In questa puntata di Too Big To Fail, il podcast di finanza personale più ansioso di finire indagato per frode, parliamo di ansia finanziaria in tutte le sue forme, dalla FOMO alla FAMO e persino la FEMO.

I consigli di oggi:
Nicola: Abbaia George
Vittorio: Terruzzi Racconta 
Alain: Honest ads 

LA PROMO
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Oh, e ascolta tutto fino alla fine oppure verrai divorato da Ansia, il cane di Vittorio.

Ascoltala qui:

Trascrizione della puntata

Ebbene sì, c’è chi si è smazzato la sbobba per te pur di permetterti di cercare al volo se abbiamo nominato Cicciolina. Chi è quel santo? Clipto, che spacca i culi nel trascrivere audio in testo, anche in italiano. E non lo diciamo perché ci pagano l’obolo se ti abboni. O forse sì? Puoi scoprirlo nella settimana di prova. Ora bando alle ciance altrui e passiamo alle ciance nostre.

Vittorio

Chiunque abbia un po’. Di senso nella testa e segue le notizie di attualità, si sarà reso conto che il mondo sta un pizzico cambiando. Forse è solo un periodo di transizione, forse un cambiamento epocale, forse tutto si sgonfierà come quella big bubble che cercavate di gonfiare a sei anni. Obbiettivamente non lo possiamo sapere. Però, insomma tutti i cambiamenti portano con sé delle ansie, delle preoccupazioni.

Nicola

Ci preoccupiamo pure anche quando i cambiamenti non ci sono, magari perché pensiamo che arriveranno, ma molto spesso senza un vero motivo.

Vittorio

Cos’è l’ansia se non l’attesa stessa dell’ansia? Diceva un poeta. Noi non siamo insomma degli psichiatri o qualsiasi professionista che indaghi questa roba. Sinceramente non lo so. Però sappiamo che, insomma, queste preoccupazioni portano spesso a prendere decisioni un pizzico estintive. Non so la fomo, la paura di investire perché non è il momento migliore. Ricevere un gain inaspettato, perché si è provato il colpo della vita. L’essere costantemente infelici per il paragone con qualche altro amico che magari nella vita è riuscito ad ottenere un ruolo migliore oppure ha avuto un colpo di fortuna oppure il farsi trascinare da quella piccola porzione di portafoglio che si chiama fun money diventa il 2% poi è il 5 poi il 10 e alla fine avete perso tutto.

Alain

Guarda, hai detto una cosa all’inizio che mi ha mi ha solleticato Vittorio i macacchi dici? No, no, a parte i macacchi, quello l’ho detto io. Però non è. Sì, hai detto che il mondo sta cambiando, però alla fine il mondo è sempre cambiato. No? Magari, da quando la rivoluzione industriale che è cominciato ad andare un po’ più veloce. Però, c’è un tempo, il contadino faceva sempre quello che faceva suo padre e poi, di punto in bianco, arrivavano i lanzichenecchi e si fottevano tutto.

Vittorio

Sì, vabbè, diciamo sì. Il cambiamento è un concetto un po’ più ampio, non può portare a stravolgimenti o comunque a rompere quei meccanismi di pigrizia a cui uno, un po’ diciamo, vanno bene, ci si abitua, e anche se non ti piacciono tanto, comunque diventano parte della tua routine, e quindi tu sei abituato a quella cosa. Però non è detto che sia né positiva né giusta;

Alain

Sì, sì, assolutamente. Questo era per dire che ogni epoca alla fine ha le sue preoccupazioni. Adesso abbiamo queste preoccupazioni, magari un governo americano che ci ha cambiato tutte le carte in tavola. Tante volte; comunque uno dei problemi è l’analisi a posteriori di questi cambiamenti nel senso che vedi qualcosa che cambia, hai letto del passato della storia quindi sei un pochettino preparato e pensi “ah, beh era chiaro no, c’erano questi indicatori era chiaro che dovevano prendere certe decisioni”. In realtà mentre ci sei dentro, cioè è molto più difficile valutare quali sono gli indicatori rilevanti e che cosa bisognerebbe fare

Nicola

Sì, no è così nel senso che alla fine sono bravi tutti a prendere queste decisioni a pensare che è una roba ovvia una volta che è successa il problema è capirlo prima che succeda e anche tutte le implicazioni perché a volte è pure un caso no, che proprio quell’evento lì porti a quel cambiamento.

Vittorio

Poi c’è quel famoso fattore che tu dici dieci cose ne becchi una, però ti ricordi solo dell’una che hai beccato. Mentre là dovresti fare una statistica e dire: vabbè, sì ne hai beccato il 10% di quello che hai detto. Si chiama buco di culo. Cioè, se non avessi beccato anche quella saresti proprio un cretino totale no cioè quindi ci sta anche questo fattore.

Alain

Poi tra l’altro uno dice cacchio le cose stanno cambiando nella situazione nell’ambito finanziario beh mi metto al sicuro non abbandono la proverbiale nave che affonda però se uno ci pensa bene prendi il Titanic prendi la situazione del Titanic a posteriori sai che è affondato, quindi dovevi metterti in salvo. Ma metti che non affondava e tu come un pirla ti eri buttato giù con la scialuppa del cazzo e non ti trovano più. C’è anche il rischio, è il rovescio della medaglia di abbandonare la nave.

Vittorio

Sì là ci sta pure il lato non so individuale di essere sempre più furbi rispetto agli altri perché la massa fondamentale fa quello. Però forse dovresti fare una domanda perché la massa fa quello e tu devi fare il contrario no? Cioè, ci stanno un sacco di fattori in queste preoccupazioni e nell’ansia in sé, che poi non è neanche per forza negativa come cosa. Cioè, alla fine ad esempio volevamo scappare dalle tigri e l’ansia ci ha fatto venire la paura e ci ha fatto nascondere. Però questo ci ha permesso di andare avanti con l’evoluzione perché la tigre non ci ha mangiato e quindi abbiamo cercato dei metodi per poter combattere quella tigre oppure trovare un nuovo metodo per trovare del cibo. Quindi non è per forza un fattore negativo, è una reazione a un istinto di sopravvivenza fondamentalmente. Poi forse il problema è quando diventa così forte così feroce, anche il problema di analizzare a posteriori oppure di pensare troppo, che diventa un blocco e ti dà un’incapacità in qualsiasi tipo di decisione che sul settore finanziario è drammatico, perché tante volte obiettivamente bisogna cioè, se non ti butti, è inutile.

