In questa puntata di Too Big To Fail, il podcast che viaggia nell’etere grazie ai punti benzina parliamo di punti e premi veri con chi ne ha fatto un mestiere, Matteo Rainisio di The Flight Club!

I consigli di oggi:
Nicola: Ronny Chieng
Vittorio: Vincere al gioco della vita di Luca Dellanna
Alain: Wendover productions 

LA PROMO

Anche tu viaggi da pezzente? Audible potrebbe alleviarti l’agonia! Abbinalo a buone cuffie con riduzione del rumore e via a raccogliere miglia … Vuoi altri referrals? Dai, Facce campà!

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Oh, e ascolta tutto fino alla fine oppure beccherai la caghetta consumando miglie premio scadute.

Ascoltala qui:

Trascrizione della puntata

Ebbene sì, c’è chi si è smazzato la sbobba per te pur di permetterti di cercare al volo se abbiamo nominato Cicciolina. Chi è quel santo? Clipto, che spacca i culi nel trascrivere audio in testo, anche in italiano. E non lo diciamo perché ci pagano l’obolo se ti abboni. O forse sì? Puoi scoprirlo nella settimana di prova. Ora bando alle ciance altrui e passiamo alle ciance nostre.

Vittorio 

[ 00:00:28 ] Chi è che non sogna di viaggiare gratis in business class, camera 5 stelle e magari scroccando pranzo e cena nella lounge di un ristorante con una stella Michelin? Oggi è possibile utilizzando i programmi fedeltà. E no, non sono diventato un fuffaguru.

Nicola 

[ 00:00:47 ] Sì, anche perché come fuffaguru saresti davvero terribile. Comunque è vero, dagli anni 80 le compagnie aeree offrono posti gratis per i clienti fedeli, spesso riempiendo posti che per la compagnia sarebbero rimasti vuoti. È una vittoria per tutti.

Alain 

[ 00:01:01 ] E il discorso identico vale per gli alberghi con le camere vuote. Le carte di credito invece sono un po’ un mondo a sé, ma dal punto di vista dell’utente possiamo metterle nello stesso calderone. Si usano. Si beccano punti, si spendono punti.

Vittorio 

[ 00:01:13 ] Insomma, ormai i programmi fedeltà sono una parte della nostra economia, ma se in USA i piani fedeltà sono una vera e propria mania, in Italia questo sistema è un pochino diverso. E in particolare è un po’ diverso quello per quanto riguarda i viaggiatori e cose del genere. Quindi abbiamo deciso di invitare il massimo esperto italiano in materia, che è Matteo Rainisio, anche noto come il Barbone, che è il proprietario, CEO, viaggiatore nomade, maestro del culto misterioso di quella community che si chiama The Flight Club. dici prima di tutto ci spieghi un pochino del tuo progetto di come è nato

Matteo

[ 00:01:45 ] L’idea l’idea nasce marzo 2020 mi ricordo che ero in camera da letto la mia moglie gli dico sai cosa lo facciamo noi il sito che parla di Punti e miglia. E quindi l’idea nasce così e poi siamo andati in linea perché io quando apro le mie iniziative editoriali mi piace sempre scegliere delle date facilmente ricordabili e associabili a qualcosa siamo andati in linea il primo di novembre del 2020, pieno weekend dei morti, poi il primo volo che ho fatto per The Flight Club con l’idea di recensire l’ho fatto su una compagnia che è durata meno del battito d’aria di una farfalla, perché era una nuova compagnia italiana che si chiamava Ego Airways, con un solo aereo ovviamente preso in noleggio. Quello è stato il primo volo che ho preso come The Flight Club, perché l’idea era proprio quella, portare in italiano. argomento punti e miglia. Io partivo da un assunto, non sono un investitore, ma partivo da tre punti cardine. Uno, che Alitalia sarebbe fallita, perché ovviamente era già in crisi e il Covid gli sarebbe arrivata una mazzata.

Nicola 

[ 00:02:53 ] Era una scommessa facile però quella.

Matteo

[ 00:02:56 ] Due, scommisi, che l’italiano avrebbe imparato a usare la carta di credito, comunque i pagamenti digitali. Poco tempo dopo il governo, quello che aveva eliminato la povertà, fece la lotteria degli scontrini e il cashback di Stato con la gente che era impazzita, che andava a pagare 10 centesimi al benzinaio perché c’era un… Adesso non mi ricordo com’era.

Vittorio 

[ 00:03:19 ] Sì, probabilmente se arrivavi a un certo numero di transazioni, i primi 10 ottenevano un bonus tipo da 6.000 euro, 5.000 euro, 2.000 euro e quindi tu passavi mezza giornata a fare meno transazioni.

Matteo

[ 00:03:31 ] E il terzo avevo scommesso con me stesso che la gente sarebbe tornata a viaggiare molto più di prima, perché poi se ve lo ricordate in quel periodo gli analisti dicevano per arrivare ai numeri record del 2019 ci vorranno 10 anni, no? Cosa che spinse le compagnie aeree a licenziare, cosa che spinse gli aeroporti a licenziare, cosa che spinse le compagnie aeree a mandare al macero A380, 747, l’assurdità di quel periodo fu proprio quella, no? Previsioni negative. Cosa che invece poi, come abbiamo visto, come hanno riaperto le porte…

Vittorio 

[ 00:04:02 ] Sì che c’era il problema contrario: viaggiavano talmente tante persone che gli aeroporti non riuscivano a sostenere la mole di persone, perché non c’erano la security e cose del genere.

Matteo

[ 00:04:13 ] Solo l’Italia si è salvata, solo grazie alla cassa integrazione, cioè la cassa integrazione in Italia aveva tenuto i dipendenti, mentre in tutto il resto d’Europa… Su quell’aspetto lì. La misura della sassi integrazione ha salvato l’Italia, cioè se ci ricordiamo, l’avevano ribattezzato l’Airmageddon, perché proprio tu andavi a Itro e era un buco nero, uno spazio temporale.

Vittorio 

[ 00:04:43 ] Senti, ma comunque tu non eri, partendo un po’ dall’inizio, cioè tu non eri uno di quelli che viaggiava 7.000 voli per lavoro eccetera. Sei diventato, un po’, appassionato, un po’ vedi una opportunità, diciamo, di un tuo interesse, anche un’opportunità di business, e quindi hai fatto partire questo sito, questa community che parla, diciamo, di utilizzare i punti delle compagnie, delle alleanze, sfruttare i bonus delle carte per viaggiare, diciamo, in economia, diciamo così, sfruttando i vari bonus che ti possono offrire le compagnie aeree, ma anche tutti i benefit che hai allegati, ad esempio la vita nell’aeroporto, oppure avere un albergo migliore. Giusto?

