In questa puntata di Too Big To Fail, il podcast di finanza personale che promette guadagni facili, parliamo di come fare più carriera, più soldi, più bello, più sole, più tutto.
Votate chi ha dato i migliori consigli in questo episodio su Spotify o sul nostro canale Reddit!
I consigli di oggi:
Nicola: The Holdovers
Vittorio: Casa a prima vista
Alain: Bluey
LA PROMO
Adesso che sai come guadagnare un bel po’, che ne dici di donarci il tuo ciccioso 5 per mille? Puoi farlo su Ko-Fi! Sì, poi dovrai versare anche quello vero. Non vuoi sganciare? Qui trovi dei referrals utili!
Cose nominate (forse):
- The George Costanza Portfolio
- Negoziare il salario (Ramit Sethi)
- Libro negoziazione Voss
- La mucca Viola Seth Godin
- Adventure Time
TooBiggie, abbiamo bisogno di te:
Condividici coi tuoi amici, seguici su Spotify e Twitter, mettici una recensione: facci sentire vere donne!
Entra nella nostra posta del cuore via mail, commentando su Spotify o postando sul nostro SubReddit.
Sostienici con una donazione: altrimenti dovremo dedicarci al nostro lavoro vero.
Se non ti basta ascoltarci, leggici: The Italian Leather Sofa, Salto Mentale e Finanza Cafona.
Oh, e ascolta tutto fino alla fine oppure farai la carriera di Benjamin Button.
Ascoltalo qui:
Trascrizione della puntata
Ebbene sì, c’è chi si è smazzato la sbobba per te pur di permetterti di cercare al volo se abbiamo nominato Cicciolina. Chi è quel santo? Clipto, che spacca i culi nel trascrivere audio in testo, anche in italiano. E non lo diciamo perché ci pagano l’obolo se ti abboni. O forse sì? Puoi scoprirlo nella settimana di prova. Ora bando alle ciance altrui e passiamo alle ciance nostre.
Vittorio
[ 00:00:04 ] L’amabile sceriffo di Nottingham in Robin Hood, quello della Disney, diceva che un soldo risparmiato è un soldo guadagnato e diciamo che è un pensiero giusto, ma sotto una certa soglia di risparmio non si può andare e generalmente sotto quella soglia si finisce per diventare dei pazzi ossessionati e con tanti gatti in casa. Al contrario invece guadagnare di più è sempre possibile, cioè sempre a ve lo auguriamo, insomma e poi se diventate straricchi vi ricordiamo che c’è quella quota del podcast di Alain che è sempre in vendita.Quindi senso di discorso è che abbiamo fatto la puntata con i consigli risparmio, direi che possiamo fare anche quella con i consigli per guadagnare di più oggi quindi parliamo di come mettersi più soldi in saccoccia dandovi qualche consiglio così, sparso, usando la struttura del formato più invidiato del podcasting italiano.
Alain
[ 00:01:35 ] Ricordiamo le regole del gioco a turno, diremo un consiglio per fare più soldi e gli altri due, quelli che non stanno parlando, cercheranno o di smontarlo o comunque di commentare e argomentare contro o anche a favore. Alla fine della puntata, voi potrete votare chi ha dato il consiglio migliore e vi ricordo che se non potete votare, voi potrete votare. Vi ricordo che l’edizione precedente l’ha vinta il sottoscritto, a voi domandarvi se a furor di popolo o per i bot russi che ho assolto.Nicola
[ 00:02:01 ] Vorrei iniziare però con un retroscena perché secondo me questa la dovevamo chiamare episodio George Costanza perché quando Alain ci ha detto che voleva fare questa puntata su come guadagnare di più io e Vittorio abbiamo avuto la stessa reazione però chi è George Costanza? È uno dei personaggi di Jerry Seinfeld cioè di Seinfeld la sitcom, una sitcom americana che ha avuto un sacco di successo penso negli anni ’80 o dice che l’ultimo episodio di quella sitcom è stata l’evento televisivo più visto negli Stati Uniti se si escludono i Super Bowl. In questa sitcom ci sono quattro personaggi Jerry Seinfeld che è quello che dà la nome alla sitcom che è un comico e che nella sitcom praticamente fa se stesso fa il comico e comunque siccome la sitcom se l’è scritta lui lui fa il personaggio quello simpatico quello figo tutto bellissimo no? Poi c’è Elaine, che è la sua ex fidanzata nonché migliore amica, il suo vicino di casa Kramer, che è uno tutto pazzo. E poi appunto George Costanza. George Costanza, secondo me voi lo ricordate, perché era l’aiutante di Richard Gere in Pretty Woman.Vittorio
[ 00:03:32 ] È quell’uomo che ha 30 anni nella serie ma sembra che ce n’ha 85 nel nostro mondo.Nicola
[ 00:03:38 ] Esatto, quindi è basso, è pelato, è tarchiatello ed è praticamente nella serie l’antitesi di Jerry Seinfeld. Quello a cui va tutto male nella vita fa anche ridere, perché comunque negli anni ’80 uno a cui andava tutto male comunque scopava parecchio. Cioè, secondo me, gli incel che lo vedono oggi vanno giù di testa. Comunque lui gli andava tutto male allora ad un certo punto in un episodio lui dice: basta, non ce la faccio più. No? Però probabilmente, se tutto quello che ho fatto nella vita fino ad ora, tutte le scelte che ho avuto nella vita fino ad ora mi hanno portato qui, allora da questo momento in poi, io farò sempre il contrario di quello che ho fatto prima, perché così ovviamente devo vincere no? E quindi questa era la conclusione no? Quando Alain ci ha detto: ‘Facciamo una puntata dove diciamo come guadagnare di più, sia a me che a Vittorio è venuto in mente… beh, è semplice no? Noi basta che diciamo di fare il contrario di quello che abbiamo fatto ed è fatta la puntata, c’è anche un link con la finanza perché nel 2018-2019 Cliff Asness ha scritto un paper e l’ha chiamato George Costanza Portfolio, perché era il periodo in cui il value investing va abbastanza male e lui era talmente frustrato e probabilmente quelli che investivano con lui gli hanno rotto talmente tanti coglioni e quindi lui dice: ‘Faccio un paper in cui vado a vedere no? Se George Costanza Portfolio è praticamente l’inverso dei valori del portafoglio che lui segue no?’ Tutti i fattori lui è famoso per fare questi long shot sui fattori, quindi dire se io investo in società che non fanno profitti che hanno multipli molto alti di bassa qualità, in pratica ha fatto un portafoglio che è uguale ai titoli singoli che ha in portafoglio. Mr. Rip e però ha tirato fuori che non funziona. Però il George Costanza Portfolio alla fine è rimasto famoso per questoRound 1. Fight.