Alain

Immagino che Nicola gli sia subito venuto in mente la strategia contrarian a questo punto, che è la strategia migliore per avere ansia. Poi, c’è comunque un tratto anche personale, come diceva Vittorio, nel senso che ci sono miliardari ansiosi a bomba che non hanno nessun cazzo di problema, hanno tutto in no vabbè in BTP avrebbero una buona motivazione, però hanno tutto in bond diversificati, tutto tranquillo, eppure sono ansiosi. Poi ci sono quei nullatenenti rilassati che… tranquillissimi non gli frega un cazzo sarà un po’ carattere, un po’ educazione, però probabilmente.

Vittorio

Ma finanziariamente, quando parliamo di ansia, cioè vogliamo dire un po’ quelle, un po’ più ciccione, che incontra ognuno di noi?

Alain

Il grande classico è la paura di investire, no? Ti prende l’ansia e non metti un soldo da nessuna parte, solo conti deposito

Vittorio

Secondo me là ci sta come fase iniziale di addestramento. Il problema è quando uno pensa cercare mille possibili e lo dico io che sono una persona che se c’è un problema A trovato le soluzioni fino alla Z nell’alfabeto cirillico. Però uno pensa a tutte le possibili variabili che possono accadere come se questo tipo di mondo fosse controllabile. Quando uno dei fattori che è poi emerso in altre puntate è che in realtà cioè uno può prevedere determinate cose, ma noi non possiamo minimamente sapere dove sta andando, anzi probabilmente la cosa che succede è che tu hai pianificato possibili scenari fino al 634esimo e succede il 1245. Tu comunque sei scoperto. Questo non vuol dire andare inconscientemente fare le cose a cazzo, ma vuol dire comunque anche magari ti fai cinque piani grossi e più o meno sai come muoverti. Un buon margine di sicurezza se non altro.

Nicola

Ma alla fine cioè investire è legato al discorso di ansia al discorso di incertezza, perché altrimenti quei ritorni non ci sarebbero. Cioè, il discorso di prendere rischio è proprio quello, ed è per questo che si è in questo costante stato di ansia, perché quando le cose vanno bene, comunque sei ansioso, perché magari dici: ‘Oh, avrei potuto investire di più, avrei potuto fare questo o quell’altro’. E quando le cose vanno male, sei ansioso, ma sei ansioso dall’altro punto di vista. Ad esempio, il classico investimento azionario però molto diversificato, ETF su MCI World, che quindi ha uno Sharpe Ratio, che è qui il rapporto tra rendimento e la volatilità, tipicamente nel lungo periodo di 0,3 0,4 questo cosa vuol dire che… a parte il fatto che questo Sharpe Ratio può cambiare domani cioè quindi guardiamo solo dal passato ma è un passato che conosciamo; però vuol dire che ci dovremmo aspettare un anno negativo tra il 30 e il 40% delle volte per cui è molto frequente e poi tra l’altro per come normalmente si (non normalmente statisticamente) ma tipicamente si distribuiscono i ritorni quell’anno tante volte è un anno di merda tanti non se lo aspettano però anche il fatto di saperlo non ti risolve il problema no? E qua mi viene in mente Vittorio e lo stoicismo, cioè come affrontano loro il concetto del dolore. Insomma, qualsiasi soluzione tecnica al di fuori dell’investimento passivo che poi anche qui abbiamo capito che il vero investimento passivo non esiste, l’ansia te la fa aumentare perché comunque ad ogni momento ti chiedi: ma questa strategia continuerà a funzionare in futuro, magari no? Funzionerà come il passato? E quindi ci troviamo che le uniche persone che non hanno ansia finanziaria sono quelli che cascano nelle truffe nei Ponzi perché alla fine loro sono proprio sicuri di tutto.

Alain

Possiamo dire che per riuscire a investire bisogna aver fatto la pace con l’incertezza e anche essere ottimisti. Perché se uno è pessimista, come fa a investire?

Nicola

È vero, e niente come dicevamo prima. Però, appunto, secondo me la strategia principale dell’ansia finanziaria è la strategia contrarian, contrarian vuol dire sostanzialmente prendere una posizione che è l’inverso a quello che è il comune sentiment in quel momento. Ad esempio La grande Scommessa doveva raccontare il problema della loro strategia, cioè che i protagonisti vivono un lungo periodo di merda perché anticipano il mercato ma la crisi continua a non arrivare, e loro continuano a non solo a perdere, ma pure la gente che li guarda e li piglia per pazzi, no? Le persone che hanno visto il film o hanno letto il libro anziché comprendere questa cosa, cioè comunque la difficoltà di fare queste scelte… NO, cioè tutti che cercano ah questo sarà il nuovo big short, questo sarà…

Alain

Parliamo di FOMO, che vuol dire Fear Of Missing Out, quindi… 

In finanza è banalmente non guadagnarci il massimo, eh sì. Non saltare sul carrozzone del vincitore, non del Bitcoin del vincitore.

Vittorio

Ad esempio parlavamo di qualche stock che sono saliti in questi giorni. Io sto rosicando in questo momento, però questo non è FOMO. Rosicare è una cosa secondo me diversa. C’è la FOMO che incomincia a fare una sequela di azioni per compensare quella paura e poi ti trascini in una sequela di cazzate. Risicare è a posteriori. Però secondo me internamente lo sai che quella cosa non l’avresti mai fatta.

Nicola

Secondo me è proprio il sistema che comunque crea questo effetto FOMO nelle persone perché comunque i siti di informazione devono creare tutti i clickbait. Il loro business model è quello di tenerti lì e di farti vedere le pubblicità fondamentalmente quindi lo possono fare solo con questi titoli sensazionalistici. I broker che introducono queste cose, tipo i coriandoli quando fai compra e vendi così fai un sacco di transazioni e poi appunto anche lì il discorso della FOMO è che c’è sempre qualcosa di nuovo da comprare quindi per comprarlo devi vendere quello che Avevi venduto che avevi comprato prima e anche lì Robin Hood sta facendo il broker non il broker americano sta facendo un sacco di soldi perché vende le opzioni. Le opzioni, in questo senso, sono uno strumento perfetto perché alla fine hanno una loro scadenza, hanno una loro maturità e quindi già questo ti porta a dover comprare sempre di più.