Matteo

[ 00:05:25 ] Sì, sì, quello è il dubbio che all’inizio perché poi c’è stata una genesi del mio progetto dato che sono già editore quindi avevo già un’idea di come si sviluppa un progetto editoriale. I primi due anni non avevamo praticamente social, a parte dei gruppi chiusi su Facebook e non avevamo canale YouTube. Io non ci mettevo la faccia. Avevamo un sito dove già le compagnie dal 20/21 quando ho iniziato a viaggiare non capivano chi era questo qui che recensiva e si chiedevano: ‘Perché poi me l’hanno detto? Si chiamavano tra di loro? Tu lo paghi? No, tu lo paggi? No, ma allora come è possibile?’ E l’obiezione che molti mi facevano all’epoca era proprio quella, ma evidentemente tu viaggi per lavoro e quindi ricicli il volo che fai per lavoro per questo, però no, io ero un un viaggiatore per diletto e quindi l’idea nasce perché ovviamente in azienda avevamo il background per sviluppare un progetto editoriale. Io avevo la conoscenza dell’argomento e poi diciamo è stato un crescendo proprio mirato a far capire anzitutto che l’oggetto principale è il sito che è una testata giornalistica, che è quello dove tu devi andare a leggere se vuoi imparare a usare i punti. Perché poi se vuoi pensare di farlo con un video su TikTok, un reel o uno short non capirai mai niente. Le obiezioni che mi fa la gente sono è ma è una sorta di lavoro: dover decidere di andare a fare la spesa lì, di sfruttare quel bonus. Capire che rispondendo a dei sondaggi su internet puoi guadagnare dei punti e così via. Lo so. Però la soddisfazione che hai la prima volta che tu stacchi un biglietto premio è enorme. Poi dipende: cioè il mio primo biglietto premio nel 2001 era stato un un Malpensa – Praga con le mille miglia, però il primo biglietto serio era stata La magnifica d’Italia quindi la business class in Italia alcuni punti poi negli anni mi sono tolto tantissime soddisfazioni poi quando è arrivato The Flight Club è diventata proprio una cosa non dico quotidiana però…

Alain 

[ 00:07:18 ] Ma per chi non ha mai diciamo esplorato il settore riusciresti a spiegare in poche parole come funzionano le miglia premio?

Matteo

[ 00:07:27 ] La prima cosa è che nessuno ti regala niente. Visto che voi siete molto esperti di finanza, potete googlare quantità di miliardi di dollari che Delta ha incassato nel 2023 dalla vendita dei punti. Perché come funziona il gioco? Io lo chiamo un gioco perché si chiama reward travel, ma è una sorta di gioco. I programmi fedeltà sono normalmente di aziende esterne, ma ovviamente controllate al 100% dalla compagnia aerea piuttosto che dalla catena alberghiera. Il business per chi possiede il programma fedeltà è vendere i punti. Vende i punti alle società di noleggio, vende i punti alle compagnie di catena alberghiere, vende i punti soprattutto al sistema finanziario, quindi a chi ti dà una carta di credito che in cambio delle tue spese ti remunera, ti premia, anziché con un cashback ti premia con i punti. Quindi l’ABC quando la gente mi dice ‘sì, ma devi volare tanto’, ma non è vero. Io posso dimostrare che faccio prendere biglietti premio a persone che non hanno mai messo piede su un aereo e poi l’unico volo che fanno ogni anno lo fanno grazie ai punti che hanno accumulato nelle varie modalità. 

Ah, ma devi spendere tanto. Neanche vero, perché c’è tutto un sistema di bonus e di altre cose, come ad esempio una cosa che in pochi sanno o in pochi sfruttano, è la possibilità di guadagnare punti rispondendo ai sondaggi. Sapete che su internet si trovano questi sondaggi che ti pagano in cambio delle risposte. Beh, la stessa cosa, ci sono sistemi dei sondaggi collegati ai programmi di fedeltà, quindi British Airways al suo, Hilton al suo, Marriott al suo, tutte le compagnie hanno loro. Tu rispondi e guadagni mucchietti di punti. Mucchietti di punti, se quando la mattina ti alzi e rifletti sul futuro dell’umanità, seduto sul tuo trono, rispondi a dei sondaggi, guadagni dei punti. 

Quindi i punti li trovi ovunque. Per dare un termine di paragone, non è una cosa che è nata ieri, negli Stati Uniti è talmente una cosa talmente grande che alcuni stati hanno pensato di iniziare a tassare i punti. Perché ovviamente tu se vai negli Stati Uniti e sei non solo in un aeroporto, ma in un qualunque luogo dove ci sono più di due persone, Negli Stati Uniti si parla solo di status di punti di miglia di upgrade a me lacrimano gli occhi di sangue quando sono in aeroporto e vedo l’italiano o comunque il passeggero che viaggia senza un numero di tessera sulla carta d’imbarco, perché poi il punto è non lasciare perdere niente. Quindi tu puoi anche accumulare punti per dieci anni in un giusto programma che ti permette di salvarli dalla scadenza ovviamente e poi dopo dieci anni ti regali un volo, sia in business class, sia in economy, che sia dove vuoi, ma non è pagato, perché poi quello che non sa il passeggero come non sa chi fa la spesa al supermercato, che i punti li paghi a prescindere. Quindi tu poi li usi o non li usi comunque gli hai pagati. Non è che se tu vai al supermercato e dici: ‘no, ma io i punti non li voglio ti scontano qualche centesimo dalla spesa’ e alla compagnia diciamo all’entità che possiede il programma fedeltà fa comodo soprattutto in Italia, perché diciamo si sfrutta una quadro normativo che lascia abbastanza mano libera ai proprietari dei programmi fedeltà, ogni due anni, se non ogni tre, tirare una riga col bianchetto e eliminarsi un costo, una posta negativa a bilancio, perché è un debito, no? Quando tu hai i punti fuori sono debiti che hai nei confronti dei tuoi clienti e se tu ogni due anni, la gente dice, ma scadevano i punti. Me lo sono dimenticato. 

A proposito, il 30 di maggio scadono i punti Esselunga dal primo di giugno, quindi te ne avete in tasca. Ai tempi d’oro, pre-Covid, con gli stessi punti Esselunga, di una pentola dove dovevi metterci anche 10 euro sopra, ci prendevi un Milano-Londra. Perché poi la gente pensa soltanto che tu con i punti puoi fare soltanto determinate cose. Con i punti puoi fare qualunque cosa, con i punti puoi viaggiare, puoi pagare l’albergo, puoi… ottimizzare poi ridurre le spese, puoi far tante cose. L’importante è non lasciarli perdere, non lasciarli morire.

Nicola 

[ 00:11:18 ] Però devi sapere come usarli. Per dire perché: se no, se cioè il modo più metti voglio comprare un volo domani e la compagnia aerea mi dice: ‘Ah, puoi pagare un pezzo coi punti’. Però, quello è il modo penso più stupido per usarli.