Vittorio
[ 00:05:48 ] Allora io sono molto teso per questa sfida perché io ho sbagliato tutto nelle scelte soprattutto lavorative, che è la cosa che ti permette di guadagnare di più. Quindi io darò il classico consiglio di una cosa che io faccio relativamente, perché sono stato dipendente della vita tipo due volte per il corrispettivo di credo un anno in totale.Se volete un aumento di stipendio chiedetelo.
Perché c’è questa piccola cosa che la maggior parte Delle persone si lamenta e poi faccio a scoprire questa particolare che non l’hanno mai chiesto alle risorse umane, non sono mai andati dal proprio manager, non si sono mai messi a cercare attivamente una soluzione simile in un’altra azienda. A me la lezione in questo caso sembra molto semplice: se voi non cercate quell’aumento, non capisco perché un altro sconosciuto ve lo debba dare, soprattutto quando tiene in mano il budget e se risparmia glielo danno a lui il bonus.
Secondo me, qua c’è un mix di vergogna, perché viene considerata come un’umiliazione, spesso c’è questa cosa, un po’ Italiana, il lavoro ti viene donato quindi ti hanno fatto un favore. Quindi andare a chiedere sembra brutto, c’è un po’ di egocentrismo del tipo, “nota lui il mio lavoro” e poi c’è soprattutto la pigrizia. Questo effettivamente è una cosa statistica perché in Italia si rimane nella stessa azienda mediamente secondo dati dell’Unione Europea, 12 anni, mentre la media di tutti gli altri paesi europei è 8.
Chiaramente, ottenere un aumento soprattutto nelle piccole aziende non è facilissimo. Però, cazzo, almeno provateci perché tante volte davvero basta il chiederlo per avere questa cosa. Vale ad esempio anche per chi ha una partita IVA. Io, ad esempio, gli ultimi anni quando mi arriva che ne so un’offerta di lavoro, mi fanno una proposta loro generalmente. Io semplicemente rilancio, cioè quindi vado a contrattare ma gli dico: ‘Ah, ok, tu mi dai tot, io vorrei tot più 20%. Vedi se ce l’hai a budget, richiamami.’ Veramente. Sono solo queste parole. Il giorno dopo mi richiamano e mi dicono: ‘No, io ti posso dare quello che ti ho proposto più 15 ok e io ho avuto il più il 15%. Veramente, basta chiederlo. Poi, chiaramente, nella maggior parte dei casi è un po’ complicato. Bisogna essere un po’ proattivi nel senso che si va dal proprio manager e si fa un piano dice: ‘Guarda, io come posso ottenere questo aumento di stipendio? Come posso fare carriera all’interno di questa azienda? Puoi fare un percorso, diciamo in 6 anni, in 6 mesi. Io ti porto tutti i risultati in 12 mesi ti porto tot i risultati e tu mi fai questo aumento. Su questo c’è una guida molto interessante di Ramit Sethi che fa tutto un percorso su come discutere delle queste cose e consigli molto veri, certo, relativi al mondo americano, che rispetto all’Italia è più facile. Però l’altra soluzione è andare a cercare in altre aziende, come ha fatto Nicola, andare in un altro paese se proprio non ci sono margini per il vostro lavoro
Nicola
[ 00:08:33 ] Posso aggiungere sulla sulla tua tecnica, perché è giusto ovviamente che devi rilanciare la prima cosa che ti offrono è rilanciare però ogni volta devi rilanciare di più: se non ti hanno mai sbattuto la porta in faccia vuol dire che hai lasciato dei soldi sul tavolo cioè ci devono essere dei momenti in cui tu rilanci al 30% o al 40% o quel che è e loro non ti richiamano più. Se non è mai successo vuol dire che non sei sulla frontiera e questo vale per tutto, cioè state cercando di comprare una casa dovete tirare giù il prezzo andate a una conferenza e vogliono far parlare ogni volta che andate a una conferenza dovete chiedere di più finché non arriva il momento in cui vi dicono ‘no, no, è troppo’. Ma almeno sapete qual è il limite più o meno, che poi ovviamente il massimo non è detto che in quell’occasione lì, il massimo poi vale per tutto, però devi essere rimbalzato.Alain
[ 00:09:31 ] Io aggiungerei anche un’altra cosa: secondo me ci sono tante persone che non chiedono perché pensano di non meritare e magari hanno anche ragione. Perché alla fine, per permetterti di chiedere, devi meritarli quei soldi.Vittorio
[ 00:09:45 ] Sì, è meglio essere che non mi conosce, non sanno chi sia, ma continuano ad arrivare al bonifico piuttosto che se ne rendono conto e cominciano a valutare quello che effettivamente faccio.Alain
[ 00:09:52 ] Bravo bravo perché finché ti considerano il battiscopa e non ti danno la volta per andare in giro mento bene ma appena si accorgono che non sei un battiscopa non vali un cazzo questo che cazzo era.Nicola
[ 00:10:09 ] Allora io come prima avevo scrittoTrovare un mentore
È una cosa un po’ generale, perché dipende dal momento in cui siamo nella carriera, anche il ruolo del mentore soprattutto se siamo giovani qualcuno che magari vi spiega veramente come funzionano le cose nella società dove state lavorando, perché poi ogni società ha le sue politiche, le sue robe e ovviamente avere qualcuno che ve lo spiega è molto importante e magari invece quando siamo un po’ avanti nella carriera se riuscite ad attaccarvi a qualcuno che lui vuole fare carriera molto probabilmente riuscite a fare carriera di riflesso, perché lui vi porta dietro.
Fondamentalmente in qualsiasi posto dove lavorate, ad un certo punto, per fare carriera, quel posto lì si deve liberare e se avete uno sopra di voi che vuole salire, lui è ottimo. Il posto peggiore è quando vi trovate con un capo che ha piantato giù la tenda e ha detto ‘boh, io sto bene qua e non me ne vado più’. Lì dovete scappare o andate da quello sopra il vostro capo e gli fate capire che questo qua ha piantato la tenda e c’è un problema. È difficile come discorso, a volte va a fortuna, ma poi vabbè, vedremo che la fortuna in queste cose c’è sempre.
Alain
[ 00:11:24 ] Io come primo mi ero scritto diNon perdere di vista l’obiettivo
Qual è l’obiettivo? Cosa voglio avere da questo mio percorso di 40 anni di carriera. L’obiettivo secondo me almeno quello che mi sono dato io è vivere una buona vita. Per me non si sposava bene con le 80 ore in ufficio a qualsiasi età, per cui per me già quella era una porta chiusa. L’obiettivo non è quindi riuscire a fare qualsiasi cosa, non è avere il titolo particolare, non è guadagnare milioni, quelli eventualmente sono dei mezzi per raggiungere l’obiettivo e se devo fare dei sacrifici, quelli sono dei mali che mi allontanano in qualche modo dall’obiettivo quindi devono essere giustificati con una ricompensa promessa adeguata. È un po’ Come negli investimenti, ti accolli il rischio che paga non vuoi accollarti la rottura di coglioni che poi non ti porta da nessuna parte. Come diceva Nicola: è sempre difficile capirlo a priori, però magari qualche segnale lo trovi.