Alain

È un processo di gamification fondamentalmente finanziario, tra l’altro tante volte si ha FOMO anche per l’investimento e basta. Ci sono tante persone che ad esempio vogliono partire col 100% azionario appena leggono tre post di Italia Personal Finance no ho letto tre post, boom! 100% azionario. Via però, in realtà anche quello è FOMO e ti porta anche a non essere abbastanza maturo quando poi ci sono le oscillazioni di mercato e magari finisci per mollare il colpo, facendoti male.

Vittorio

Anche per quello che ha incominciato a gestire il problema soldi e il suo primo problema è l’investimento, e non ad esempio costruirsi una carriera, mettere da parte dei risparmi, capire che cazzo puoi fare nei prossimi 5 anni, che ne so, non è che tu parti sparato a investimento, quel in realtà paradossalmente è quasi uno degli ultimi passi, cioè quando hai creato, hai consolidato un po’ la tua posizione finanziaria che ti può permettere quel tipo di passo, insomma. E pure quello è un esempio di FOMO, che tutti vogliono partire a investire senza non averne competenze né poterlo obiettivamente fare.

Nicola

Purtroppo è così, ci sono capitato anch’io. Le classiche robe del tipo ‘ah no adesso faccio questi studi dei bilanci e poi casualmente, cioè ne hai guardati due e il secondo che hai guardato è quello lì, perché comunque devi. C’è questa sensazione la facilità nel prendere posizioni sul mercato ti porta a voler avere un ritorno immediato e per avere un ritorno immediato devi investire subito. E poi appunto, ritorna nella natura umana del fatto di Non fare le cose difficili, perché comunque, ad esempio, costruirti una carriera è comunque una cosa difficile, per cui avrai dei risultati nel futuro, non lo sai nel momento in cui stai studiando. Mentre se tu ti compri l’opzione che scade alla fine della giornata, il risultato ce l’hai subito.

Vittorio

È la cosa del prendere il biglietto della lotteria, che 9 su 10 si sognano già cosa potrebbero fare con quella vincita, che viene smaterializzata nel momento di dire i numeri. Però, nel frattempo, ti ha lasciato quella speranza.

Alain

Sono parecchi studi su sta roba qui sto leggendo un libro adesso, che è fantastico, ma non lo dirò, perché lo terrò per una cazzabubbola futura, bastardo. Però, invece, una cosa che dirò è che se le risorse di un investitore sono finite e lo sono per tutti e la FOMO ti porta a concentrare gli investimenti possiamo dirlo che rischi di deviare molto la tua allocazione e non avere il portafoglio che vorresti: il portafoglio ottimo, bello diversificato come in teoria dovresti farlo. Vedo che ci sono tante persone che effettivamente prendono questa la proverbiale fun money: quel 2% di portafoglio che dovrebbe fartene divertire diventa 15%. A questo punto, però, ha tirato parecchio in là la tua roba.

Vittorio

Secondo me, là è pure non porsi delle regole. Cioè, quella cosa che dice: ‘Vabbè, ora devo investire? Quella urgenza secondo me è un buon passo nel senso cioè comunque ti fa scavallare quel grande gratino che è incominciare. Diciamo anche fare esperienze negative, cioè in realtà tutte le cose importanti che abbiamo imparato nella vita fondamentalmente sono degli errori. Cioè, cadere dalla bicicletta non ubriacarsi eccessivamente non bere roba: quelli sono errori che abbiamo imparato e ricordiamo per tutta la vita. Finché quella cosa diciamo è gestita in una marginalità di rischio, cioè se tu hai una piccola parte del tuo capitale e dici ‘Vabbè, ce li butto là perché voglio Scoprire questo strumento’, poi ci prendi quella che è l’ammazzata che capita alla maggior parte delle persone. Alla fine, ti sta, hai imparato una grossa lezione e eviterai di perdere molto più più soldi in futuro. Però ad esempio, anche in quel caso, forse darsi delle regole. Cioè, ad esempio, ti dici: fun money. Magari è solo 1. 000 euro. Se io ho una plusvalenza grossa, solo il 20% di quella plusvalenza rientra in un successivo investimento. Quindi avrò come capitale 1200 da quel punto. Il resto va che ne so strumenti più solidi del mio portafoglio. Se tu magari ti dai delle regole così e le porti avanti, c’ha già un senso.

Nicola

Sì, come tante cose, cioè. Ci sono gli aspetti positivi e negativi. L’importante è incanalare o tentare di incanalare l’aspetto positivo. Però ovviamente non vi daremo noi le soluzioni per su come farlo, no no no. 

Alain

Abbiamo citato paura di investire quindi la prima fase la FOMO, la seconda la seconda fase delle ansie finanziarie e poi c’è la terza che uno non se l’aspetta. La PLUS, la PLUS inaspettata, cioè quando hai fatto un bel guadagno, vedi questo bello strumento a più 50% e ti incomincia a salire quelle bollicine di Coca-Cola che dicono ‘vendi, vendi, vendi’! Realizza, concretizza quel guadagno

Vittorio

quello secondo me se pensi a quante tasse dà lo Stato è un po’ ti passa dici “Sai, che c’è io sono disposto a perdere piuttosto che a darteli a te.”

Nicola

No, secondo me c’è una tecnica che poi funziona anche per la FOMO nel senso per quegli investimenti che uno dice li usi come fun money, cioè usare non lo so, uno stop loss che sposti in alto o delle medie mobili nel senso un qualcosa che ti dia una regola per far andare il mercato per far andare quell’investimento finché sale, però dandoti già un momento in cui vuoi vendere. Sostanzialmente segui il mercato mentre sale, poi quando gira vendi. Ovviamente è facile da dire, ma più difficile da mettere in pratica.

Alain

Il fatto è anche che gran parte di noi quando studia gli argomenti finanziari vede la bella curva lineare del rendimento composto vedi che sale piano gradevole, poi fai zoom, zoom, poi fai zoom zoom e vedi che c’è tipo oscillazioni incredibili l’elettrocardiogramma di un cardiopatico. Però devi farlo andare per avere poi nel lungo termine quella bella curva che speriamo salga.

