioni negative e lo puoi fare tra l’altro senza inimicarti neanche nessuno. Non ho litigato con nessuno per sta storia dei SUV. Ho soltanto visto facce tristi. E poi se magari venissimo sponsorizzati da un grosso emittente di ETF vi facciamo fare un ETF apposta. Che ne dite? Che ne dite? Sarebbe una figata.Vittorio
[ 00:31:21 ] Bene. Bene. Bella idea. Too big too etica.Alain
[ 00:31:22 ] La seconda domanda viene da Aldo su Spotify. Ciao ragazzi. Complimenti per la puntata sui bond. Ho ancora un dubbio però. Un’obbligazione può sopportare la scadenza ed essere rimborsato alla pari oppure vendere prima e avere un rendimento positivo o negativo a seconda della quotazione in quel momento. Con gli ETF obbligazionari subisco di più le varie azioni del mercato obbligazionario, no?Vittorio
[ 00:31:43 ] Ma io non lo so. Io ho deciso di girare tutte quelle domande che riguardano le obbligazioni a Nicola così per una sorta di vendetta bianca.Alain
[ 00:31:52 ] Idem.Nicola
[ 00:31:52 ] No. Prossima domanda. Cioè abbiamo fatto due puntate del podcast. 100 post su Reddit e niente. Cioè, siamo proprio ai livelli dell’omeopatia qua. Facciamo così. Risponderemo a queste domande solo se ci fate una dotazione da 50 euro. Va bene?Alain
[ 00:32:11 ] Ma lo sai che è una grande tattica commerciale questa? Mi piace. D’ora in poi le domande sui bond vengono prezzate 50 euro. Non ci scrive più nessuno.Lettera 3 da Enrico su Spotify.
Ragazzi, Fabrizio Corona ha lanciato la sua meme coin. C’è da fare all-in?
Vittorio
[ 00:32:28 ] Allora, Enrico chiaramente prendeva per il culo la cosa, ma possiamo dire che se uno investe in questa merda è generalmente un pirla? Cioè, che si chiami come si chiama? Trump? Melania? Anno del cervello? Cioè, raga dai insomma. Ma perché? Cioè è robaccia.Alain
[ 00:32:44 ] Comunque, se qualcuno avesse dei soldi da mandare a puttane, può girarceli su Ko-fi? Cioè non c’è bisogno di dargli a Fabrizio Corona. Comunque, un circo ridicolo l’intera faccenda. Un tempo si giocava al casinò; almeno c’era da bere. Qui poi non si hanno neanche un minimo di chance per vincere qualcosa. Cioè non è neanche gioco d’azzardo qua. È proprio inculata. Appena venduta la tranche iniziale, tanti auguri a trovare un compratore per quella merda.Nicola
[ 00:33:10 ] Sai che appena ho visto su Twitter l’analisi del Trump Coin lì: chiunque l’abbia comprata tre minuti dopo il lancio, tredici minuti dopo! Ha perso soldi.Alain
[ 00:33:24 ] Poi vanno in crisi di liquidità pazzesca quindi, che cazzo ma dai.Vittorio
[ 00:33:28 ] Poi è proprio il principio di Wanna Marchi: i coglioni vanno inculati.Alain
[ 00:33:34 ] Comunque, il motto di Fabrizio Corona a questo giro era: “una cripto che è qui per restare”. Sì, per restare nel culo di chi la compra. Ma tra l’altro, secondo voi, ha copiato Ciccio Gamer 89?Vittorio
[ 00:33:48 ] La cosa è che Ciccio Gamer alla fine non ha fatto la coin, però secondo me lui la voleva lanciare e poi ha capito che stava a fare la cappella.Alain
[ 00:33:57 ] Poi si è pentito e così ha lasciato la porta aperta agli scammer, che ovviamente sono arrivati lì ad approfittarsi dei suoi seguaci.Nicola
[ 00:34:04 ] Cioè, a me quella la roba che fa più ridere di questa roba qua è, che Corona cioè stampava i soldi finti. Cioè, nel senso lui era già avanti prima. Cosa ti aspetti da uno così.Comunque, la storia più assurda secondo me su questo era stato che tempo cioè tra l’altro tempo fa neanche l’altro ieri. Cioè, si era già raggiunto l’assurdo. Cioè, una persona o un gruppo di persone che aveva fatto proprio un progetto dicendo: ‘Ragazzi, questo è uno scam’ e l’avevano tipo chiamata ‘Scam Coin’ e c’era scritto: ‘questa roba non serve a niente, solo a rubarvi dei soldi’ e poi l’hanno lanciato il progetto e c’è comunque stato qualcuno che l’ha comprato.