E come postilla di questo consiglio, secondo me bisogna decidere quanto prima se uno vuole fare carriera o il posto fisso. Non è che uno è meglio dell’altro, uno è più adatto o meno adatto a seconda della persona, degli obiettivi, del modo di vivere che vuole darsi. E quindi non ci vedo nulla di male in una persona che magari ha 30 anni dice: ‘Non me ne frega un cazzo di fare tanti soldi, preferisco avere una stabilità in più, la tranquillità di un lavoro che non mi impegna troppo e faccio altro nel frattempo. Insomma, ci sta no? Però è qualcosa che bisogna decidere, perché se mischi i due campi fai schifo, no? Applichi l’approccio da posto fisso a fare carriera non vai da nessuna parte e se vuoi far carriera in un posto da posto fisso, anche lì fai un danno enorme. Non serve a niente, non vai da nessuna parte.
Nicola
[ 00:13:04 ] Magari non partite proprio da zero con l’idea del posto fisso. Provate, provate, provate! No? Provate magari c’è qualcosa che vi piace, perché poi il discorso della carriera è anche quello. Non è che deve essere per forza fare qualcosa giusto per avere lo stipendio più alto. C’è anche gente che fa un lavoro che piace.Alain
[ 00:13:24 ] Ci sono anche tanti posti fissi che, almeno in Italia si identificano col posto fisso, ad esempio gli insegnanti può essere una missione di vita molto bella, no?Vittorio
[ 00:13:34 ] Sì, là secondo me cioè in generale in tutti questi discorsi c’è che è molto faticoso capire cosa si vuole perché è un percorso molto difficile interiore e obiettivamente come nella finanza in realtà c’è tantissimo rumore di fondo che ti toglie l’attenzione nel concentrarsi su quello che vuoi, ma quello che dici tu è verissimo. Capisci prima di tutto dove vuoi andare, perché comunque sono un trade off: la carriera vuol dire che stai tanto tempo in ufficio, rinunci a tante cose non ci sei non so per la famiglia, cose così. Mentre il dipendente è che fai spesso e volentieri una cosa… stai con gente che ti sta sul cazzo, a fare un lavoro che ti sta sul cazzo.Round 2. Fight!
Il secondo mio consiglio è imparare tecniche di vendita e di marketing basilari.
Allora mio padre faceva era molto bravo a fare il venditore da ragazzino; vendeva le pentole e poi i prodotti per la pulizia a casa. E mia nonna mi raccontava che lui vendeva più cose di quanti contratti stampati aveva. E quindi col tempo, mi ha un po’ educato nel capire queste cose, però non è che ognuno ce l’ha un papà così. Obiettivamente se io a 20 anni avessi letto un libro di Seth Godin oppure quello sulla contrattazione di Chris Voss, diciamo che le cose sarebbero andate un pochino meglio. Cioè, Seth Godin è considerato il guru del marketing moderno, ha inventato veramente le cose più importanti. Chris Voss invece faceva praticamente quello che parla con gli attentatori e fa la contrattazione per far sì che rilasci i prigionieri, comunque si costituisca o si può creare un rapporto ed ha fatto una serie di libri anche un po’ esagerati chiaramente molto pompose all’americana, però obiettivamente quelle tattiche diciamo di contrattazione sono quelle del venditore.
Non è che tutti devono andare a vendere il folletto, però la vendita fa parte della nostra vita. Ad esempio vogliamo chiedere un aumento: devi sapere quali sono le tattiche basilari del venditore, sia per proporti ma soprattutto per capire quando l’altro utilizza delle tecniche per evitare che tu raggiungi il tuo obiettivo. È quella la cosa, secondo me molto importante: cioè nel studiare le cose ma veramente basilari. Devo vendere come me i fumetti su Vinted. Una cosa che ad esempio succede spesso è che quello ti dice: ‘Ah no sai ho solo 70 euro li voglio tanto, è il mio desiderio incredibile’. Quella è una tattica di vendita che io ti scarico un mio desiderio su di te e do la palla a te, perché tu dici: ‘Ah ma che so così stronzo? Sì cioè io devo fare il mio interesse non di te sconosciuto. Un’altra è: il primo che fa il prezzo ha sempre una carta non buonissima insomma. Ah, poi vabbè, sì, che incredibilmente essere gentili ed empatici paga sempre parte da una parte agevolata, poi ci sono delle teste di cazzo e là quelli vanno menati male per fargli capire che il pazzo sei tu e non loro. Però altro discorso e lo stesso vale comunque con il ragionamento del marketing, perché comunque quella è una versione un po’ che ne so di presentarsi meglio che va anche che ne so dall’aspetto, cioè una camicia stirata fa la differenza rispetto a una sgualcita. È un dato di fatto, purtroppo è un modo di come tu dai l’immagine di te stesso, poi tu vali tantissimo dietro quella camicia. Però ci sono delle forme sociali che sono importanti.
Nicola
[ 00:16:48 ] No, è vero. Cioè, la skill quella del venditore penso sia una delle poche skill che non ti ruberà nessuno. Cioè, non te la ruberà, la AI è una delle è una delle skill che sopravvivono a tutto. Per cui se uno riesce ad essere bravo a vendere un futuro ce l’ha sicuro.Vittorio
[ 00:17:12 ] E poi ci si addestra molto facilmente. Cioè, ad esempio, una cosa che dovete essere bravi è a dire sempre di no quando vi offrono il piatto del giorno, che il piatto del giorno è se avete un amico cuoco lo sapete, se non lo sapete, non prendetelo mai. È quello che sta scadendo o è già scaduto, il fatto che ve lo vendano diciamo in una maniera così pressante, è perché ai camerieri spesso gli viene dato un premio nel caso mercino questa roba, perché altrimenti va buttata alla fine della giornata.Alain
[ 00:17:45 ] Comunque dicono che le due capacità capitali per fare i soldi siano vendere e costruire, creare e vendere. Se riesci a fare tutte e due… letto da Naval Ravikant.Nicola
[ 00:17:56 ] Vado io con visto che tu hai citato Naval questa mi sa che io l’ho rubata non mi ricordo più se era Nick Maggiulli o Scott Galloway ed è anche una roba molto americana, perché non so quanto funziona in Italia.Dovete chiedere al vostro capo qual è la cosa che lui fa e che gli fa più girare i coglioni che lo annoia o che non la vuole fare e quindi gliela risolvete.
