Oggi a Too Big to Fail parliamo di povertà e del perché è difficile uscirne.
I consigli di oggi:
Nicola: Playoff NBA 2025
Vittorio: Libano La rapina del Secolo
Alain: Tim Urban’s Wait but why
LA PROMO
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Cose nominate (forse):
- Eurostat Lavoratori poveri
- Calcolatore ISTAT di povertà
- Migliore comparatore per Mutui in Italia
- Migliorare il Credit Score in Italia
- Come ne è uscito Vittorio
- Risparmiare partendo da zero
- Comprare meglio per il lungo periodo
- Charlie Munger spiega Singapore
- Outer Breach Conor
- Tipping Point di Gladwell
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Ascoltala qui:
Trascrizione della puntata
Ebbene sì, c’è chi si è smazzato la sbobba per te pur di permetterti di cercare al volo se abbiamo nominato Cicciolina. Chi è quel santo? Clipto, che spacca i culi nel trascrivere audio in testo, anche in italiano. E non lo diciamo perché ci pagano l’obolo se ti abboni. O forse sì? Puoi scoprirlo nella settimana di prova. Ora bando alle ciance altrui e passiamo alle ciance nostre.
Vittorio
[ 00:00:33 ] Con povertà non si intende più qualche romanzo di Verga, quelli noiosissimi che vi facciano leggere al liceo, ma diciamo un concettino un pochino più ampio. Viviamo sostanzialmente in una società molto fortunata in cui portare a tavola un paio di pasti e avere un tetto sopra la testa è sostanzialmente possibile per quasi tutti. Poi, purtroppo, ci sono persone che non riescono ad avere neanche questo. Ma nella nostra società, la povertà è considerata a livello statistico, tenendo conto del costo della vita basilare, è correlata al territorio in cui si vive ed è messa in confronto più o meno a quello stipendio medio.Secondo l’Istat nel 2023 nel 2023, per una persona single che vive in una grande città del nord, la soglia di povertà è fissata a circa 940 euro al mese. Quindi, se guadagnate di meno, siete poveri; se guadagnate di più, siete diciamo meno poveri. Se invece siete una coppia, questa cifra si alza a 1. 320 euro al mese. Poi c’è il concetto di povertà relativa e la soglia è di 690 euro per una famiglia di un componente nel 2022, mentre per la coppia è di 1150 euro.
La povertà quindi non riguarda solo chi vive grazie agli ammortizzatori sociali ed è senza lavoro ma riguarda purtroppo anche tantissimi lavoratori ad esempio è uscita questa ricerca dell’eurost infatti per cui la povertà lavorativa sale in Italia soprattutto per i lavoratori indipendenti tra i quali il 17% ha redditi inferiori al 60% di quello mediano nazionale ed è aumentato di circa il 2% rispetto al 2023 mentre per i dipendenti la quota sale all’8,4% cioè esiste in una versione un po’ differente che non è i romanzi di Dickens
Nicola
[ 00:02:30 ] Ecco, ora io mi immagino quanti l’hanno capita sta roba senza avere i numeri davanti. Comunque diciamo che, vabbè, alla fine questi dati valgono solo per le statistiche, no? Perché appunto, come hai detto tu, cioè non è che se poi guadagni 10 euro in più di quei 900 euro lì invece, wow, champagne! Cioè anche, appunto, dipende da tante cose e poi magari pure, cioè c’è pure gente che magari guadagna meno di quei 900 euro e comunque scialla.Vittorio
[ 00:02:56 ] Infatti, diciamo c’è pure questo fattore che è relativa in qualche maniera e dipende da a cosa si confronta il proprio benessere. Ci sono ad esempio persone che statisticamente sono obiettivamente benestanti avendo un reddito superiore anche di molto rispetto alla media, ma si possono sentire povere perché non lo so vivono in un quartiere ricchissimo e loro abitano al primo piano oppure hanno un giardino dove ci buttano tutti la tovaglia piena di briciole dopo pranzo. Però oggi non vorremmo parlare di queste varie lamentele visto che praticamente le sentiamo ogni giorno noi che abitiamo in Italia, poi non so in Svizzera magari ne hanno altre e sono francamente in alcuni casi abbastanza ridicole, ma insomma di quanto possa effettivamente pesare la povertà su delle scelte finanziarie nella vita.Nicola
[ 00:03:39 ] Diciamo che abbiamo tre macro categorie più una bonus forse vedremo se ci va e la prima macro categoria la chiamerei io accesso al credito. Cosa vuol dire? Ad esempio, pensate al mutuo per la casa: cioè se dovete mettere il 20% del valore della casa, che è una soglia che a livello di sistema ha un suo senso, perché il problema di dare i mutui al 100% li sappiamo; andate a guardare 2008, se non ve lo ricordate. Però il fatto è che magari tante persone quel 20% lì non ce l’hanno da dare. O che devono fare degli sforzi talmente grandi per arrivare a quel 20% che poi tutto quello che hanno risparmiato nella vita finisce dentro quell’unico asset e quindi questo crea un problema particolare, perché alla fine la tua salute finanziaria è legata a quella casa là. Se poi succede un terremoto o succede qualcosa hai perso tutto, per cui questo è ad esempio il primo caso in cui il fatto di essere tra virgolette poveri ti penalizza.Vittorio