Vittorio

Però qua noi stiamo dicendo che siamo stati tutti molto bravi, molto capaci, molto morigerati e razionali quando io ho fatto tutto l’opposto di quello che stiamo dicendo ora, alcuni giorni fa. Io ho deciso del tutto artigianalmente di vendere i miei ETF sui Treasury e usare gli stessi soldi per comprare dei bond, l’ETF che già avevo su obbligazioni europee in medio periodo 7-10 anni con SEGA, che peraltro comunque è un titolo che vi consiglio di avere in portafoglio come monito della vostra esistenza. Io obiettivamente ho preso una scelta istintiva e poi ho cercato di razionalizzarla, cioè di dirmi ‘vabbè ma comunque questa decisione di cambiare l’esposizione sugli Stati Uniti perché ce n’hai troppe sul dollaro e spostarlo sull’euro è una cosa che già ti ha riposto come obiettivo. Quindi se l’hai fatto ora o l’hai fatto fra 2 mesi, sei mesi due anni non cambia niente. Secondo me pure questo processo di razionalizzazione a posteriori invece di dire ‘coglione’, questa è una cosa che noi diamo a posteriori e cerchiamo di dargli un senso, perché come abbiamo detto nella puntata, siamo fatti per cercare di dare diciamo un senso logico a quello che ci succede. Apofenia, sì mamma mia! Questi termini incredibili l’ho usato a cena, non mi hanno fatto una pernacchia.

Alain 

Ma in teoria, un portafoglio quanto dovresti toccarlo? Non dovresti toccarlo come dicono i preti non dovresti toccarlo!

Nicola

Poi diventi cieco diventi cieco bravo tutte le volte che tocchi il portafoglio no sì cioè richiede una grande capacità di introspezione di capire te stesso fondamentalmente le circostanze di ciascuno di noi cambiano in teoria uno dovrebbe adeguare il portafoglio in base a queste circostanze però è vero che il 99% delle volte è il mondo esterno che ci sembra che stia cambiando, sono le reazioni che abbiamo al mondo esterno che quindi ci portano a cambiare strategia quindi l’unica cosa che posso dire io è se andate a riascoltarmi la puntata che abbiamo Fatto sulla scelta dell’asset allocation e in quella puntata ci sono tutti i punti, quindi andare per punti e capire se effettivamente è cambiato qualcosa nei vostri obiettivi o nelle circostanze o se invece è qualcosa che avete letto sulla gazzetta dello sport, cioè l’analizzare come sta cambiando il mondo intorno a voi è fondamentale per capire quali sono le motivazioni per non cambiare la vostra asset allocation e fondamentalmente se l’asset allocation è costruita in una maniera consona dovrebbe già tener conto di tutti i problemi che ci sono nel mondo perché gli asset, i prezzi degli asset si muovono già da loro per riflettere e anticipare quel che sarà il futuro. Quello che è importante è quello che succede a voi.

Alain

Possiamo anche dire che uno dei benefici dei portafogli costruiti bene è che veramente te li dovresti poter dimenticare, cioè tu non dovresti aprire il tuo broker per controllare come va il portafoglio, perché è stato eletto il tizio o il caio. E se hai fatto bene e ne hai la consapevolezza giusta, non dovresti neanche sentire il bisogno. Infatti di fatto mi sono appena accorto che ho perso un sacco di soldi in questo periodo. Per fare questa puntata l’ho aperto 10-20 minuti fa, no 40, cioè tu l’hai aperto. E, che cazzo!

Alain

Comunque è vero che la tua situazione cambia nel tempo, se non altro perché invecchi. Quindi il tuo orizzonte temporale gioco forza si accorcia, ma anche per molti altri motivi. Che ne pensate? L’ansia si può manifestare in modo diverso a seconda delle fasi della tua vita? A parte magari l’età, le energie che hai, il modo in cui la fase della vita in cui sei, magari hai figli piccoli e magari, sicuramente immagino che l’ansia di qualcuno che è in fase decumulo sia diversa da quella di chi sta accumulando e ha magari 10k nel conto.

Nicola

Sì, c’è un’ansia diversa, però il discorso è che è sempre ansia anzi sostanzialmente penso che quando sei in fase di decumulo, probabilmente hai molta più ansia che non all’inizio, perché più invecchi meno tempo hai per fare dei correttivi.

Vittorio

Diciamo l’ansia ce l’hai comunque, però col tempo magari le impari a gestire e questo è anche perché non si può ragionare semplicemente sul fattore di conoscenze finanziarie ma bisogna fare anche un lavoro di crescita personale. Secondo me tutto il tema della finanza personale è una categoria all’interno di un macro ragionamento di crescita personale. Questa è la prima cosa e la seconda è che c’è una forte differenza, quella fra la teoria e la pratica, e ad esempio mi è venuto del tutto casualmente un esempio. C’è un pilota molto giovane di Formula 1 che si chiama Oliver Berman e l’anno scorso ha esordito in Ferrari perché in una gara Sainz non poteva correre, perché stava male. Il fatto è che nella Formula 1 moderna tutti i piloti non si allenano con una macchina e vanno sulla pista, ma si allenano su una piattaforma virtuale che replica la guida, perché è così il regolamento. Quindi questo pilota ha fatto le formule minori, però non ha mai guidato quella macchina, nonostante sia il terzo pilota. Quindi è andato in gara ha fatto una prima gara eccezionale. È arrivato a punti il problema è che lui sapeva guidare quella macchina perché virtualmente la guidava aveva la conoscenza, ma un conto è il virtuale, un conto è la pratica. Quindi quando vai in Formula 1, tutte le curve hanno delle forze di gravitazione differente e il problema suo è che in un certo tipo di curva che ha determinate spinte, lui andava sempre indietro e faceva tum-tum alla fine della gara il pezzo di carbonio dietro alla sua capoccia, a forza di sbattere era piegato. Quindi quella è la differenza tra probabilmente, continuare a sbattere gli avrà insegnato una cosa sulle successive gare

Alain

C’erano gli stoici che dicevano che era una tragedia se invecchiavi e non avevi la serenità, che dovrebbe avere un vecchio, cioè per loro era anche un obiettivo arrivare da vecchi sereni. Secondo me è un bel obiettivo, no?