Matteo

[ 00:11:35 ] I pagamenti cash and miles sono assolutamente quelli dove hai il ritorno in conversione più basso possibile. A chi muove i primi passi in questo mondo, io dico: devi avere un obiettivo. Il mio primo obiettivo era: ‘io voglio andare in business class con Alitalia a New York’. All’epoca era 60, poi era diventato 80.000 miglia. All’epoca in Italia potevi fare veramente, veramente, veramente tanti, tanti punti sfruttando anche le backdoor di programmi non troppo perfetti, per cui conosco gente che aveva 30-40 tessere payback in tasca. Perché tu con le tesse payback, se non le usavi ricevevi delle grandi offerte per tornare ad usarla. Quindi anziché usare sempre la stessa tessera avevi 10-15 tessere diverse così ti arrivava l’offerta per andare alla Esso a fare benzina e anziché fare un punto per ogni euro, magari ricevevi il bonus di 300 punti gratis oppure 1. 000 punti gratis. La manna fu quando entrò nel payback anche eBay e lanciarono delle offerte, quindi per ogni transazione ricevevi uno stack di punti, no? Soltanto che non legarono a una spesa minima, non legarono a una transazione minima. Conosco gente, amici, che si vendevano un fazzoletto di carta, un centesimo, guadagnavano 10.000 punti per ogni transazione o 1.000 punti per ogni transazione e tu tieni presente che con 80.000 punti tu prendevi un andate e ritorno in business class per gli Stati Uniti.

Vittorio 

[ 00:13:12 ] Io penso sempre che se questo paese si impegnasse come in queste cose, in tutto il resto, cioè noi facilmente sulle navicelle di SpaceX andremmo al lavoro praticamente.

Matteo

[ 00:13:23 ] Guarda, è assolutamente vero, nel senso che io lo vedo anche nella mia community, no? La quantità di gente che contatta, che chiede alla community, per fortuna che è moderata. L’italiano cerca soltanto di fregare il sistema.

Vittorio 

[ 00:13:37 ] Ma a me fa ridere poi le capacità matematiche che si sviluppano sulla tua community a persone che probabilmente hanno di base la terza elementare però di botto riescono a fare dei conteggi che tu dici ma come hai fatto?

Matteo

[ 00:13:48 ] Questo è la dimostrazione è la dimostrazione che non è una cosa né da ricchi né da gente che viaggia tanto, perché ovviamente io ho un paio di amici benestanti magari con la Centurion in tasca che non sanno neanche come usare i punti se ne fregano mentre persone assolutamente normali, ma proprio normali, normali, normali, che in famiglia però hanno gente che magari prende 1300 euro di stipendio e che marito e moglie hanno tutte e due la platino. Ma non per flexarla ma perché massimizzano in maniera ossessiva compulsiva questo mondo. 

Ad esempio c’è questo ragazzo che si chiama Federico, che diciamo è entrato nella community ancora prima che io aprissi il sito proprio quando avevo lanciato l’amore nel mondo del web e lui si era inventato un modello di stampaggio di punti incredibile. Lui praticamente aveva la platinum Alitalia, era diventato il compratore di biglietti di tutto il suo condominio, il suo parentado, quindi tutti avevano paura magari a usare la carta di credito. No, te la compro io, poi mi fai bonifico, non ti preoccupare. Quindi lui comprava biglietti per tutti e con zero costi di spese, lui accumulava punti. Ma io conosco gente, per farvi un esempio opposto, quando ancora non c’erano i limiti sui contanti, c’era un periodo che Amex faceva i moltiplicatori, adesso è molto cashback. All’epoca puntava tantissimo sui moltiplicatori, tipo c’era il periodo che ti dava 2500 Membership Rewards ogni volta che tu domiciliavi una bolletta sulla carta di credito. Io con tre carte di credito e le tre bollette di telefono, luce e gas, ho fatto centinaia di migliaia di punti perché ogni mese io cambiavo la domiciliazione ma io ho un amico che ha passato tipo due mesi alle casse dell’IKEA perché c’era il x5 dell’IKEA quindi lui stava alle casse dell’IKEA vedeva la gente che arrivava con la mazzetta di contanti e diceva guarda se vuoi ti faccio 50 euro di sconto ma posso pagare io che ho la carta di credito e quella non è fraudare il sistema, imprenditoria chiamiamola imprenditoria.

Nicola 

[ 00:15:59 ] Ve lo ricordate c’era come era in italiano era uscito come Giovani Carini e Disoccupati il film dove a Winona Ryder il padre le dice vabbè ti do la carta carburante perché così ti pago solo la benzina della macchina e lei andava nelle pompe di benzina e diceva alla gente guarda ti pago io la benzina mi dai i contanti e poi alla fine del film al padre arriva una bolletta della benzina assurda perché lei si è praticamente pagata la vita facendo questo

Matteo

[ 00:16:28 ] Non l’ho visto il film culto per me è ovviamente è tra le nuvole con George Clooney.

Nicola 

[ 00:16:43 ] Perché io avevo ascoltato un altro podcast dove un tipo diceva che ci sono quelli in America che hanno proprio quello status del tizio del film cioè che hanno million miler ma non solo in America in Giappone

Matteo

[ 00:16:54 ] Cioè lì poi dipende molto dal programma fedeltà qui in Europa c’è soltanto TAP Portugal che lo ha in Europa abbiamo altre tipologie di status a vita non c’è un vero e proprio conteggio poi effettivamente qualche compagnia intanto il riconoscimento al passeggero lo dà però quella è una cosa prettamente americana. Però sì, i punti negli Stati Uniti sono una religione, no? Sto pensando al nome ma non mi viene in mente, ma uno dei più famosi accumulatore di miglia è quello che poi ha fatto la storia, perché è quello che aveva assunto 30 raccoltivatori di riso vietnamiti e tailandesi e li fece volare per un mese in giro per il sud-est asiatico. È una storia bellissima, perché all’epoca (2001) tu viaggiavi in Stati Uniti veramente; viaggiavi con la tessera della biblioteca. Adesso abbiamo una memoria veramente corta: nessuno controllava che al biglietto corrispondesse il nome della persona, ne fregava niente a nessuno, Quindi c’era tanta, tantissima gente che faceva volare gente con il suo numero di tessera e con il suo nome su voli interni, e questo qui, ci fu una promozione, e lui andò in Vietnam e assunse proprio questi coltivatori di riso e li fece volare avanti e indietro solo per accumulare miglia.

Alain 

[ 00:18:03 ] È bellissima questa puntata. Che storie pazzesche.

Matteo

[ 00:18:07 ] Guarda, ci sono storie di tutti i tipi. Quando è fallita Sabena, Miles & Moore, il programma fedeltà di di Lufthansa fece il classico status match e fece anche un miles back, cioè per dire ok, ti è fallita la compagnia, ti ridà lo status e ti ridà anche le miglia per 12 ore; si dimenticò di mettere la virgola dove diceva che doveva avere miglie in Sabena. In quelle 12 ore ci fu gente che aveva magari 1, 2, 3, 5 milioni di miglia su altri programmi che fece status match immediato con Lufthansa e si prese 5 milioni di miglia, 10 milioni di miglia. Perché c’era quella virgola, infatti poi fu aggiunta la virgola, finito. Però ci sono storie di questo tipo, senza andare a rivangare quelli alla Cubain che si sono comprati il biglietto All You Can Fly con American Airlines.