[ 00:05:02 ] Anche ad esempio se tu accedi a un mutuo 80% 60% ora hai un tasso di interesse differente, perché chiaramente per la banca ti dovrà prestare di meno. Ad esempio, se lo chiedi al 100% probabilmente il tasso attualmente sarà di 3,6 o 3,7, mentre già se arrivi a dare il tuo 20% sarà di 2.9 questo chiaramente è un ulteriore problema perché oltre a diciamo, metterti più in difficoltà come hai detto, tu hai anche da pagare molti più interessi.Alain
[ 00:05:16 ] Domanda per voi due ma le banche valutano il tuo stipendio, il tuo diciamo la tua salute patrimoniale quando ti definiscono il tasso di interesse perché in tal caso ovviamente chi è più povero è più rischioso e quindi potrebbe essere il soggetto.Vittorio
[ 00:05:39 ] In realtà c’è la formula che non ti danno perlomeno in Italia, questa è la formula standard che il mutuo non può essere superiore al 33% del tuo stipendio, all’incirca 33%. Poi magari si spinge un pochino di più. Chiaramente se guadagni 1.000 euro trovare una casa per 330 euro insomma è un pochino complicato pagare un mutuo di questo tipo a meno che tu non vai a creare un mutuo di 40 anni. Ma se chiedi 100% cioè, un mutuo di 40 anni, cioè veramente…Alain
[ 00:05:59 ] quindi, quella soglia praticamente potrebbe essere molto più alta.Vittorio
[ 00:06:09 ] Il sistema italiano non funziona come il credit score americano, ma funziona. Probabilmente esiste un credit score, perché chiaramente le agenzie finanziarie, le banche hanno un modo per valutare l’affidabilità, diciamo del cliente bancario ad esempio ha avuto accesso al credito in passato, ha carte di credito, ha esposto eccetera eccetera. Chiaramente sono delle banche date private e questa è un po’ una cosa assurda che a me fa un po’. cazzare perché vediamo questo sistema americano come super quasi fascio perché decide i destini della gente però in realtà paradossalmente è molto più onesto perché uno apre un’app e capisce come sta messo e può intervenire in Italia in realtà più o meno succede la stessa cosa di nascosto e però tu non sei legittimato a capire perché hanno preso quelle decisioni e anzi loro non te lo devono neanche dire e un po’ nascondi la polvere sotto il tappeto. Però secondo me esiste questo metodo di valutazioneNicola
[ 00:07:01 ] Sì diciamo che sono due livelli diversi c’è un livello appunto sul fatto se tu riesci quel mutuo, quella rata del mutuo è sostenibile per te finanziariamente e quindi fanno quel check lì però poi il tasso d’interesse che applicano al mutuo è più legato al rischio di quel prestito e quindi al Loan to value è per quello che se prendi a prestito l’80% paghi meno del 100% perché per la banca più che altro guarda al “ti sto prestando dei soldi ed ho quell’asset se tu non paghi più” e quindi se ti presto il 100% non ho margine perché se il bene che ti ho valutato che ti hanno valutato perché poi qualcun altro fa quella valutazione lì in realtà vale meno è una perdita secca per la banca.Vittorio
[ 00:07:56 ] credo ci sia anche un ragionamento molto semplice cioè se tu hai che ne so 35 40 anni vieni a chiedermi un prestito e mi chiedi secco il 100% se no non ti puoi permettere, altrimenti la banca dice scusa. Ma tu in questi anni, anni, non sei riuscito a mettere da parte neanche un 10 e già quella è una spia, in realtà no?Nicola
[ 00:08:07 ] Sì, vabbè, poi lo Lo vedremo nel proseguire la puntata, magari perché è difficile mettere via anche quel 10. Però sì, giusto per aggiungere altri due punti su questo, gli affittuari in Italia hanno un bel po’ di diritti rispetto magari ad altri posti, tipo l’Inghilterra. E quindi stare in affitto da quel punto di vista lì è un po’ meno rischioso. Cioè in Inghilterra ti possono alzare l’affitto tutti gli anni. E quindi, ad un certo punto, praticamente vieni mandato fuori di casa semplicemente perché non puoi pagare l’affitto. E questo crea un problema, perché nel senso se tu non riesci a mettere via quel 20% e poi devi comunque continuare a cambiare casa, perché il sistema ti spinge in questo senso; è un problema. L’ultima cosa è che ci sono, e penso valga anche in Italia, certi sistemi fiscali in cui gli interessi sono deducibili o detraibili. Quindi è ovvio che se io posso accedere al mutuo, poi posso anche scaricare quei costi, e quindi quei costi diventano meno pesanti. Ma se io non sono riuscito a mettere via quel 20%, poi non posso neanche usufruire di queste detrazioni fiscali.Alain