Vittorio

A Roma è la filosofia dello sti cazzi che alla fine fai ma senti ma sticazzi famolo dai su mi sono rotto il cazzo di pensare sticazzi. C’è il dato di fatto che comunque siamo in una società che ti spinge un pizzico ad avere l’ansia o comunque dei confronti diciamo immediati quindi sarebbe bellissimo eliminare dalla faccia di terra i social però il dato di fatto è che noi siamo spintissimi dai media che possono essere i giornali compra quel prodotto fai quella cosa vivi un certo stile di vita fai quell’altra cosa e non è cioè la realtà è che bisogna essere proprio forti per resistere a determinate tentazioni e bisogna…

Alain

Penso proprio che sia fallimentare in partenza dire devi essere forte devi proprio tagliare quelle fonti di informazione lì perché non ti non le puoi vincere secondo me no io ci ho provato ogni volta mi finisce in quel posto. Non ha mai funzionato secondo me il problema principale no no uno dei tanti problemi dei social è che noi abbiamo questa natura innata di confrontarsi con i proverbiali Joneses quindi col vicino di casa vedere chi ha l’erba più verde con la macchina più grossa eccetera eccetera e qui social hai tutto il mondo con cui confrontarti e tutto il mondo che ti ansia perché cacchio…

Vittorio

Ma non penso che sia l’ansia sinceramente l’ansia è più vedere la ferragni cioè quello che era la ferragni perché ormai… Secondo me dici ah ma vorrei essere così quindi devo rischiare in qualche maniera oppure quel positivo il positivismo tossico di questi che si fanno sti viaggi col fisico scolpito.

Nicola

Beh è venuto in mente questa persona Sahil Bloom che è un tizio che avevo trovato su internet un po’ di tempo fa, ha scritto un libro che si chiama ‘The Five Types of Wealth’ e nel libro racconta una storia. L’ho sentito perché l’ha raccontato in un podcast: diceva di questo amico che diventa ricco e quindi a un certo punto decide di festeggiare portando i suoi amici in barca, fare un weekend, e quindi si ritrovano sulla barca che è nel porto. Uno dei suoi amici, mentre sono lì sulla barca, guarda le altre barche del porto e ne vede una che è molto più grande e dice: ‘Oh, chissà di chi è quella barca!’ E allora il tizio che ha organizzato il weekend basta: weekend rovinato.

Però sì, che ti fa vedere come sia difficile essere immuni da questa cosa, perché fondamentalmente ce l’hai sempre davanti agli occhi: sì, c’è sempre qualcuno più ricco di te quindi e poi quando diventi il più ricco incominci a lottare sugli altri settori, su chi sale più in alto nello spazio, chi va su Marte, chi fa più danni.

Vittorio

La realtà è che se sei un po’ Sfigato dentro, ci rimani per quanto potere e quanti soldi fai lo possiamo dire? Penso proprio di sì, penso che sia soltanto un moltiplicatore di merdaggine, eventualmente. Io la chiamo sindrome del cazzo piccolo. Non credo debba spiegarla no? No, no, non c’è bisogno.

Alain

Invece gli Stoici per tornare ai nostri amici facevano degli esercizi periodici di frugalità, digiuno, si privavano di cose che normalmente avevano in abbondanza, apposta per ritarare il loro livello di piacere edonistico e quindi, e quindi, ricordarsi del tutto dopo. Ed è una tecnica che provato anch’io funziona di brutto, di brutto, di brutto!

Nicola

Infatti, se ci donate i vostri soldi, sicuramente vi aiuterà, li apprezzerete di più poi…

Vittorio

Cioè, ma tipo, che non mangi il gelato per una settimana.

Alain

Per un po’di anni ho fatto ogni tre mesi una settimana di digiuno una settimana di digiuno cinque giorni cinque giorni in realtà i tre giorni centrali sono quelli di vero digiuno quelli due laterali da mezzo digiuno e quando finisci la settimana uno il tuo stomaco si è effettivamente rimpicciolito basta come tempo e quindi mangi meno e due cacchio sei lì che ogni carotina mamma mia quanto è buona!! Pensa un tempo bastava essere poveri per questa cosa no.

Nicola

Secondo me è veramente difficile farlo quando hai dei figli di mezzo che ne so tipo c’è gente qua che li manda alla scuola privata perché i primi due anni non fanno niente e quindi dice vabbè se lo mando là almeno studiano, non è nemmeno una cosa da elitista, no? cioè ci sono anche delle motivazioni serie per queste cose che lì è difficile secondo me riuscire ad uscire da quella da quella ruota perché poi quando inizi a pensarci poi non non c’è limite a quello che puoi fare e a quello che puoi spendere.

Alain

Mi viene in mente un libro da suggerirti di brutto Nicola dai lo suggerisco adesso mi brucia una cazza bubola futura si chiama “i ragazzi felici di Summer Hill” praticamente all’inizio del novecento se non sbaglio hanno incominciato a fare dei test sull’educazione quella che chiamano libertaria sostanzialmente facevano sì che i bambini scegliessero da soli la loro strada con i loro ritmi e l’obiettivo di tutto il complesso educativo in questa scuola e in altre che si andavano formando in quell’epoca in Inghilterra non era formare una persona che fosse produttiva per il mondo del lavoro e quindi che producesse più ricchezza ma era formare una persona che fosse socialmente più responsabile e tendenzialmente più felice. Quindi in realtà quella ruota in cui corri sempre di più contro gli altri secondo me si instaura soprattutto se stai effettivamente facendo gara per qualcosa di materiale e limitato come può essere un ottimo posto di lavoro no? In tal caso se vuoi garantire ai tuoi figli un’ottima carriera devi correre c’è poco da fare devi farli fare la scuola privata devi farli fare i corsi eccetera però se il tuo obiettivo lo dirotti sul voglio che sia il più felice possibile e vaffantato a culo se gli piace fare che ne so il netturbino piuttosto che la OnlyFanser accettare quella libertà altrui e dire oh alla fine io l’ho fatto però non è mio non posso direzionarlo e non cioè voglio gettare le fondamenta su qualcosa di diverso che non da la sola carriera o soprattutto la carriera.

Nicola

Per come la vedo io è più di opportunità no? Di dare delle opportunità o degli stimoli anche.

Alain

Si no lo capisco sulla questione degli stimoli e delle opportunità ci sta ci sta tutta ti dico io quello che penso su di me: ci sono molte situazioni in cui dico cazzo avrei preferito fare di meno in passato essere meno ossessionato col voto all’università e farmi qualche serata in più fuori meno ossessionato col lavoro adesso mi piacerebbe dire cacchio tiro un pochettino di più i remi in barca sto un pochettino di più con mia figlia faccio faccio meno cose no? E questo cioè si è un’opportunità perché magari ho guadagnato di più di altri in passato e quindi ho avuto questa opportunità per potermi porre questi dubbi. Però è anche vero che ciò a un certo punto devi farlo, no? E quei bambini, cioè se un bambino di sette anni deve per forza fare qualcosa, cioè magari gli stai togliendo quell’opportunità di magari godersi l’infanzia, divertirsi. Cioè non lo so poi ogni caso è a sé, no? Però giusto per porre lí le domande a chi ci ascolta non andate troppo in ansia su su queste cose.