Vittorio 

[ 00:19:05 ] Invece sulle tue esperienze quali sono veramente i migliori affari che hai fatto?

Matteo

[ 00:19:09 ] In assoluto la first class di Singapore Airlines da Frankfurt a New York che l’avevo presa con 86.000 punti Chris Flyer che ha letto. Erano 100.000 membership rewards per dare un’idea quindi l’equivalente di 400 euro in cashback un biglietto che costava intorno ai 6.000 euro 7.000 euro però è la migliore first class del mondo e così ne ho presi veramente veramente tanti hotel da 4-5.000 euro a notte pagati niente alle Maldive quindi diciamo quelle che io chiamo storie di successo ne avrei infinite perché il il ragionamento è proprio cercare di fare la formichina e poi fare all in e portarti a casa il premio grosso. L’ultima cosa che ho staccato un mesetto fa per il mio compleanno a ottobre di nuovo, la first class di Singapore Airlines, because avevo promesso a mia moglie che ce l’avrei riportata. Mi sono separato da mezzo milione di punti quindi per capire più che triplicato il costo dei biglietti in questo periodo. Poi però ho anche fatto tantissimi affari durante il Covid, io compravo compulsivamente biglietti aerei perché le compagnie facevano tariffe allucinanti tanto sapevano che quei voli li avrebbero cancellati e io sapevo che quei voli quindi per normativa ti devono riproteggere. Quindi tipo ho fatto il giro del mondo con 480 euro, passando per Tokyo, l’Australia, la Nuova Zelanda, le Hawaii. Oppure con mia moglie abbiamo fatto, con un biglietto che me lo ricordo, l’ho pagato 1750 euro a testa. Abbiamo volato tutte le first class di Emirates, abbiamo fatto 8 voli in prima classe su Emirates, Giappone, Oman, Bangkok, Hong Kong, facendo avanti e indietro per due settimane con Emirates, cosa che oggi quel biglietto di probabilmente costa 30.000 euro, 40.000 euro.

Alain 

[ 00:20:51 ] Cacchio, cacchio. Io pensavo all’InterRail…

Matteo

[ 00:20:57 ] Guarda, quella è stata bellissima, perché mia moglie è lettone, no? Quindi abbiamo portato. Lei è stata, lei ha portato la nostra figlia dalla nonna in Lettonia, poi lei è partita da Riga. Ci siamo incontrati a Tokyo, siamo arrivati a Tokyo, ci siamo fatti a Shibuya, una giretta, e poi il giro abbiamo iniziato da lì. Quindi abbiamo fatto la first class fino a Dubai, abbiamo preso la tratta più corta di Emirates in first class, che è il Dubai Muscat, sono meno di 35 minuti di volo effettivo. E abbiamo fatto il wine tasting. Ci siamo fatti aprire tutte le bottiglie di vino che avevano e abbiamo fatto un pranzo completo in 35 minuti. E quindi abbiamo girato tutte le cabine di first class. Le abbiamo girate tutte. Quello diciamo è stato pagato cash, veramente probabilmente valore sicuramente il furto del secolo proprio però. In quel periodo lì veramente avevo comprato non lo so, 50-60 biglietti assurdi perché poi ci sono anche gli error-fare tipo con mia moglie abbiamo fatto più di un error-fare in giro tipo un euro in business class più tasse per andare in Cina con Finner piuttosto che con altre compagnie che avevano fatto tariffe allucinanti. Ero proprio l’accumulatore seriale di biglietti e biglietti che ho usato due anni e mezzo dopo, tre anni dopo perché poi ovviamente compagnie che non volavano frontiere chiuse quindi c’erano tutte queste limitazioni e le compagnie piuttosto che ridarti i soldi indietro in quel periodo storico ti rinnovavano i biglietti spostavi le tratte veramente facevi le peggio cose.

Nicola 

[ 00:22:33 ] Ma e come fai a trovare perché, secondo me, il modo appunto come dicevamo, ci sono delle particolari tratte o dei particolari momenti in cui la compagnia magari ha l’aereo mezzo vuoto e quindi dice ‘ok, ti ti do questo questo perk’.

Matteo

[ 00:22:52 ] Diciamo che funziona così le compagnie serie ti garantiscono un numero minimo di biglietti premio per ogni volo, tipo 14 biglietti premio per ogni volo, divisi sulle varie classi: prima classe… quindi tu sai che per esempio mediamente puoi trovare tra i due i tre biglietti di business class, 3-4 biglietti in premium economy e 6-7-8 biglietti in economy. Quello che abbiamo, che si è assistito negli ultimi anni, prima c’era quella che si chiamava la tabella premio, una world chart fissa, per cui tu sapevi che per andare da A a B spendevi X milioni di punti o X decine di migliaia di punti. Adesso sono tutti passati a un pricing dinamico, per cui così come flutti al prezzo del biglietto cash, fluttua anche il biglietto più economico. Per darti un termine di paragone, oggi tu con Air France puoi andare, tornare negli Stati Uniti con 25 mila Flame Blue più tasse in economy. 25.000 flying blue sono 40.000 membership rewards, quindi l’equivalente più o meno di 160 euro. Il biglietto più economico che tu puoi staccare per andare a Dubai. Con Emirates in economy sono 17.500 punti Skywards, che sono 22.500 a tratta, quindi fai 45.000 membership rewards per fare Milano-Dubai andata-ritorno con un biglietto che è flessibile, con un biglietto che ovviamente è comprensivo di tutto. Quindi li trovi perché non c’è uno Sky Scanner dei biglietti premio, ci sono dei servizi negli Stati Uniti, ovviamente è un mercato maturo, quindi ci sono i servizi che tu paghi e. L’equivalente di Sky Scanner dei biglietti premio. Il problema che sconsiglia agli italiani che non sono esperti di questo mondo di usarli, perché ovviamente i tassi di conversione, le compagnie partner e tutte le regole sono calibrate sulle carte di credito americane, perché paese che vai, usanza che trovi, regole che trovi. Quindi le carte italiane hanno partner differenti, tassi di conversione diversi rispetto alle carte tedesche, rispetto alle carte inglesi e alle carte americane. Il consiglio che do è: scegli una meta e poi passa alla ricerca del biglietto premio sulle varie compagnie sui vari siti se tu apri il sito di Air France e KLM è molto semplice c’è prenota normale prenota con l’Emilia apri Emirates c’è il pulsantino classic rewards quindi basta che flagghi lì ovviamente devi essere iscritto al programma fedeltà e automaticamente vedi se c’è il posto. 