[ 00:09:24 ] Se non erro c’erano delle detrazioni e barra deduzioni per l’affitto in Italia per alcune facce di reddito.Vittorio
[ 00:09:31 ] Sì, in alcuni casi c’è anche ci sono anche dei bonus e agevolazioni per le categorie che ne hanno più bisogno. E poi chiaramente puoi scaricare gli interessi della rata del mutuo nel caso insomma.Il secondo punto abbastanza importante è che chiaramente fare parte di una categoria in difficoltà ti permette di accedere a beni e servizi di qualità inferiore, cioè ad esempio sei costretto a vivere più lontano, generalmente questo vuol dire in periferie che magari possono avere situazioni più complicate, oppure ti devi spostare di più, generalmente devi consumare prodotti di qualità inferiore, devi attendere di più per le cure mediche perché non puoi accedere magari a quelle private e spesso anche a livello di istruzione. Ma ci sono 3.000 esempi di questo tipo, insomma.
Alain
[ 00:10:21 ] Sicuramente, come dicono gli agenti immobiliari, location, location, location. Effettivamente la cosa principale di una casa e se tu giustamente non puoi comprarla a Brera a Milano devi comprarla a Quarto Oggiaro, senza fare nomi, rischi di non poter accedere agli stessi servizi. Sicuramente avrai, sicuramente no, è probabile non è detto che sia sicuro però è probabile che tu abbia scuole meno attrezzate, ospedali meno vicini o meno fruibili, o comunque con situazioni di degrado. In generale effettivamente è tutto più costoso. In Italia siamo relativamente fortunati, nel senso che essendo un paese con densità abitativa abbastanza alta, comunque riesci ad accedere ai servizi basilari, quindi i supermercati ci sono più o meno dovunque, le scuole ci sono dovunque, eccetera. In posti un pochettino più dispersivi, come possono essere ad esempio gli Stati Uniti, si creano proprio dei deserti del cibo, per cui ci sono aree in cui non hai accesso a un supermercato in cui ti vendano frutta e verdura.Nicola
[ 00:11:26 ] Sì, e poi il discorso appunto che non avendo nemmeno il trasporto pubblico è un gatto che si morde la coda, perché poi appunto sei povero, però hai bisogno della macchina comunque. E tante volte anche, cioè tante volte, in alcuni casi anche in Italia è così. Io quando torno a Gallarate, terra di Merdor mica per niente, cioè nel senso se non hai la macchina sei un attimino…Vittorio
[ 00:11:49 ] Secondo me tu scambi il tempo, che è la risorsa che è a disposizione. Quindi, in qualsiasi cosa tu fai, tu devi mettere in conto che devi aspettare. Vorresti metterci di meno per arrivare al lavoro, ma sei costretto a fare il triplo cambio con i mezzi ad esempio invece di stare in un quartiere che magari ha la stazione ferroviaria che ti porta come il passante a Milano o la metro oppure un tram abbastanza rapido eccetera. Ma lo stesso appunto riguarda le cure mediche, per fare una visita devi aspettare 2, 3, 4 5 mesi per qualsiasi cosa, mentre ad esempio avendo anche solo un’assicurazione sanitaria aggiuntiva ti permetterebbe di avere tre settimane in più ma non potendolo permettere non hai scelta e questo vale per qualsiasi cosa.Il fattore vero diciamo dell’essere ricchi è poter scambiare i soldi per il tempo, quindi tu utilizzi il tuo denaro per guadagnare tempo in cose che non ce lo vuoi perdere per usarlo più produttivamente o per renderti meno stressato più felice in altre cose. Insomma, e questo è la credo che sia la vera differenza in tutto ciò. Poi sì c’è il fattore dei prodotti di qualità che in realtà sono che comprando prodotti di qualità inferiore, c’è una sorta di legge, sostanzialmente che chi è povero continua a comprare prodotti di bassa qualità che durano di meno e di conseguenza quello stesso tipo di acquisto deve essere ripetuto nel tempo più e più volte, cioè ad esempio le scarpe, una giacca, perché il costo unitario è sicuramente minore, però se uno lo considera nell’ammortamento nel tempo in realtà è maggiore perché un prodotto di buona qualità magari ti dura 5 – 10 anni, uno di scarsa qualità ti dura un anno, due anni. Vale per qualsiasi cosa in realtà. Vale, che ne so, per gli elettrodomestici, vale per, che ne so, i lavori in casa. Anche questo, cioè tu compri casa, fai un lavoro, però lo fai in economia, ma magari fra cinque anni ti si spacca tutto il bagno e la cosa fai? E queste sono tutte emergenze. La macchina, e quindi non fa manutenzione e porta dei problemi a catena.