Vittorio

Secondo me il fatto che già uno se ne rende conto è un grandissimo passo avanti perché tanti in realtà non riescono ad arrivare a questo punto. Poi, secondo me, uno non deve neanche essere così: dice “va bene, potevo fare” sí, ok però proprio il fatto che tu sei arrivato a quel punto e te ne sei reso conto è perché hai provato quel modo di vivere e ti sei reso conto che forse potevi fare una cosa differente. Quindi niente… è un po’come il portafoglio insomma niente ti dice di poter rimediare oppure sistemare quel meccanismo che tu hai fatto ma è proprio quel percorso che ti ha portato a comprendere quella cosa là certo non puoi rifare la serata erasmus ora perché saresti ridicolo però non è manco detto che te ne fotte granché forse è la versione idealistica che tu hai di quella festa che la dirà che figata che poteva essere cioè sempre l’erba del vicino è sempre più verde.

Alain

Che dite concludiamo con qualche consiglio spiccio e inutile su come affrontare l’ansia l’erba è il primo consiglio l’abbiamo già dato possiamo chiudere.

Vittorio

Posso dire anche il semplice come abbiamo fatto ora parlare secondo me già questa cosa normalizza perché il tenersi tutto dentro ad esempio un esercizio molto comune che viene fatto in psicologia è quello di avere un diario perché il mettere su carta o comunque razionalizzare quel tipo di pensiero è come se tu te lo togli da dentro e quindi ti genera… Poi un’altra cosa che suggerirei è che se ci stai pensando troppo è perché non stai facendo un cazzo del resto, quindi forse dovresti tenere un pochino più impegnata la tua vita con altre cose.

Alain

Io invece vi dico: il contestualizzate e qui attacco subito una citazione Memento Mori cioè ricordatevi che dovete morire anche Napoleone oggi sostanzialmente non se lo caga più nessuno, capito? E lui aveva fatto un puttanaio bello grosso. Quindi da un lato niente manie di grandezza cioè fare le cose signori; nessuno vi ricorderà tra duemila anni. E dall’altro avere anche la liberazione di dire cazzo; nessuno si ricorderà anche delle puttanate che avrò fatto. Quindi se anche hai perso qualche soldo in borsa portafoglio un po’ giù tanto moriamo tutti, che cazzo te ne frega?

Nicola

Lo so io, mi sento di non essere la persona che riesce a dare i consigli che non riesce a dare a se stesso. Però sì, forse ecco il discorso di prepararsi al peggio. Lo fanno come non mi viene il termine… visualizzare la situazione funziona anche nel senso positivo. C’era Phelps che faceva 40 minuti ogni sera, quello che dicono che ne so di immaginarti come tireresti il calcio di rigore prima di tirare il rigore? Cioè ovviamente te lo immagini che va dentro, che va dentro perché io su questo posso dire che ho provato non funziona sul calcio non funziona almeno per me. Però sì, è anche una forma di preparazione. E quindi anche quello può abbassare l’ansia perché ti costruisci mentalmente quello che ti aspetti, quello che può succedere.

Alain

Tra l’altro potresti anche pensare ad alcuni aspetti da mitigare mentre ci pensi: dici caspita posso cercare questa roba qua magari allora ha senso riconsiderare effettivamente la struttura del tuo portafoglio approfondire altri strumenti. Cioè può essere un modo per avviare anche delle azioni di mitigazione. 

C’è anche la storia del controllare il controllabile, che è qualcosa, che tante volte, uno dice, ah, cacchio, sono preoccupato, perché c’è questa situazione geopolitica, ma tu non ci puoi fare un cazzo della situazione geopolitica, no, cioè, quello che puoi fare in quella situazione è votare, fare proseliti, quelle tre azioni, che ti richiedono veramente poco tempo e poco sforzo, donare dei tuoi soldi o del tuo tempo, ecco, sì, che ritieni, che ne abbia bisogno, bravo. sì puoi fare quelle cose lì però agisci limitatamente a quella che è poi la tua sfera di controllo no cioè non ti preoccupi dello scibile che può avvenire dal punto di vista geopolitico ma ti preoccupi di quello che puoi effettivamente controllare e su quello agisci in questo modo riduci molto l’ansia no perché semplicemente alcune cose le tagli fuori.

Vittorio

Sì là è un problema un po’ pure di sentirsi stanco come se il fatto che tu sappia o possa avere un’idea questa potesse cambiare il mondo quando chiaramente è molto più complesso di questo.

Alain

Bravo, ma ci hanno fottuto a scuola perché ti ricordi che ti facevano leggere il giornale ai nostri tempi dovevi essere informato. Non so se hai capito anche voi.

Vittorio

Pensa io leggevo Popotus dell’avvenire perché la mia scuola cattolica pensa che infamità due danni ti hanno fatto

Alain

E tra l’altro meno pacchi di tiri per le cose che non puoi controllare più hai tempo per migliorare il controllo che hai su quello che puoi controllare aumenti le tue competenze, aumenti le tue conoscenze fai cose e aumenti la tua sfera di controllo.

Vittorio

Voglio aggiungere un’altra cosa anche a un certo punto di fare le cose di non stare là a rimuginare a pensare a girare cioè tu dici cazzo sto tre ore al giorno su Facebook a scrollare. Mi ricordo qualcosa di quello che ho fatto ieri? No? cancella l’app fine. Cioè non pensare ‘ah’, ma no, c’è qualcosa, no, sti cazzo. Cancellala! Hai risolto il problema, non devi andare avanti sei mesi un anno per affrontare quel problema, cioè è finito. Dici ‘ah’, ma forse se investo così, compra un ETF, una quota là e vedi come che cazzo succede nella tua vita. Basta, cioè tanto non serve quella rimuginazione, quella carcere, quella è solo perdere tempo.

Nicola

Vedi, è per questo che non volevo farla sta parte qua, perché esattamente cioè predico bene, non predico nemmeno io quindi meglio che non predico. È finita lì.

POSTA DEL CUORE

Alain

Eccoci all’appuntamento settimanale con l’ansia cristallizzata! Vi ricordo che potete mandarci le vostre amare pillole di disagio tramite il form sul nostro sito, su Twitter nei commenti qui dove ci state ascoltando oppure nel nostro subreddit. Trovate tutti i link nelle show notes. Invece nelle recensioni metteteci qualcosa di bello e lusinghiero che il nostro ego ne ha bisogno;

Vittorio

Peraltro lo sapete che noi, come follower e ascoltatore, abbiamo Gesù che ci scrive anche spesso su Spotify dei commenti molto simpatico peraltro, come Tizio ci sta citando cercando uno sponsor; se non ce lo trova lui non c’è speranza.