O gliela risolvete o gli dite boh, allora la faccio io. Io dico che è una roba che non so se funziona in Italia, perché molto probabilmente in Italia il vostro capo ve la sta vi sta già dando tutto cioè, il vostro capo molto probabilmente non fa un cazzo, cioè, durante il giorno per cui se glielo chiedete lui ti dice che probabilmente è il traffico alla mattina per venire in ufficio o i suoi figli. Ma niente che è relativo al lavoro, perché ve l’ha già data quella roba lì. Per cui funziona se avete un capo che appunto vuole fare carriera, allora sì, quel caso lì secondo me vi mette molto in buona in buona luce con lui, forse Nicola la conosce.
Alain
[ 00:19:01 ] Questa è la la curva del senior consultant. L’hai mai sentita? Ok, praticamente c’è questa curva che chiamano lo scivolo della merda per i senior consultant. Sostanzialmente parte tutto dal partner che si ritrova il merdone e lo scarica al manager che lo scarica al senior consultant che a sua volta cerca di scaricarlo sui consultant di primo livello, no? Quelli appena assunti il problema è che c’è la barriera dell’ignoranza e quindi tutta la merda rimane lì, al senior consultant. C’era uno che la raccontava tutti i giorni, ovviamente manager, non senior consultant.Vittorio
[ 00:19:36 ] Ha capito il trick proprio comunque. Questa cosa non deve essere confusa con le chiese, no, no, no! È tipo la scena di I Meet Your Mother che diceva che ognuno in azienda aveva un ruolo ed era specializzato in qualcosa. Quello che era Mister Magic perché faceva il gioco di carte, quello che era Mister Fantasy Baseball… diciamo cioè renderti riconoscibile in qualche maniera.Alain
[ 00:19:56 ] Ma a me quella roba lì, che sostanzialmente si chiama proattività, l’aveva insegnata mio nonno al mio primissimo lavoro. Ero in prima media e dovevamo ristrutturare l’attuale casa di mia madre. Mio nonno praticamente ha fatto tutti i lavori, io facevo da manovale l’assistente. Mi ha fatto dimagrire 15 chili quell’estate sono arrivato in alto, no ero in terza media, sono arrivato in prima superiore durante l’estate abbiamo fatto i lavori ed ero il più grosso di tutti quindi mi ha mi ha anche mi ha anche eliminato il bullismo e lui mi diceva sempre: ‘Tu devi guardare quello che sto facendo io e devi capire qual è il passo successivo. Io non ti devo chiedere la cazzuola, cioè tu devi avere già in mano la cazzuola quando io mi giro e quella roba lì mi è sempre rimasta nel lavoro. Cioè tu devi essere molto proattivo e non c’è nulla di più vero.Ma tu prova a pensare anche come fai a imparare a fare un lavoro e farlo bene e prenderti le responsabilità e la crescita di carriera che ti serve se non sei in grado di anticipare il fottuto passo successivo di quello che ti sta davanti no? Impossibile!
A proposito il prossimo consiglio è
Leggi studia e impara
Ci sono quelle persone che finiscono il percorso di studi e dicono ah boh basta io ho finito ormai non sono più giovane non posso più imparare no? Quelle persone più tristi che esistono, non so se c’è uno studio che dimostri questa cosa, ma io ci scommetto una mano che chi legge 50 saggi l’anno ha percorsi di carriera migliori rispetto a chi ne legge zero. Quindi più ti esponi all’apprendimento più impari cose, anche se non sono del tuo settore; perché tanto puoi intrecciare le conoscenze, quello che impari in un ambito lo puoi sempre riadattare al tuo; non sempre però tante volte lo puoi riadattare e farlo ti mette in condizione di sfruttare la fortuna.
Secondo me, il trucco per leggere di più, studiare di più è leggere e studiare solo roba che interessa di qualità; quindi solo libri eccellenti. Se non ti piace, dopo 50 pagine, chiudilo e basta! Non fare come Vittorio. Proprio il succo è che non devi rimpiangere Netflix: cioè tu devi stare lì con il tuo libro e dici: ‘Ah, Netflix! Io volevo fare questa roba qua.’ Che poi non è necessario che sia un libro; basta un’audiolibro anche o YouTube. Sai, mica quante cose si imparano su YouTube? È pazzesco!
Nicola
[ 00:22:18 ] Cioè oggi come oggi è molto semplice riempire il tempo; il problema è come lo riempi: cioè non rendendoti conto che potresti far qualcosa. Ci sono mille modi no? Oppure, se sei in ufficio, ti scarichi un libro in PDF e ti leggi il libro così, non serve tanto ,però non secondo me non c’è poca gente che lo fa.Round 3. Fight.
Vittorio
[ 00:22:41 ] Questa roba qua questo lo volevo fare dopo ma credo che sia il momento giusto. Secondo me:È molto importante la multi-disciplinarità
Perché nel senso noi viviamo da una società che ci ha detto che lo studio specialistico di qualcosa era quello preferibile, nel senso essere estremamente specialistici nel fare una cosa, cioè ad esempio essere bravissimi nel curare la carie. È vero, magari fare tantissimi soldi diventa ultra-specialistico, però il grande problema di questa cosa è che non ti permette di capire la cornice del mondo dove vivi, di essere un po’ disperso in mano e secondo me, sapere le cose magari che fa un’altra branca della della tua azienda, anche testare cose che tu non capisci bene non so come dire cioè; se sei ingegnere, non è detto che non devi sapere come si cucina o che ne so cosa è la filosofia. Dovresti sperimentare un po’ tutto perché quello aiuta anche se non è utilissimo in quello che fai, a comprendere un pochino di più del mondo e ad aprire anche la tua mente per capire altre cose; non è che tutte le cose hanno bisogno di avere uno scopo specifico nella vita, ma il solo fatto di provarla può farti fare un passetto più generale per la tua persona. È un concetto un po’ astruso lo capisco, però certe cose non devono spiegare le cose, devono farti ragionare e pensare su cose a cui non avresti pensato, oppure farti testare, oppure farti mettere un dubbio, oppure farti venire una nuova idea. E quindi secondo me la multidisciplinarità serve nel senso che devi provare a fare tante cose diverse per testarti un po’ a te e aiutarti a crescere.