Quando si trovano i biglietti: beh con tantissimo anticipo ah ma no io non riesco a prenotare con un anno di anticipo cosa che è una cosa molto nostra latina no gli americani prenotano le crociere con con tre anni di anticipo. L’italiano è l’uomo del last minute. Quindi ti dico, è più facile trovare i biglietti molto presto oppure i per last minute, perché nel momento in cui sono last minute, diciamo negli ultimi due mesi, le compagnie aprono l’inventario perché a quel punto gli conviene piuttosto che far viaggiare il sedile vuoto, il sedile di un aereo è come una camera di albergo, se non la vendo oggi ho perso quell’incasso, non è come una mela del fruttivendolo che la può vendere anche domani la stessa mela. Quindi cosa succede? Sotto date probabilmente, a meno che non stiamo parlando di altissima stagione, ma anche lì le stagioni variano da paese a paese, no? Per esempio in Francia la scuola riapre il 16 di agosto, quindi per loro è bassa stagione dal 16 di agosto. Per noi è alta stagione il 16 di agosto, no? Quindi basta anche un pochettino di flessibilità, no? Il biglietto più economico, per esempio, per andare negli Stati Uniti, in business è con Iberia, Madrid, New York, Madrid, Washington, ha 34.000 avios a tratta. Vuol dire che con meno di 80.000 punti membership reward, tu vai e torni in business class con Iberia dalla Spagna agli Stati Uniti ovvio che devi avere la flessibilità di andartelo a prendere a Madrid perché se lo stesso volo magari lo prendi dall’Italia quel volo di avvicinamento magari ti costa 20.000 miglia però guarda almeno che tu non voglia andare a Tokyo per il Cherry Blossom e vabbè poi storicamente per noi da dove siamo geograficamente diciamo la zona della Martinica, Pappete. Quella zona lì è difficile raggiungere come e invece è cara da raggiungere Australia e Nuova Zelanda, ma perché sono veramente distanti e quindi oggettivamente è complicato andarci. Però ti posso garantire che non è difficile, cioè se vuoi in 5 minuti ci mettiamo qua, troviamo tutti i biglietti che vogliamo per andare dove vogliamo, ecco.

Alain 

[ 00:27:02 ] Ma invece qual è il tuo, diciamo, kit del viaggiatore? Quello con cui, se proprio dovessi andare minimal sulle tue scelte di carte e compagnie? Cosa sceglieresti? Cioè quale compagnia, su cosa ti concentreresti?

Matteo

[ 00:27:16 ] Allora, molto dipende se tu viaggi o non viaggi. Sicuramente, se fossi una famiglia, oggi per l’accumulatore dei punti italiano direi che Flying Blue, che è il programma a fedeltà di Air France KLM, quindi la Galassia Sky Team, è sicuramente il programma più interessante perché i punti ai bambini non scadono mai, cioè se la scade dal compimento del diciottesimo anno, ciò significa che poi entrano nella vita normale e quindi hai due anni di tempo per usarli. Quindi avere sicuramente una filosofia di raccolta su un programma che ti permette di salvarli facilmente, che può essere le regole stesse del programma o avere per esempio nel caso di Miles & More c’è la carta di credito di Miles & More che se tu usi la carta almeno per una transazione al mese ti congela diciamo la scadenza dei punti già questo ti aiuta a eliminare dal problema la scadenza dei punti. Dopodiché dipende che cosa vuoi ottenere, sicuramente avere una carta di credito che ti permette di accumulare punti su qualunque spesa tu fai è ovvio che così non prendi i biglietti gratis se spendi un milione di euro all’anno con la carta di credito allora non hai problemi di comprarti tutti i biglietti che vuoi. Però, nel caso di American Express, ogni titolare ha la possibilità di guadagnare 300.000 punti gratis ogni anno con il presenta un amico e ti fai due business class oppure ci paghi una settimana di hotel alle Maldive o l’hotel a Disneyland. Poi dipende ognuno veramente può usare i punti per quello che vuole. Per esempio, recentemente ho conosciuto questo ragazzo sulla Trentina e lui dice: ‘Io non me ne frega niente, io viaggio solo in economy’. Così i punti mi porteranno in più posti lontani. Dall’altra parte invece conosco gente che dicono: ‘No, no, no, io i punti li uso solo ed esclusivamente per viaggiare in business class dall’altra parte del mondo.’ Ognuno ha veramente i punti che ti danno la possibilità. Quindi se dovessi dire come devi iniziare, devi iniziare con un’idea. L’obiettivo scritto sulla pietra del tuo primo biglietto premio. Poi diventa una droga, cioè la seconda volta che tu ti giri, quello di fianco a te ha pagato il biglietto 5, 6, 10 mila di euro e tu l’hai pagato 100 euro. Ragazzi, ti dà un’adrenalina.

Nicola 

[ 00:29:18 ] E come si stanno evolvendo questi programmi? Perché adesso, almeno ho sentito che negli Stati Uniti stanno un po’ tirando la cinghia.

Matteo

[ 00:29:29 ] Il problema è l’opposto, nel senso che negli Stati Uniti tutte le compagnie guadagnano più dal frequent flyer che dal volare. Quindi il problema è l’opposto, nel senso che purtroppo ormai il Il programma fedeltà ha stravolto le dinamiche economiche delle compagnie. Se tu guardi le revenue di Delta e dici ok ma 5 billion arrivano solo dal deal con American Express, poi c’è Chase e tutto il resto. Ti trovi in una situazione per cui gli americani hanno 30 carte di credito nel portafoglio che gli danno accesso al lounge, che gli danno accesso a quello o a quell’altro e quindi il valore della fedeltà ora negli Stati Uniti è profondamente diverso cosa che in Europa non funziona perché abbiamo delle dinamiche diciamo finanziarie che voi conoscete molto meglio di me perché se fate un podcast che parla di finanza personale e di investimenti sapete che l’americano è indebitato, l’italiano e il tedesco no; è un paradigma molto diverso quello che viviamo noi qua con quello che vivono loro là. Ma com’è diverso la quantità di soldi che fanno le compagnie che emettono carte di credito perché in America non c’è regolamentazione, è tutto libero alla contrattazione per cui possono guadagnare quello che vogliono dalle fee di interconnessione e mi fa ridere quando la gente dice che in Italia accettare le carte di credito è caro; eh, andate negli Stati Uniti, quindi si possono anche permettere di darti molti più punti molti più bonus, molti più benefit. Però questo ha letteralmente fatto esplodere il sistema. Se poi ci mettiamo che la gente è tornata a viaggiare come non mai, quindi cosa succede? Il frequent flyer non entra più in lounge, praticamente trattato bene. Se hai la carta di credito non ti trattano bene se sei un mio viaggiatore frequente. 