Alain
[ 00:13:44 ] E poi c’è tutta quella macro-area dell’accesso all’educazione, no? Alla possibilità di istruirsi. E questo si declina in molti modi. Ad esempio, i modelli genitoriali delle famiglie un po’ più benestanti vuoi perché hanno più tempo a dedicare ai figli o perché sono più istruiti o per altri motivi sono migliori o comunque non hanno tutta la tossicità che spesso purtroppo hanno i modelli nei quartieri più poveri. A volte le scuole sono meno qualificanti, c’è meno scelta senza dubbio ci sono ostacoli alle performance scolastiche gli insegnanti, come tutti, sono umani e tante volte discriminano anche sulla base del ceto sociale della persona e ci sono aspettative diverse sui bambini poveri rispetto ai bambini benestanti che si presentano bene e una minore preparazione sicuramente porta anche a una minore conoscenza delle alternative. Quindi non solo hai meno capacità di risollevarti ma hai anche meno conoscenza di quali sono le strade che potresti percorrere per risollevarti.Nicola
[ 00:14:55 ] Ma infatti cioè poi mentre elencate queste cose si capisce come sia una una scelta di sistema. Perché fondamentalmente ci sono… A Singapore, ad esempio, non so quanto tempo fa l’avevano deciso, però avevano deciso che, essendo una società comunque multiculturale, non volevano creare i Chinatown o i quartieri delle persone diverse. Per legge non puoi farlo, per cui hanno tentato di amalgamare le persone. Ovviamente la vicinanza culturale anche quello aiuta ad esempio, però aiuta anche a stabilizzare queste, altrimenti che si vengono a creare queste differenze che dicevi tu, perché poi hai un cluster di persone benestanti e che quindi hanno accesso a un’istruzione migliore… è tutto un volano da una certa parte.Vittorio
Sì, ma anche degli esempi positivi, c’è meno classismo perché sono diciamo fluide e quindi le persone semplicemente si conoscono.
Nicola
Esatto o al contrario, cioè al contrario a Londra, adesso non so più quanto sia vero, però comunque la distribuzione delle case popolari degli alloggi popolari comunque è uniforme nella città. Non ci sono i quartieri dove non ci sono le case popolari, poi ovviamente casa popolare a Notting Hill diventa molto più appetibile di quella da un’altra parte, però ci sono e questo ancora per tentare di uniformare poi l’accesso alla scuola ad esempio è legato a dove vivi e quindi anche lì uniformi un attimo quelle che sono le situazioni dei bambini che ci sono a scuola. Quindi è una cosa abbastanza importante, che ovviamente ci vuole un livello culturale alto per capirlo. Perché poi la società tende a rigettarlo questo modello.