Nicola
[ 00:24:16 ] In tanti settori è così, cioè tu parti facendo una roba molto specialistica e però poi quando cresci devi essere molto generalista, perché non…Vittorio
[ 00:24:29 ] Che poi se ci pensi anche il ruolo di tanti manager. Cioè una critica che viene fatta spesso dai dipendenti che stanno sotto è vabbè, ma lui se gli dessi questo programma non saprebbe fare quello che mi chiede non deve saperlo fare ed è quello il problema. Il suo ruolo non è fare quel lavoro, quello è il tuo che lo devi saper fare. Il suo è capire il concetto generale di quello che vuole e organizzare il tuo lavoro e quella è la differenza, è un livello superiore. E il fatto che non lo sappia fare è perché forse sa fare bene il suo.Alain
[ 00:24:49 ] Anzi di solito dicono che i peggiori manager sono quelli che sanno fare troppo bene la parte sotto, perché finiscono a fare il micro-management o si buttano troppo dentro nella parte di implementazione realizzazione del prodotto e non non fanno la gestione delle PersoneNicola
[ 00:25:06 ] Un po’ si allacciano questa cosa che hai detto tu Vittorio, cioè l’altra cosa èFare le cose difficili
Nel senso che arriverete ad un certo punto in cui beh, quello che dovete fare lo sapete fare bene e c’è una tendenza magari a dire: ‘Ah, è difficile! L’ho fatto, mo’ me la godo!’ In realtà, dovreste essere sempre nella situazione in cui c’è qualcosa che vi crea dello stress. Non lo stress inutile, non lo stress enorme, però qualcosa che dite: ‘Ah, ma non sono sicuro di come farla o ‘Perché farla’ perché è l’unico modo per crescere, no? Cioè, dovete trovarvi di fronte a qualcosa che non avete mai fatto prima. Se in questo momento non avete niente non state facendo niente di cui non siete siete al 100% sicuri vuol dire che non state facendo qualcosa di difficile e dovete trovarlo. Se non se non ve l’hanno dato.
Alain
[ 00:26:06 ] Tra l’altro, distinguiamo due cose: difficile non vuol dire faticoso ma vuol dire difficile. È un’altra cosa. E difficile molto spesso si sposa anche col col prendersi responsabilità, che è una cosa che viene molto apprezzata nelle aziende funzionali. Poi nelle aziende del cazzo no. Però se ti prendi una responsabilità finisci a trovarti in una posizione di vantaggio poi quando il vento gira nel verso giusto anche qui favorisci la fortuna, si allaccia bene al mio prossimo consiglio, che è:Non temere il cambiamento o le sfide.
Buona parte del cambiamento innanzitutto è irreversibile, cioè a meno che tu ogni volta che saluti il tuo vecchio datore di lavoro non lo saluti con un vaffanculo, cioè se ti tieni le porte aperte; se tre mesi dopo le cose vanno male, è probabile che potresti anche stabilire una relazione ancora. Devi anche presentare il fatto che ti sposti nel modo giusto eccetera. Niente, non è irreversibile; il più delle volte riesci a trovare posizioni anche analoghe a quelle che lasci, però ti espongono appunto alla crescita, responsabilità, opportunità nuove. Progetti difficili, sfide sono tutte cose che ti fanno crescere molto.
Round 4. Fight
Vittorio
[ 00:27:19 ] Su questa cosa allora io vabbè ormai stiamo facendo tipo concatenata non volendolo peraltro che èDifferenziare le fonti di guadagno
È un po’ una lezione che si prende dagli investimenti, cioè che alla fine più diversificati più riesci a assorbire diciamo i colpi che ti dà il mercato e i cicli economici. Quindi vuol dire magari riuscire ad affittare quella casa vecchia della nonna perché ve la prendete in gestione. Oppure sì, che ne so fate degli investimenti che sono solidi che possono maturare nel tempo, ma vuol dire che ne so crearsi una piccola attività oppure crearsi un’attività secondaria questo vi permette di avere una resilienza maggiore.
Chi è in una partita IVA se ne rende perfettamente conto. Per un dipendente è un pochino più difficile e vale anche ad esempio nel cercarsi vari tipi di di clienti no per una partita IVA, cioè tanti sono partita IVA mono-mandatario, quando gli chiude quell’azienda sono morti. Questa cosa vuol dire anche riuscire ad avere magari un cliente grosso, perché generalmente è così, ma avere almeno 3-4 piccoli che riescono a sopperire a quello che sono le esigenze di vita basilari. La differenziazione permette di prendersi quel tempo necessario e quella serenità necessaria per gestire al meglio i propri passi e non fare scelte sbagliate che potrebbero comportare guadagni minori. Vuol dire che tu, per 6 mesi, puoi stare fermo prendendo i tuoi risparmi ma puoi cercare con serenità un lavoro dello stesso tipo e non magari andare da McDonald’s per una paga infima, perché altrimenti non te potrai comprare la pasta e non hai da mangiare.
Nicola
[ 00:28:49 ] Secondo me, però, non deve diventare una scusa perché, secondo me, in tanti lo vedono come appunto sul discorso delle cose difficili: “Allora, anziché fare una cosa difficile…”, che comunque è progredire, cioè progredire nella tua carriera e a ogni passo che fai è sempre più difficile fare quello dopo. Quindi, in tanti ad un certo punto dicono: ‘È molto più semplice andare a guardare qualcosa al di fuori’ perché fondamentalmente sono i primi passi e quindi sono molto più semplici che non fare appunto lo sforzo per riuscire a fare quel passo successivo nella tua carriera. Però, se diventa una scusa secondo me, non e non voglio dirlo, cioè, rispetto al discorso della partita IVA, è vero la differenziazione tra virgolette dei rischi però, in teoria, cioè se hai la partita IVA dovresti essere un imprenditore, cioè non prendendola veramente come la scusa di dire: ‘ah, no veramente allora mi comprerò l’appaltamento e lo metterò in affitto, perché…Alain
[ 00:29:49 ] Io farei qualche commento su, perché in realtà mi piace come suggerimento e vedo anche la critica di Nicola e la condivido nel senso è un equilibrio. Il primo commento è “la strategia a dividendi non vale come cash flow aggiuntivo” che non è diversificazione.Il secondo punto invece è quello della diciamo strategia del piede nella porta se tu hai effettivamente con la partita IVA tre clienti invece di uno anche se il primo che fa l’80% del fatturato ti molla da un giorno all’altro è molto più facile far crescere quei due clienti che non trovare due clienti e farli crescere. Da 0 a 1 è molto ma molto più difficile almeno da quello che ho visto io che non da 1 a 10 quindi avere quei 2 a 1 ti aiuta poi ad avere effettivamente una strategia più robusta in caso di crisi.
Beh ma non è una strategia è la strategia giusta è la strategia giusta cioè se tu hai un cliente solo sei scemo cioè nel senso sei dipendente a partita IVA sostanzialmente è solo il peggio cioè non è differenziato quello non sai quanti ce ne Sono eh no lo sai lo so però non è quella non è una forma di differenziazione, quello è fare l’imprenditore in maniera seria.