In Europa, invece, il discorso è opposto: per evitare di trovarsi in quella situazione hanno irrigidito le regole per scalare il programma fedeltà. Ad esempio, Lufthansa non ti dà lo status nessun tipo di status e nessun tipo di acceleratore se tu hai le loro carte di credito. Questo fa sì che loro tengano a svuotare le lounge avere meno clienti elite per trattarli meglio. Comunque, non fanno i soldi come gli americani e da questo punto di vista, se tu pensi Ben Lipsy, che è il numero uno di Flying Blue, quindi il programma fedeltà di Air France, che per darvi un’idea è stato valutato quindi ipotecato per 1.3 miliardi. Il programma fedeltà non la compagnia aerea, lui è un ex ragazzino canadese; ha iniziato ad amministrare le miglia per il papà, poi è diventato un guru dei punti e adesso che è il CEO di Flying Blue, continua a vivere in quell’ottica. Lì quindi continua a frequentare i forum tipo Expert Flyer e cose di questo genere Flyer Talk e a intervenire in prima persona, perché si considera uno di noi; ma infatti ha stravolto il programma fedeltà Flying Blue, ma lui sul programma fedeltà ha stravolto il panorama europeo portando una mentalità molto nordamericana. Sebbene non ci sia per Air France la facilità di avere, per esempio, una carta di credito in tutta Europa, però ci stiamo piano piano arrivando e ci dobbiamo arrivare, perché in Europa è un mercato assolutamente vergine; era quello che scommettevo io.

Vittorio 

[ 00:32:43 ] Senti, ma non hai paura che con tutto questo impegno che hai nel raccogliere punti, eccetera, eccetera, un semplice cambio di regolamento porti a una svalutazione immensa dei punti che hai raccolto? Cioè, a un certo punto una compagnia può raddoppiare il numero di punti punti o di miglia necessari per fare un volo e tu sostanzialmente hai perso gran parte del tuo potere d’acquisto.

Matteo

[ 00:33:03 ] Infatti si chiama earn and burn, non si chiama earn e metti da parte per la pensione. Io lo spiego a tutti: si accumula per bruciarli, soprattutto i punti delle compagnie aeree. Tu li guadagni con l’ottica di bruciarli nel più breve tempo possibile, perché la svalutazione è sempre dietro l’angolo. Diverso quando invece tu hai, adesso è arrivato sul mercato italiano, Revolut con i RevPoints, American Express con i Membership Rewards. Comunque, quando hai dei punti che puoi scegliere tu come trasformarli di volta in volta. Infatti la regola è non trasformo e poi cerco. Perché una volta che tu li hai spostati da Membership, piuttosto che da Rare Points, a Avios, piuttosto che a Flying Blue, piuttosto che a Emirates, non tornano più indietro. Cerchi il biglietto, trovi il biglietto premio, trasferisci i prenoti. Per esempio, le compagnie vendono i punti, no? Quindi anche fanno i soldi, perché anche i programmi fedeltà vendono i punti a te utente. Io dico sempre, se vuoi comprarli, si comprano solo e esclusivamente quando c’è un bonus, e quando c’è un bonus, se hai intenzione di usarli, perché altrimenti aspetti la prossima vendita. 

La storia di successo più grande che ho avuto questa è la del racconto, perché a me ha fatto profondamente ridere. Mi scrive questo lettore, ah, grande Matteo, guarda, ho seguito tutti i tuoi consigli, ce l’ho fatto, ho prenotato il Conrad Rangali alle Maldive che è un hotel da 5-6 mila euro a notte e lui l’aveva prenotato per 10 giorni a Natale. Totale del costo della stessa camera prenotata cash erano 28.000 euro, totale speso tipo 2.500 euro per comprare il blocco di punti che gli mancava per prenotare. Bene, io mi ero fatto un disegno di questa persona, me l’ero immaginato un piegato sardo leggermente sovrappeso, non so perché me l’ero disegnato così. Vabbè, festa di Natale 2023 da buon barbone mi imbuco alla festa di Natale Centurion a Milano, festa di Natale che Amex fa ogni anno per i clienti che hanno la carta nera e ovviamente mi sono sentito come un nano da giardino con in mezzo a tutta gente coi soldi o che pretendeva di avere i soldi, perché poi per molti è status un simbolo che venivano a farsi selfie con me, che ero l’unico lì dentro che non ce l’avevano. A un certo punto arriva questa bella ragazza, no Matteo, cosa ci fai qua? Devo chiamare mio marito. Arriva, iper avvocato milanese, era il mio sardo, che invece era un ultralongilineo, un ultrafigo avvocato, che saluto, che si chiama Giuseppe, e gli dico, ma se hai soldi cosa te ne fai dei punti? Stai scherzando? Sono diventato l’idolo dei miei amici. Perché? Ho risparmiato 28 milioni di euro per andare e quindi ti dico non è una cosa né da ricchi né da poveri. L’incubo è sicuramente la svalutazione. Infatti, io sconsiglio a tutti di metterli sotto il cuscino, perché non sono un investimento che cambia il valore, può solo scendere.

Alain 

[ 00:35:46 ] Sì, no avevo proprio la domanda del secondo te il gioco vale la candela, però mi sembra di capire che è il gioco la candela che tante volte vale la candela, no? No, cioè è proprio un gioco.

Matteo

[ 00:35:56 ] Il gioco vale la candela. Sicuramente. Faccio un esempio. Ottobre 2019, eravamo già dalla cacca del Covid, ma non lo sapevamo ancora, e io ero in Giappone. Dopo aver torturato mia figlia per tre settimane in giro per il Giappone, gli ultimi quattro giorni l’abbiamo portata a Disneyland, che c’è a Tokyo, no? Chi ha figli sa che l’albergo a Disneyland è un rene che si stacca, che tu devolvi a Topolino. Io ho pagato l’hotel con i punti, no? L’hotel Hilton a Disneyland con i punti. Però è il gioco, cioè l’emozione di staccare quel biglietto, di salire a bordo e tu sali a bordo di una business class o di una first class o vai in un albergo io ho perso il cuore a Ubud al Ritz-Carlton Reserve che è una delle catene più delle insegne più esclusive del mondo Marriott un posto dove vi posso garantire non mi vergogno di dire che ho pianto quando ho fatto check out e da come stavo bene in quel posto io 1800 euro per una notte moltiplicato per tre notti in un albergo secondo me è immorale spenderle è totalmente immorale però io ho pagato 240.000 punti cioè 240.000 punti sono i 300.000 membership che in un anno accumulo gratis grazie al presente un amico e mi sono regalato quell’albergo lì che non mi sarei potuto assolutamente permettere. Quindi sì, il gioco vale la candela. 