Alain

Questa lettera ci arriva da Peep anonimo. 

Buongiorno! Intanto prima di attaccare al lavoro vorrei farvi i complimenti perché è l’unico podcast che non mi spacca le balle che parla di finanza e dei suoi derivati. Dopo questa intro parcula vorrei raccontarvi in breve la mia situazione. 

A 22 anni la mia compagna è rimasta incinta, lei 19 io 22; senza un soldo bucato. Studiavo economia al primo anno l’ho iniziata dopo perché ho lavorato, mi sono divertito e ho fatto ciò che dai 15 ai 19 non ho fatto; mi sono trovato in questa situazione e per amore di mia figlia sono andato a lavorare nel primo buco che mi ha promesso uno stipendio decente senza rischi; sono finito in una fabbrica che sta nell’artigianato manifattura di mobili, in questi anni, ora ne ho 31, ho sempre coltivato la passione per la finanza. Ora ho due figli, un lavoro di merda che odio perché la mia vita è la finanza. Di ricominciare l’università per i prossimi 5 anni è impraticabile. Sono ad un livello di conoscenza io direi avanzato, ma in questo mondo c’è sempre da imparare. 

Mi sapresti dire come potrei continuare a coltivare in modo sano e intelligente questa passione per farne anche un lavoro? Non vorrei diventare consulente finanziario, ma più che altro vorrei svegliare l’italiano medio e fargli capire che l’educazione finanziaria deve essere un pilastro della vita di tutti.

Potete rispondere privatamente per favore? Grazie mille! E grazie di aver unito le vostre menti

Vittorio

Allora io prima di tutto gli farei un applauso, perché comunque, a differenza di tanti, ha dimostrato cosa vuole dire prendersi le proprie responsabilità e affrontare determinate cose al netto di lamentele personali. Vorrei fare questo, vorrei fare quell’altro, eccetera. Quindi, secondo me, merita in questo senso un applauso. Per il resto, alla fine è giovane, cioè ha 31 anni, non è che è finita la sua vita, è tutta in divenire; certo, è un tipo di età in cui, a un certo punto, devi decidere dove stai andando perché più vai avanti più è difficile poi di fare un capo di cambio soprattutto lavorativo quindi secondo me dovrebbe pensare a creare un suo progetto che possa andare in 10-15 anni e vedere se effettivamente è realizzabile, che sia economico, sia comunque deve sostenere una famiglia, sia a livello di competenze, sia di appetibilità della proposta che c’ha sul mercato del lavoro.

Nicola

Mi è venuto in mente un episodio che avevo ascoltato nel podcast Invest Like The Best era l’intervista di uno che lavora in finanza, ma in questo caso non c’entra il lavoro che faceva, questo qua, ma il fatto che lui quando era all’università era entrato nella squadra di canottaggio un po’ per caso, e poi comunque lui si è reso conto che allenandosi duramente era riuscito a vincere delle gare, e quella cosa lì gli è sempre rimasta nel senso che lui poi ha intrapreso dei progetti imprenditoriali, però lui si è sempre ricordato del fatto che comunque vada, so che se io lavorerò duro avrò una scappatioa nella vita, cioè riuscirò comunque attraverso il lavoro duro. E questo secondo me è importante perché magari le persone si trovano davanti ad un video e non sai se la scelta che prendi funzionerà o no. Se riesci a separare il risultato di questa scelta rispetto al fatto che se ti ci impegni riuscirai a tirare fuori qualcosa, magari non il massimo ma accettabile. La chiave di tutto è anche dover fare questa cioè dover preparare questa scelta mentre hai un altro lavoro e quindi per un certo periodo della vita fondamentalmente è come se facessi due lavori.

Alain

Beh io esordisco dicendo che, queste lettere così personali che raccontano un pochettino una vita sono molto belle. Grazie di avercele scritte e magari potremmo fare un giorno un contest per chi riesce a strapparci una lacrimuccia. La cosa su cui mi concentro io nella mia risposta è quel pezzo in cui dici “la mia vita è la finanza”. Io non credo a questa roba qua non credo a queste cose hollywoodiane, per cui uno ha una passione viscerale e vuole fare solo quello no? Puoi trovare il bello in tantissimi lavori in tantissime cose che fai. Non hai bisogno necessariamente di andare in quell’area che nonostante ti affascini e ti piaccia, e sei abbastanza competente.

Ti faccio un esempio banale: se tu lavorassi nella finanza, ma con un capo stronzo, con gente che non ti è simpatica, che non rispetti facendo magari attività sgradevoli ripetitive, perché ci sono anche in finanza quelle. Con un equilibrio casa-lavoro che è una merda, cioè tu non vedi nessuno a casa tua e sai che stai per divorziare perché tanto non sai neanche chi sono a questo punto. E fai tutto questo per i soldi, magari perché hai uno stipendio ricco… Non lo so, secondo me, quella è la definizione di un lavoro di merda tanto quanto il lavoro che magari stai facendo adesso e ho citato quattro cose che secondo me fanno di un lavoro un lavoro di merda: cioè lavorare con persone che non rispetti o con un capo che fa micromanagement o caga il cazzo; facendo attività sgradevoli; con un equilibrio vita-lavoro che non non funziona per te; con la pressione dei soldi. Quelli sono i quattro punti di un lavoro di merda e se riesci a sistemare quei quattro punti in verità sei a posto, che sia finanza o non finanza. In questo potresti provare diverse strade. L’imprenditoria ti potrebbe risolvere diversi di questi punti ma magari non funziona. Potresti cambiare lavoro cercando qualcosa in un settore affine a quello che già fai per cui hai già una certa anzianità professionale e anche qui non sai se funzionerà tutto, però magari riesci a mettere via abbastanza soldi da avere la tranquillità per poter fare il salto e se puoi tornare indietro te la puoi giocare con più serenità ancora no? Niente, questo per dire che magari il consiglio che ti darei è non intestardirti in un’area in cui ti serve comunque un titolo per poter esercitare, magari puoi trovare una tua via molto soddisfacente anche in altro e sposando anche i principi che già applichi e conosci dalla finanza.