E invece l’ultimo punto sempre su questa roba qua è che tante volte i side-project anche se li fai da dipendente li puoi fare con sinergie. Caso in cui non c’è sinergia: stai facendo il programmatore Python e ti prendi da ristrutturare l’appartamento della nonna per metterlo in affitto. Non c’è nessuna sinergia, magari ti diverti, ti rilassi, ok, ma finisce lì.
Invece se come progetto della domenica ti scrivi a conferenze e ti specializzi in una parte di Python, per cui ogni tanto ti giri il mondo a fare talk. Cacchio hai differenziato alla grande no? Hai differenziato ma è molto sinergica per cui quello che fai da A lo porti in B, pari pari. Quindi trovare quelle sinergie lì aiuta
Nicola
[ 00:32:08 ] Allora il mio consiglio che poi non lo so è un po’. Un insieme di robe però e non so nemmeno come tradurlo in italiano, ma in inglese si diceTrovare qualcuno che “puts you in the room”;
Ad esempio a me è capitato durante la mia carriera di partecipare alle scelte di vari asset manager cui dare mandato per gestire i soldi o soprattutto partecipare ai vari comitati investimenti e poi board, o magari preparare dei paper per il senior management; nel senso sono cose che se non siete lì non imparerete mai. Allora l’interazione col senior management è quella che poi vi fa crescere, perché non potete impararla in nessun altro modo; a fare le domande, ricevere le domande, capire come rispondere; se non vi danno l’opportunità nel posto dove siete forse è il momento di cercare qualcos’altro; e un po’ ritorno al discorso delle cose difficili, non lo so a me capita anche di sentire alcune volte di amici che mi hanno magari partecipato a un progetto e poi quando devono andare a presentare il progetto non li fanno andare e parla qualcun altro. Se voi siete in quella situazione lì ve ne dovete andare perché non è giusto. E soprattutto non non imparerete mai.
Alain
[ 00:33:31 ] Next:Rispetta il ruolo delle soft skills
Cioè quelle abilità soft umane, esatto, abilità umane: saper parlare, non essere il classico genio, rompi i coglioni! Guarda caso, nessuno vuole lavorare col genio rompi i coglioni e se sei il genio rompi i coglioni verrai sfruttato per fare il tuo e non devi rompere troppo il cazzo. Molto meglio essere qualcuno di quelli che sanno collaborare, che sanno relazionarsi con le persone, sanno destare un po’ di simpatia sanno stabilire un legame con il capo con i colleghi è anche vero che senza le hard skills quindi le competenze solide comunque non vai chissà quanto lontano però…
Vittorio
[ 00:34:03 ] Anche se ci stanno illustri che dimostrano il contrario forse è vero forse è vero quindi le soft skills ancora più importanti. Una cosa secondo me è chi si lamenta di qualsiasi cosa e ti racconta di tutti i drammi della sua vita ragazzi non funziona cioè questa roba tenetevela forse con i vostri amici ma anche a loro a un certo punto starete sul cazzo vi prego non sparatevi tutti i vostri drammi umani tutte le vostre storie amorose così non gliene frega un cazzo a nessuno al lavoro e se gliene fotte qualcosa è per prendervi per il culo a mensa quando voi non siete invitati.Alain
[ 00:34:52 ] Anche questo me l’ha insegnato mio nonno ai tempi, “ma è inutile che ti lamenti” e questo l’ha mantenuto fino all’ultimo.Vittorio
[ 00:34:58 ] C’era Charlie Munger che diceva: ‘Parlate dei vostri problemi personali: a 90% delle persone non gliene frega niente. Il 10% sarà contento che voi state soffrendo.Round 5. Fight.
Vittorio
[ 00:35:23 ] Andiamo direi sull’ultima perché è la quinta. Allora io torno una cosa molto papale papale che potevo dire al primo punto però me la voglio giocare un po’ così questo vale soprattutto per l’ItaliaQuando chiedete un aumento se vedete che non potete aumentare la RAL andate a chiedere più benefit.
Aumentare la percentuale di fondo pensione che vi possono dare oppure passare che ne so i buoni pasto da 5 euro a 9 euro darvi un’assicurazione sanitaria oppure darvi il cachet per servizi e roba del genere. Per il semplice fatto che è molto, ottenete comunque un aumento di stipendio, non cash in quel caso ma comunque con una liquidità che è pari al cash, ma il datore di lavoro sarà molto più contento perché ad esempio i buoni pasto se li scarica tutti c’è pure una detassazione di non so che tipo. Ogni 1.000 euro che lui mette su di voi del vostro stipendio, vuol dire che lui ne mette probabilmente 2.000 1.800, 2. 000 in più se voi andate a chiedere invece l’aumento di 1.000 su un buoni pasto, vuol dire che lui probabilmente le paga 600 700 800 e lo stesso vale per tutto il resto. Anche le trasferte, se riuscite a fare trasferte con diarie, fatevi dare un così, qualche straordinario inutile non sono male queste cose.
Nicola
[ 00:36:34 ] Vabbè, io come ultima cosa non è un consiglio più una considerazione che si lega con il discorso del mondo degli investimenti. Come nel mondo degli investimenti,Non esiste una progressione lineare nella carriera
C’è sempre il momento in cui c’è ci sono delle accelerazioni, delle retromarce, i fermi e conta la fortuna perché comunque ripeto ad un certo punto non è che potete avere una progressione programmata. Quello sopra di voi deve andarsene e tante volte poi voi non lo potete nemmeno sapere perché andate a fare un lavoro e non sapete se nell’arco di due o tre anni non è che succederà qualcosa, se effettivamente il vostro capo ha in mente di cambiare di fare qualcos’altro, non ce l’ha, la società va bene, la società va male perché tante volte dipende anche da quello. Quindi potete prendere una società che pensate vada bene e poi il mercato gira, il mercato per quella società in particolare o viceversa. Il mondo delle cose che voi non potete controllare è comunque molto grande.
Quindi non prendetevela che al mondo non gliene frega niente dei vostri desideri dovete considerarlo perché magari poi partono i confronti con l’amico, il collega, l’ex collega. Come è andata? No ce l’hanno scritto a volte, “ah non lo so. Magari voglio cambiare carriera, però non so come andrà”. È normale che poi uno fa i confronti, ma non non potevi sapere prima nemmeno che probabilità c’erano che quello scenario si sarebbe rivelato in quel modo lì per cui insomma prendetela come gli investimenti.