Gli americani lo dividono emotional spending e rational spending. L’emotional spending è quando tu vai, ti compri il nuovo iPhone e dici pagalo coi punti. Tu hai la sensazione di non averlo pagato, no? Lo hai avuto gratis, hai usato i punti. Ovvio che quella è la conversione, tra virgolette, che fa più felice Amex e quella che ha il valore minore, no? Io sono per il rational spending. Gli stessi mille punti io voglio farli non valere 4 euro ma li voglio fare valere 25 euro, 30 euro perché sono malato però ti posso garantire che il gioco vale la candela perché comunque tu i quei punti li accumuli gratis se tu vai a fare la spesa se tu ci domicili la bolletta se tu ci fai la benzina ci paghi guarda un ragazzo anche lì ovviamente faceva la Bocconi mi ha fatto il conto dei viaggi che ha fatto gratis perché la Bocconi ti permette di pagare le tasse universitarie con Amex mettendoti un 1% di extra. Quindi lui, giocando con i bonus di benvenuto, lui aveva detto io ho fatto due viaggi intercontinentali in business class pagando le tasse dell’università. Cioè, poi veramente la cosa ti entra dentro e diventa una sfida. 

E poi ci sono tutti i portali, no? Vuoi comprare Apple, ma se Apple passa dal sito di British Airways guadagni Avios. Cioè tutto questo mondo, è ovvio che: se uno ha tempo e ha voglia tantissimi punti li fa senza spendere nulla di più di quello che spenderebbe normalmente. Una volta che hai capito l’ABC, io dico sempre alle persone: il primo biglietto, a voi tre, io il primo biglietto premio ve lo faccio prendere in due mesi. Il secondo biglietto premio ve lo faccio prendere in cinque mesi. Dal terzo in poi ci vuole un po’ più di strategia, quindi diventa un po’ più complicato. Però se Nicola non avesse Amex, se non fosse Nicola oggi non è cliente Amex a Natale il biglietto in business class per andare a New York per lui e la moglie senza problemi o l’hotel per i bambini a Disneyland Orlando.

Nicola 

[ 00:39:08 ] Guarda cioè io con i miei amici ogni ogni estate quando dobbiamo andare in vacanza, c’è la lotta a dire chi paga l’albergo per queste robe qua perché lo vuoi caricare sulla carta di credito

Vittorio 

[ 00:39:26 ] Agevolandoti il lavoro sui due mesi ti volevo chiedere come spendo i miei 15. 000 rev point che ho accumulato nella maniera migliore secondo te, cosa ci posso fare?

Matteo

[ 00:39:33 ] 15.000 rev point è per esempio un andata e ritorno a Milano-Londra in economy con un euro di tasse. Oppure ti ci esce, quando ci sono le promozioni, un biglietto Italia-Stati Uniti in economy.

Vittorio 

[ 00:39:48 ] Andata e ritorno sarebbe difficile. Mazza, non pensavo così tanto, sinceramente.

Matteo

[ 00:39:52 ] Oppure, per esempio, ci puoi andare tranquillamente in Cappadocia con Turkish. Puoi volare in giro per l’Europa tranquillamente. Quindi diciamo, il bello dei RevPoints è che quantomeno è una concorrenza importante ai membership rewards sul mercato italiano e questo è anche una cosa diciamo buona per noi consumatori perché poi il problema nostro in Italia è che noi preferiamo il cashback dei 2 euro, l’uovo subito non la gallina domani quindi preferiamo il cashback di 10 euro non i 1.000 punti anche se poi quei 1.000 punti possono valere molto di più. Però il fatto che arrivino come dire i RevPoints succederà anche qualcosa sicuramente con l’Uftanza ITA perché Lufthanza è storicamente sposata con Mastercard e non lavora con Amex. Mi aspetto che anche sul mercato italiano arrivi una carta anche un pochettino più matura dell’Advanzia. La differenza però in questo caso la fanno prodotti che non devono essere attaccati al conto corrente. In questo momento in Italia potremmo cominciare a divertirci. Aspetto anche da Trenitalia, che sta spingendo tanto sul programma fedeltà e che ha comprato l’ex Mille Miglia di Alitalia, qualcosa. Quindi se tutto questo genera movimento, più persone siamo a parlarne, più l’italiano si ricomincerà ad affezionare ai punti, perché poi noi raccogliamo punti dappertutto. Benzina, grande distribuzione, ovunque, ma sui viaggi non siamo capaci di utilizzarli. Figli del fatto che Alitalia ha sempre avuto pochissimi posti premio e soprattutto faceva scadere i punti troppo facilmente.

Vittorio 

[ 00:41:23 ] Direi che siamo arrivati ci siamo fatti una bella chiacchierata e ti ringraziamo tantissimo per questo approfondimento. Consigliamo ai nostri ascoltatori insomma di seguire The Flight Club sia sul sito e soprattutto sulla community su Facebook, che devo dire è una delle poche cose buone rimaste su quel cacchio di sito. È molto divertente; trovi storie interessanti, un po’ come quelle che ci hai raccontato qua. Ci sono tante cose vere, ecco e questo forse è un po

Matteo 

[ 00:41:48 ] La fatica che faccio a tenerla pulita è enorme no più che altro perché poi sai il problema delle community è che poi arrivano arrivi a un certo livello in cui la gente incomincia a spuntare il megalomane di turno quello che so tutto io che non capite niente sebbene ormai abbiamo superato su quel gruppo più di 7000 persone mi piace un casino che ci sia lo spirito di persone che aiutano gli altri cioè arriva il novizio che dice ragazzi ho questi punti come li uso e saltano fuori in 10 che gli dicono puoi fare questo puoi fare questo puoi fare questo oppure non fare questo più siamo meglio stiamo. 

POSTA DEL CUORE

Alain

Eccoci al momento della posta del cuore, come sempre vi ricordo che ci potete contattare con i soliti mezzi, quindi su Reddit, commentando qua dove ci state ascoltando, se si può commentare, altrimenti ci lasciate una recensione, noi magari vi scoveremo nel 2028, oppure ci mandate una mail, abbiamo un sito, nel sito c’è un form, compilate, premete invio e se non crasha, arriva anche a noi, figuratevi, la tecnologia ragazzi. 

La prima domanda ci viene da Vabbè, questo è nome e cognome, quindi non lo leggo. Alessandro, da Spotify. 

Paesi come la Cina rappresentano una buona opportunità di investimento con multipli più bassi, ma con le correnti tensioni geopolitiche e dazi potrebbe scatenarsi qualche ritorsione finanziaria o una guerra. Cosa succede ad esempio al mio ETF sull’indice cinese in questo caso? Verrebbe congelato tipo come la Russia post 2022? Oppure peggio?

Alain 

[ 00:43:18 ] Io non lo so.

Vittorio 

[ 00:43:20 ] Non lo manco io, sinceramente. Io credo che il problema delle tensioni geopolitiche non sia più la Cina.

Alain 

[ 00:43:28 ] Dovresti stare attento al tuo S&P 500, però tra un mese abbiamo altri proclami, per cui chi lo sa.

Nicola 

[ 00:43:35 ] Il problema è vero, secondo me la sfiga l’ha tirata Eugene Fama da Riccardo Spada quando ha detto ‘State attenti che quando c’erano state le guerre poi avevano bloccato agli investitori esteri e avevano cancellato gli investimenti e adesso che Trump appunto magari dice aumento la withholding tax sui treasuries perché fino agli anni 80 era tipo il 30% e poi l’hanno abbassata e secondo me se devo scommettere su qualcosa scommetto che qualche cazzata così si inventa Trump del tipo ‘Ah, per il privilegio di investire negli Stati Uniti me lo pagate.