Alain
[ 00:34:47 ] Ma il GoFundMe è roba del passato.Vittorio
[ 00:34:50 ] Una proposta qualcuno di scimmie in borsa che ci segue spiegateci perché lo fate. Venite ospiti mandateci un vocale in qualche maniera.Alain
[ 00:34:58 ] No, è vero, è vero, contattateci, che facciamo una puntata insieme.Vittorio
[ 00:35:01 ] Sì, sì, sì, perché a meno voi siate divertenti posso dirlo, sono simpatici. Concordo, concordo.CAZZABUBBOLE
Nicola
[ 00:35:07 ] E quindi dopo aver dato tutti questi consigli adesso passiamo alla rubrica dei consigli e ovviamente io come introduzione ho una storiella recente, recente, perché questa domenica siamo andati allo zoo qua a Zurigo.Vittorio
[ 00:35:24 ] Hai sempre pagato in nero? Oppure accettavano carte questa volta?Nicola
[ 00:35:28 ] E mia moglie si è inventata da un po’ di giorni di far fare yoga ai miei due figli, per calmarli che hanno 5 e 2 anni. Quasi 3 e 6. No la storia è che c’è tutta una categoria su YouTube per yoga per bambini e c’è una tipa là che praticamente lo insegna facendo le robe dei dinosauri, quindi mio figlio di tre anni ha questa roba la fissa dei dinosauri adesso in testa.Quindi entriamo allo zoo e lui continua a cantare che sarebbe andato a vedere i dinosauri!. Uno dei primi edifici dove siamo entrati era il posto con i pinguini. Quindi immaginatevi questa vasca enorme, sai quella con la con i vetri altissimi, i vetri giganti, dove vedi metà fuori dall’acqua e metà dentro dall’acqua. Andiamo in un angolo quindi la finestra più stretta era stretta ma molto alta e lui si attacca al vetro e c’è questo pinguino dall’altra parte del vetro che comincia a interagire con lui e allora lui è tutto assorbito da questo pinguino.
Il problema è che penso un altro bambino che era andato anche lui allo zoo era andato con questo dinosauro di plastica tipo alto 10 cm e lunghi 20 e l’ha abbandonato lì sul bordo della finestra dove lui stava guardando. Ad un certo punto quindi con la coda dell’occhio è entrato nel suo campo visivo questo piccolo dinosauro che alla fine era praticamente alla stessa altezza della sua faccia. Quindi lui si è girato, l’ha visto, si è spaventato in una maniera… è corso contro il muro, si è attaccato al muro così, e poi allora mia moglie gli fa “ma no, ma no, ma guarda è finto”! No lo prende per fargli vedere che era finto, glielo mette vicino e lui ancora ancora AAAHHHHH.
Pero secondo me se l’era chiamata perché lui diceva voleva vedere i dinosauri. Comunque alla fine di tutto io come consiglio ho una serie che sto guardando su Disney+, il titolo in inglese è Under the Banner of Heaven, non lo so come l’hanno tradotta in italiano, ma è una serie sui mormoni; tra l’altro è abbastanza difficile da seguire perché la storia degli omicidi. Pero loro parlano anche della storia dei mormoni, tra l’altro la storia dei mormoni non riesco più a guardarla io perché ho ascoltato la puntata di Non Aprite Quella Podcast dove dicevano che era comunque tutto uno scam! No e quindi queste robe qua non riesci neanche più a vederle in maniera seria, perché hai queste persone che ti credono talmente tanto e poi diventano tutta la storia dei fondamentalisti del culto, insomma è bella per quello poi forse cioè, vivendo qua con i fondamentalisti israeliani ebraici, insomma quelli coi riccioli. Poi cioè ti ritrovi queste cose che ritornano no, cioè, tipo l’avere centomila figli in un’epoca che non esiste più o vabbè, il controllo degli uomini sulle donne, insomma qualsiasi sia il culto, poi queste robe se le ritrovano loro, eh, chissà come mai, vabbè, comunque è bella, purtroppo ci dovete stare dietro, cioè, non è la serie quella che guardate il cellulare perché poi, secondo me, non capite più niente.
Vittorio
[ 00:39:03 ] Si chiama in nome del cielo in italiano. Bello il titolo mi piace.Allora io invece consiglio un canale YouTube che si chiama Adam Something, che crea dei video molto belli con un voice over e un po’ di immagini buttate a caso fa pure disegnini tipo lavagna eccetera, le cosa fighè sono tre prima di tutto generalmente prende per il culo Elon Musk, secondo è la capacità di dicciamo razionalizzare molto alcuni concetti che vengono venduti in maniera esagerata, cioè lui parla soprattutto di progetti che ne so queste nuove città giganti tipo Neom che era quella città lineare che stanno costruendo negli Emirati oppure come è ideata a Dubai e la nuova capitale egiziana, il progetto di Hyperloop, tutta questa roba qua e lui veramente cioè in video di due o tre anni fa aveva anticipato cose che stanno succedendo davvero, cioè Neom diceva era un progetto irrealizzabile prima o poi taglieranno quella cosa effettivamente da 100 km ora è diventata 15, tipo.
Però non è che doveva avere chissà che grande intuizione per arrivarci.
Eh no, però se tu vedevi i giornali tutti andavano a fare i documentari questa cosa incredibile. E niente Cioè, è bello proprio il modo, il modo in cui con molta logica, perché non credo sia proprio esperto di questa roba riesca a smontare tutti questi concetti, secondo me è apprezzabile questa cosa qua da vedere.
Alain
[ 00:40:25 ] Io invece, se siete ancora un po’ negativi per le elezioni americane le cose il mondo che va allo sfascio vi consiglio un piccolo sketch di John Mulaney che è “il cavallo all’ospedale” e l’ha scritto e l’ha fatto per Netflix is a joke durante il primo mandato di Trump. È invecchiato molto bene lo sketch poi non so se voglio sapere dirvi esattamente di cosa si tratta no non si spaventano dai no sono 5 minuti spesi bene se sapete l’inglese. Altrimenti sono 6 mesi di studio e 5 minuti di video spesi bene se non sapete l’inglese.