Prendete i rischi giusti non sedetevi perché poi se volete fare la carriera quella tranquilla probabilmente il downside ve lo prendete tutto perché poi se c’è il rischio che vi lasciano a casa ce l’avete sempre per cui magari appunto avere qualcosa che magari un po’ più che spinge un po’ di più però vi dà un po’ di un po’ più di prospettive
Vittorio
[ 00:38:47 ] C’è anche il rischio che quando cambia la dirigenza, quel modo di lavoro che tu hai avuto per dieci anni oppure per l’ambiente di lavoro cambia totalmente. Ci sono tantissimi casi in cui magari aveva un dirigente che era molto aperto, aveva un’idea di gestione del lavoro delle cose migliore non so proprio in senso generico e poi arriva il classico e invece sembra uscito dalle fabbriche inglesi del 1850, capito?Nicola
[ 00:39:12 ] Beh, forse il discorso dei dieci anni nel mondo anglosassone in generale nel multinazionale il tempo che un CEO resta sono due o tre anni, paragonabile a un allenatore di calcio. Per cui poi quei cambiamenti lì succedono ma succedono molto di frequente non puoi mai pensare ‘oh adesso ho trovato la mia dimensione, le mie cose’ perché in teoria le cose cambiano e cambiano molto in fretta.Alain
[ 00:39:37 ] Io, chiudo con:Adotta una buona etica lavorativa.
In questo paese è un po’. Controversa come cosa però, secondo me, parlare è chiaro essere onesti, decisi, avere una morale nel modo in cui ci si confronta col proprio lavoro.,Una serie di regole a cui ti attieni alla lunga paga e soprattutto ti fa vivere meglio l’esperienza perché comincia ad assumere un ruolo e un senso più profondo e più pulito, diciamo. Non è soltanto il modo in cui ti procuri i soldi per la cannabis.
Che non significa non sbagliare mai. Anche perché io per primo ne ho fatte di cazzate, ma non significa che non ce l’abbia messa tutta e che comunque non abbia avuto degli ottimi risultati applicando un’etica lavorativa seria a livello professionale e poi anche personale.
Secondo me, un grosso sbaglio che fanno tanti giovani essere completamente demotivati verso il mondo del lavoro non rispettarlo non rispettare il lavoro in sé la gente con cui lavori i tuoi capi i tuoi clienti e beh così stai cagando nel piatto in cui mangi proprio abbastanza letteralmente.
Vittorio
[ 00:40:48 ] Ah, anche perché è abbastanza legittimo che un 55enne che sta là da 30 anni gli roda il culo tu che ce n’hai magari 25, 26 28 e già te roda il culo, c’è un problema alla base.Questa cosa, secondo me, è molto vera anche su un altro discorso: esistono tutta una serie di diritti e tanti ne abusano di quel diritto, cioè che sfruttano tutte le magagne burocratiche, legali per sostanzialmente fare il cazzo proprio. E questa credo che sia una cosa moralmente molto ingiusta, perché quei diritti ci sono persone che l’hanno, ci hanno combattuto per arrivarci e l’hanno fatto per i casi che servono, diciamo davvero. Usarlo per cose stupide, perché magari devi andare al concerto, non so di chi cazzo ne so io, e ti fingi malato è veramente discutibile.
Nicola
[ 00:41:32 ] Ma è anche il problema perché non ti posso licenziare, perché altrimenti in altre realtà non lo fai, perché se lo fai sei fuori, perché i primi a cui girano i coglioni sono i tuoi colleghi, cioè non deve nemmeno arrivare al tuo capo.Alain
[ 00:41:46 ] La cosa più sciocca è pensare che puoi farlo e fare anche carriera, ah sì!Vittorio
[ 00:41:50 ] Quella è incredibile, cioè come se nessuno sa.CAZZABUBBOLE
Nicola
[ 00:42:04 ] Allora, per la rubrica, i bambini ti friggono il cervello. In origine avevamo chiamatoVittorio
[ 00:42:11 ] Cazzabubbole hai cambiato proprio il nome della rubrica nel frattempo, no?Nicola
[ 00:42:14 ] No, ma è bello, no? Queste sono le cazzabubbole, ma tema: i bambini ti friggono il cervello. Domenica ho portato i miei figli in piscina. Erano praticamente la versione di paura e delirio a Las Vegas, no! Completamente fatti correvano in giro e dovevo spogliarli, prenderli e tutto.Ad un certo punto devo mettere la moneta dentro all’armadietto, no, per prendere la chiave. E non è nemmeno la prima volta che vado in quella piscina lì. Ma mi accanisco nel voler mettere la moneta in un buco dove non c’era neanche il buco! E il tipo dietro di me deve aver preso pietà, perché ha visto tutta la scena ed è venuto e mi ha fatto vedere: “No, guarda, la devi inserire qua la moneta”.
E comunque questo mi ha fatto venire in mente. La roba più grande che mi è capitata nel tema, i bambini ti friggono il cervello perché io e mia moglie, prima di avere la nostra figlia, viaggiavamo tantissimo in aereo. E quindi, quando tu sei da solo, comunque non c’hai i nani, hai la tua routine. Arrivi al controllo bagagli, al metal detector e quindi sai già tutto. Apri la borsa fuori, il laptop, cellulare, portafoglio, non tolgo la cintura perché tanto so, qui che non suona. Preciso. Arrivi, un obiettivo, 30 secondi sei fuori fatto, rimonti tutto, sei finito.
Una delle prime volte che viaggiavamo con nostra figlia, ovviamente tu arrivi a ‘sta roba qua e hai un troiaio di robe da tirare fuori perché devi hai l’acqua hai un sacco di liquidi hai tutte le robe i giochini i giochetti e il passeggino insomma tutte ste robe qua alla fine passo finalmente il metal detector e comincio a rimontare tutto. E una volta che ho rimontato tutto vado, ci sediamo, stiamo lì ad un certo punto, vado verso il cesso e mentre entro al cesso, mi accorgo che manca qualcosa.
Ah, non ho più l’orologio!
Oh cazzo, ero a Heathrow prima del Covid quindi corro dai tizi e non so come, miracolo, mi portano, c’era un armadietto e avevano messo dentro questo armadietto il vassoio con dentro il mio orologio. Cioè, non se l’è fottuto nessuno! Incredibile! Quanti anni ho perso! Perché più che altro poi c’è la classica situazione in cui non puoi dire, cioè capita non è che te la puoi prendere, te la prendi di più col discorso che te la stai prendendo, perché alla fine come dicevano: ‘Se non puoi permetterti di perderlo, non comprarlo’. Ed è quella la lezione.
Vabbè, in realtà il consiglio vero, il consiglio vero è un film. Il protagonista di un film è un professore fallito. Questo professore fallito vive in un posto freddo, dove nevica. Questo professore fallito che vive in un posto freddo ha qualcosa di posticcio, sulla faccia, ma non è il professore che state pensando.