CAZZABUBBOLE

Ok, allora il momento di cazzabubbole dei consigli della settimana io questa settimana grazie al nostro amico Trump non ho storie perché ho passato tutta la settimana a lavorare grazie al fatto che ci sta tenendo belli attivi. No, però ci capita a volte tra noi tre, nel senso non fare solo il podcast, ma di parlare del business della content creation. Mi capita di parlarne anche con altri che conosco e quindi a pensare come funziona questo business, a capirlo. Questo perché? Perché c’è tale Andrea Palladino che mi salta fuori spesso su LinkedIn perché penso che la gente che mi segue lo segua. E comunque questo Andrea Palladino, penso, per le robe veloci che ho guardato, lui fa ricercatore a GSK, per cui nella vita normale penso faccia un lavoro molto più nobile del mio, perché cercherà medicinali o cose del genere, però gli piace fare questi post sulla finanza. E una volta saltò fuori con questo post, penso perché ha visto la dalla pubblicità di uno di quei copy trading o qualcosa che dicevano guadagna 50 euro al giorno in maniera semplice e sicura. Che già lì per me, cioè io, se lo vedo un post così non ci impiego neanche tre secondi, via swipe a sinistra, cioè ci passi. 

Lui, invece, ci scrive un post e il tema del post è ok, ma quanto ci vorrebbe di investito come capitale per arrivare a guadagnare quei 50 euro al giorno, sicuri? E parte col discorso dei conti deposito e dice: ‘Adesso il conto deposito paga il 3%’. Quindi ti servono 800.000 euro per avere 50 euro ogni giorno. Però poi mette una postilla giusta, perché lui dice: ‘No’, ma guarda che c’è anche il rischio di credito della controparte del conto deposito. Quindi tu ne devi trovare 8 di conti depositi per avere questa sicurezza, giusto. Poi però si mette a fare gli altri passi, no? Del tipo, vabbè, se vuoi invece usare dei bond governativi, AAA, ti serve un po’ di meno, un po’ di più, non mi ricordo più. Però poi arriva il corporate bond e lì il discorso della sicurezza viene un po’ meno, no? Perché il corporate bond ha un rischio di controparte. Quindi se uno volesse dire come fai a prezzare quel rischio di controparte dovresti andare e guardarti, che ne so, le tabelle di Moody’s, di S&P, guardare quanti che hanno la singola A, la tripla B falliscono e aggiustare il rendimento, no? Però lui no. Lui se la cava dicendo con una postilla, dicendo ‘Vabbè, c’è il rischio di credito però vabbè. E poi va avanti con il rischio azionario come fai a trasformare il rendimento azionario in un qualcosa di sicuro ogni giorno e quindi lui dice ‘Vabbè, prendiamo la media, quella lì, e facciamo finta che non ci sia volatilità’. E poi arriva addirittura al Bitcoin e tutto questo per far vedere una curva del fatto che più prendi una cosa tra virgolette rischiosa, che però nel suo esempio non era più rischiosa, perché doveva fare una roba che era sicura. Però ti servono meno soldi per ottenere questi 50 euro al giorno e io dico ‘Ma che cazzo di roba stai facendo?’ 

E comunque niente, cioè lui è da come lo quelle poche interazioni. Però sembra uno che veramente ha un seguito molto grande su LinkedIn. E non so, e quindi io questo business della content creation, ragazzi, mi sa che sono arrivato al punto di non capirlo, perché non lo so, forse non riusciremo mai a entrare in quella logica. 

Comunque, detto questo. Detto questo. Io vorrei consigliarvi un comedian, un comico di origine Southeast Asia. Magari entra nella lore della puntata, visto viaggi e così. Lui penso sia malesiano, poi è cresciuto un po’ a Singapore, in Australia, adesso negli Stati Uniti a lavorare, si chiama Ronnie Chieng, e ha fatto un po’ di speciali su Netflix. Però l’altra sera io ho visto uno speciale che si chiama SpeakEasy, che lui ha fatto nel 2022. La roba che mi ha fatto ancora più ridere, perché secondo me lui è molto bravo, però faceva ridere di più vedere le battute che lui faceva agli americani nel 2022 c’era un sacco di gente, cioè, che si lamentava: “oh mio dio! Un uomo va a pisciare nel bagno delle donne”. Quello era il problema che avevamo nel 2022, gli uomini oh c’è un uomo che fa le gare di nuoto con le donne, rendetevi conto: noi vivevamo in quel mondo lì dove quello era considerato “mio Dio, non posso più vivere, non posso più pensare che se non sei bianco hai un accesso privilegiato all’università a Harvard”; è una roba che ti distruggeva l’esistenza. Mentre a dove siamo oggi, ai problemi che abbiamo oggi. E quello a me faceva ancora più ridere, no? Perché sembrava un mondo dove non si poteva vivere e siamo capitati in questa situazione qua.

Vittorio 

[ 00:50:14 ] Io in realtà volevo consigliare il libro di Luca Dell’Anna, un po’ perché non c’ho fantasia, un po’ perché l’ho letto; è il primo libro che traduce in italiano e, ragà, è veramente una bomba. Cioè, non c’è nient’altro da dire. È veramente illuminante, è scritto in una maniera concisa, con dei concetti diretti che sono molto complessi ma sono digeribilissimi da tutti. È anche abbastanza snello, sarà 110 pagine. Io davvero sono rimasto impressionato, sinceramente già nella puntata in cui l’abbiamo avuto ospite mi è piaciuto molto. Però il libro ha una marcia in più. Quindi se volete fare un regalo, cioè prima di tutto regalatevelo voi e poi regalate delle altre copie a delle persone che vi piacciono, sì, con i nostri link chiaramente, perché sennò qualcosina vorremmo guadagnare da questa esperienza.

Nicola 

[ 00:51:04 ] Quindi vuol dire che io riuscirei a leggerlo in 110 giorni?

Vittorio 

[ 00:51:08 ] No, guarda! Secondo me, leggi più di una pagina al giorno, perché è un bel font ciccione, tipo quando facevi la tesi di laurea che baravi sulla grandezza del fondo.

Alain 

[ 00:51:18 ] Interlinea 5. Non solo quello, ma anche Ergodicità ha lo stesso stile, mi piace lo stile, è molto denso. Ma facile da digerire. Come mangiare l’hummus, avrete presente l’hummus? È la cosa più buona del mondo. Esatto, è buono, ma non ti appesantisce, capisci? È un libro hummus. Io invece vi consiglio Wendover Productions, che è un canale YouTube, fanno mini documentari. Ha una bella puntata sul tema delle miglia premio. Proprio va a esaminare come funzionano soprattutto in America e come guadagnano appunto le compagnie aeree, interessante, conferma quello che ci diceva oggi Matteo.