Nicola

Ecco io invece vorrei dire il contrario di Alain. Non mandateci queste lettere difficili perché poi è difficile rispondere

CAZZABUBBOLE

Nicola
Vabbè! Invece questo è il momento delle cazzabubbole ovvero il momento di un’introduzione. Di momenti di vita molto più leggeri delle lettere dovremmo inventare una sigla per questo momento, sí, casa Vianello. Si lega, secondo me, anche al discorso un po’ dei bias della puntata sui bias dei sunk cost nel senso che ci sono due premesse da fare. La prima è che comunque avendo vissuto a Londra, praticamente io usavo Amazon Prime per tutto. Mi serviva una vita veramente la compravo su Prime, ma non è neanche contro l’ambiente questa cosa perché ovviamente vivendo in un palazzo grande, Amazon veniva da noi tutti i giorni. Quindi è molto più ecologico se loro facevano un viaggio che non cento stronzi in un palazzo, che se fanno cento viaggi andare a prendere le cose in macchina. Questa greta l’abbiamo sistemata. 

Il discorso fondamentale è che da un certo punto di vista appunto cambiando i posti e così non so più dove vendono le cose e dall’altro lato non ci sono più i negozi, comunque perché comunque non c’è il rigattiere, perché l’affitto per il rigattiere oggi è troppo alto. Insomma avevamo sta lampada in casa che però aveva una luce molto bassa e mi dava fastidio, ma ovviamente non l’ho mai cambiata, cioè non sono mai andato finché è finita, non so come cazzo si dice è morta e quindi ho dovuto comprarne un’altra e niente non sapendo dove andare a comprarla sono andato al supermercato ho scoperto che non sono solo i detersivi dove ti inculano ma ogni cosa con un cartellino ogni qualsiasi cosa infatti sono andato nel reparto delle lampadine e ho guardato prima un paio di prezzi in generale ed erano tipo 8-9 franchi e ho detto vabbè ti gira comunque il cazzo 9 franchi per una. Quindi ho guardato un po’ I prezzi e poi ho cercato quella più potente, perché ho detto no, mo’, basta. Quindi ho preso quella più potente e tra l’altro non so, perché io mi ero convinto che la luce gialla fosse non andasse bene, e quindi ho preso luce bianca e potentissima. Quindi sono andato, poi sono andato a pagare, e ovviamente ho bestemmiato, perché erano 20 franchi. Ho detto: ‘Come cazzo si fa a spendere 20 franchi per una lampadina?’ L’ho montata a casa, quindi adesso c’ho sta, sta luce da ufficio proprio di quella severance nel senso. E la cosa più bella è che mia moglie, cioè, dopo tipo 5 minuti mi fa: ‘No, vabbè! Non possiamo tenerla!’ Cioè, è imvibibile; sembra veramente di vivere sotto un interrogatore con le spie russe però cazzo ho speso 20 franchi vaffanculo non la voglio buttare via una lampadina finché non muore piuttosto vivo in questa situazione qua insomma. 

Invece consiglio di oggi molto veloce è un libro per bambini per bambini piccoli che si chiama Abbaia George. Io l’ho provato sia con mia figlia quando aveva due due anni e mezzo che con mio figlio adesso che ne ha due anni e mezzo anche lui ed è una roba che fa spaccare da ridere. Il libro è tra l’altro è molto molto corto per cui è perfetto quando li dovete mettere a letto perché almeno cioè in 5 minuti ve la giocate ma piace un sacco ai bambini non vi dirò qual è la storia andate a guardarlo ma cioè è una garanzia che fa spaccare loro spaccare voi e anche le immagini sono sono fatte benissimo. Io lo leggo in italiano e forse anche per quello che a me fa spaccare perché poi loro non parlando tanto italiano te lo fanno cioè gli animali i nomi degli animali te li dicono con degli accenti strani diciamo e anche quello fa ridere.

Vittorio

Allora, io invece consiglio un podcast che perlomeno per me è stato di ispirazione per copiare questo che stiamo facendo, perché stranamente ha tre voci, stranamente sono tre persone e si chiama Terruzzi Racconta che, chi è appassionato di Formula 1 lo conosce sicuro, perché Terruzzi era uno, forse, uno dei più grandi giornalisti sportivi in Italia, e sicuramente di Formula 1. Diciamo il podcast l’hanno ricominciato una nuova edizione perché prima era sponsorizzato da Red Bull e ora invece sono indipendenti. Sono tre giornalisti, tra cui appunto questo Giorgio Terruzzi e la cosa fica è che è uno di quelle cose che ti può piacere anche se non ti piace la Formula 1, perché racconta in realtà delle storie, cioè loro commentano i gran premi, tutta questa cosa classica di attualità, diciamo poi vanno a raccontare le storie di questi due giornalisti che sono Pino Allievi, Giorgio Terruzzi che stanno nella Formula 1, tipo dagli anni ’60 quindi conoscevano il mondo, ti raccontano tutte le cose, diciamo di gossip, di personaggi poi era un mondo del giornalismo, un po’ diverso, cioè alla fine là era una cosa che se tu avevi la notizia ce l’avevi per due o tre giorni solo tu. Non è che sei secondi dopo il resto del mondo aveva la fotografia o il video. Quindi loro, effettivamente, i piloti di Formula 1 andavano a cena, andavano in vacanza, sull’elicottero, poi raccontano delle cose incredibili, cioè a volte dicono: ‘Ah, te lo ricordi quel ristorante al Melbourne dove ci siamo seduti e abbiamo chiesto portateci il vino, e non abbiamo non sapevamo manco quanto costava’? Che tu li guardi e gli fai mortacci vostra, e niente, molto bello è divertente. Raccontano storie. Ve lo consiglio. Magari arrivarci così eh!

Nicola

Ma lui è un grande; c’è anche una è un grande, è una bella voce. Purtroppo ha scelto questo sport di merda, cioè non poteva fare una roba. Cioè, in realtà fa diversi podcast pure per il calcio.

Alain

Beh, beh! Dai io vi consiglio un altro canale su YouTube, questo si chiama Honest Ads; è uno di quei canali proprio stupidi, fa pubblicità nello stile tipico stile americano che sembra quasi quasi c’è quella persona con una certa serietà, magari anziana, che ti parla e ti vende un prodotto non da buon venditore ma dice soltanto cose oneste. Cioè, quindi prendono i prodotti più improbabili e devono dire soltanto la verità. Vi linko una puntata sulle cripto che fa spaccare, ma ci sono su una marea di temi sull’immobiliare, su quello che volete. Lo seguo da poco, ma mi ha già preso.