Il film si chiama The Old Dovers è appena uscito su Netflix. È un film è praticamente la storia di questo professore che deve rimanere in un collegio ambientato negli anni ’70. Forse deve rimanere in collegio durante le vacanze di Natale, perché alcuni ragazzi devono rimanere in collegio perché non possono tornare a casa e quindi poi la storia è un po’ una storia di lui rimane da solo con un altro ragazzo e sostanzialmente si scoprono un rapporto di amicizia molto conflittuale all’inizio, che poi diventa… insomma è un po’ un cliché, però mi piaceva come intro e i pezzi; però il film alla fine è carino e appunto mi sa che ha vinto anche qualche premio, per cui non sono l’unico ad averlo trovato carino.
Vittorio
[ 00:46:35 ] Allora invece io vi consiglio una cassetta buona che proprio sto ruspando il fondo del barile perché sono in una fase in cui sinceramente non ho e sto vedendo poche cose e leggendo poche cose, ma perché proprio non trovo niente di interessante. Quindi per colpa del mio amico Alberto mi sono fissato con questo format italiano su Discovery che si chiama ‘Casa a prima vista’, siamo sei agenti immobiliari: alcune puntate sono a Roma con tre e altre tre a Milano, poi si incrociano… eccetera. Che diciamo trovano una casa dei sogni a presunti acquirenti.Vi dico che lavorando nell’ambiente, tantissime robe sono ultra fake. Cioè, io l’ho trovato su Airbnb le case che portano e una seconda me proprio non è agente immobiliare, però però è molto interessante come quel modello di narrazione della casa che utilizzano questo eloquio con parole che chiaramente non sono non possono andare in bocca a una persona che ha la terza merda ha come massimo dell’ambizione scolastica. Non so se sia effettivamente vera di un certo tipo di agente immobiliare. Ma se andate a cercare su Instagram questi tipi di agenti immobiliari si presentano nella maniera di case a prima vista quindi questa è una di quelle cose che dice Nicola che una mezza verità si è trasformata in una verità praticamente.
Alla fine è godibile ci sono cose insopportabili come che spacciano quartieri per altri, cioè a Milano è normale però a Roma che ti dicono cioè è Roma Nord Portico d’Ottavia che sta così a Nord che praticamente c’ha lo svincolo dell’autostrada sotto casa però è interessante sociologicamente perché vedi prima di tutto loro come approcciano come cercano di vendere l’utilizzo delle parole per mimetizzare dei problemi della casa, ma anche come tanti vadano alla ricerca di quella casa senza veramente cioè, vediamo come va che è una cosa veramente assurda, però è vera. C’è tanta gente che va là come se qualcuno me la deve trovare, ma cazzo, stai spendendo più soldi, più soldi della tutta la tua vita, ma vorrai avere un’idea di massima di quello che succede.
Alain
[ 00:48:37 ] L’agente immobiliare che ci ha venduto la casa in cui siamo adesso ci fa alla seconda volta che venivamo a vederla. Mi sembra la cosa tipo minchia almeno due o tre volte, vorrai vederla prima di, e comunque ci fa, comunque ve lo dovete sentire dentro che è la casa giusta. Perché le emozioni che decidono la casa, no guarda no OK, no dico.Nicola
[ 00:48:57 ] Se entri nel quel trip e guardi le serie, quelle su Netflix ti portano dentro, però sono sono veramente una roba, cioè di un’ignoranza.Vittorio
[ 00:49:07 ] Però quelle americane è veramente esagerato, è proprio finto-finto! Quelle europee sono un po’, più o meno, ad esempio pure quelle inglesi. Comunque, c’è verosimiglianza, diciamo così, che alla fine funziona.Alain
[ 00:49:19 ] Quelle americane, quelle americane sono proprio, le McMansion!Nicola
[ 00:49:24 ] C’è la serie, quella New York, che è assurda, c’è il tipo che deve vendere, sto appartamento da 250 milioni.Alain
[ 00:49:38 ] Dai, io ho visto che abbiamo sdoganato i consigli per gente coi figli. Tra l’altro, a casa mia non so se ve l’ho mai detto ma là chiamiamo martiri. È il tempo di consigliarvi. Bluey che Nicola sicuramente conosce. Però beh, ad oggi è il cartone animato che mi piace di più;Alain
[ 00:50:08 ] Io lo guardo con mia figlia che ha tre anni e lo seguo abbastanza, cioè ancora un pochettino presto ma il bello di ogni puntata in realtà è che ha diversi livelli di lettura; per cui ci sono piccole storie con piccole morali che un bambino piccolo riesce anche a cogliere e e poi ci sono questioni invece morali più sottili, raffinate che vengono apprezzate soprattutto dagli adulti che guardano il cartone con loro ed hanno trovato questo modo bellissimo per far sì che guardi i cartoni con tuo figlio invece di parcheggiarlo. Io non mi perdo una puntata ogni volta che c’è, vado là. Ahahahah!Nicola
[ 00:50:45 ] Il problema di Bluey è che setta il ruolo del papà troppo alto, sia del papà che della mamma, perché sti cazzi cioè sono eh, però la mamma cioè è un po’ meno presente del papà, il papà è proprio quelAlain
[ 00:50:59 ] Ma no è, che ti risalta perché non sei abituato a vedere un padre così presente. Però, sono due tosti cazzo, cioè sì, sono due bei modelli. Effettivamente, poi a parte quello, è fatto benissimo con i cartoni illustrati veramente bene la colonna, la colonna sonora è top. Io sono molto contento che sia ambientato in Australia, a me piace. Secondo me è sotto-rappresentata nel panorama mondiale. Boh, capolavoro penso che abbia anche vinto un bel po’ di premi, non credo che ve l’ho fatto scoprire.Nicola
[ 00:51:27 ] Però vedi la differenza tra me e te è che io quando lo vedevo mi incazzavo perché essendo girato in Australia dicevo: ‘Nessuno può avere quella casa lì, cioè quella casa lì costa tipo 3 milioni di dollari australiani’!Vittorio
[ 00:52:15 ] ino non sono padre ma vi posso consigliare Adventure Times. Ci stai pure tu d’adulto, perché è proprio figa. Cioè, a un certo punto diventa filosofica come in serie molto figa.Nicola
[ 00:52:21 ] La roba, la roba assurda è che nella versione inglese non lo so come la traducono poi in italiano. Ma la versione inglese di Adventure Times, che mia figlia sta guardando adesso, c’è uno dei personaggi che parla in tedesco apposta, ma loro lo fanno perché si aspettano che chi lo guarda non lo capisca no? Vedi, ma mia figlia non lo capisce, cioè non capisce quel gioco lì, perché poi in realtà quella tipa lì la capisce no? E quindi fa più ridere ancora che lei invece comprende tutto, sì.