Alain
[ 00:16:49 ] Hai citato Singapore. Singapore è molto all’avanguardia su alcune di queste scelte. Se avete 10 minuti di tempo e volete curiosarlo, c’è il loro sistema sanitario nazionale strutturato in maniera molto particolare: sostanzialmente i medici non hanno idea di chi stanno operando come ceto sociale, estrazione, non sanno nulla di questa persona. Tutti hanno accesso agli stessi medici, alle stesse strutture gratuitamente. Ma se te lo puoi permettere, puoi pagare per avere un trattamento diciamo alberghiero all’interno dell’ospedale e quindi contribuisci a finanziare il sistema per tutti.Vittorio
[ 00:17:24 ] Infatti era il sistema preferito da Charlie Munger.Alain
[ 00:17:26 ] C’è una terza macroarea che vogliamo approfondire, che è quella della minore capacità di produrre reddito in senso generale, questo in parte perché hai un accesso limitato a lavori con buon potenziale di carriera, soprattutto se poi manca anche la base di istruzione formale, che non vuole essere un nesso di causalità. No, non è che sei povero e quindi non puoi permetterti, però c’è una forte correlazione. Questo quindi ti penalizza tantissimo quando vuoi uscirne da questa situazione o quando vuoi evitare di entrarci.Nicola
[ 00:18:01 ] C’era un libro, forse era Tipping Point di Gladwell, dove lui spiegava come certi vantaggi che magari uno aveva casualmente all’inizio della vita poi si cumulavano. Che ne so, il bambino che è più grande nella media e va a giocare, fa uno sport e poi lo mandano alle nazionali quando ha dieci anni e quindi ha l’allenatore più bravo del paese… quindi magari non è necessariamente il fatto che sei povero; però hai meno opzioni, diciamo, rispetto a queste cose e quindi questo poi influisce nel lungo periodo sulla tua carriera.Alain
[ 00:18:48 ] Basta un piccolo svantaggio e lo senti dopo 20 anni, 30 anni.Vittorio
[ 00:18:53 ] Poi diciamo anche un fattore che è importantissimo: di chi sei amico, di chi c’hai accanto al banco di scuola, delle famiglie che frequenti, degli sport che fai; quello è un dato di fatto che tutta quella cosa relazionale chiaramente non hai questa fortuna. Diciamo. È un dato di fatto che se tu hai fatto una determinata università non sei valutato credibile come se non hai fatto un’altra. Chiaramente non è come il sistema americano o come quello giapponese, che hanno le giacche, i blazer, blu, rossi o verdi a seconda della qualità dell’università però è un dato di fatto che anche l’università pubblica buonissima è valutata un po’ così rispetto ad alcune private o ad alcune con una nomea un po’ più importante, che uno non ha scelto perché o non se lo poteva permettere o perché obiettivamente era una distanza enorme.Ad esempio anche far studiare un figlio fuori facendolo andare in una grande città è diventata, ma anche in un piccolo centro, anche a Bologna, Perugia, sono città che obiettivamente sono costosissime e uno non se lo può permettere.
Nicola
[ 00:19:50 ] Il sistema francese tra l’altro è super per classi, è così. Molto pesante è strano che non viene mai citato, però è pesantissimo come sistema.Vittorio
[ 00:20:02 ] Quello è un sistema praticamente pseudo-aristocratico, cioè quando tu entri hai già la casacca aristocratica, sta solo a te non fare cazzate.Nicola
[ 00:20:10 ] Il sistema delle grand Ecole, cioè se tu non fai la grand Ecole non potrai fare certi lavori. Poi è famoso l’esempio di Kerviel, non so se ve lo ricordate, anni fa era uno che non aveva fatto la Grand Ecole, era entrato in società generale facendo back office, poi era stato promosso a fare il trader e tipo si era nascosto i trade sbagliati e aveva creato un buco da 2 miliardi a Sogen. E quindi hanno giustificato tutta la cosa.Però, vabbè! Cazzate a parte, secondo me, quello che dicevate voi è anche importante il discorso delle conoscenze perché ti danno degli spunti a cui tu non pensavi. Per me era stato, ad esempio, delle summer internship. Io quando ho fatto l’università non sapevo neanche che cavolo fossero le summer internship. Poi anni dopo scopro che c’era questa possibilità. E quindi appunto la vicinanza ti dà anche queste opportunità. Non solo per il ceto sociale, ovvero, che magari anni dopo Tizio che era figlio di Agnelli ti offre un lavoro, però è proprio perché le persone conoscono certi percorsi di cui magari tu non sei a conoscenza o andare a studiare all’estero, fare un’esperienza all’estero durante il liceo, tutte cose così.
Vittorio
[ 00:21:36 ] Ma c’è comunque il fattore che anche quando comunque tu sei riuscito a creare quella tua stabilità e ricreare questo tuo percorso, quei modelli ti rimangono, cioè oltre al fatto che magari non hai lavori così qualificanti, che quindi non ti permettono di mettere da parte tanti risparmi, generalmente succede che una delle maggiori caratteristiche ad esempio è vivere di paycheck to paycheck. Quindi ti entra lo stipendio e sostanzialmente tu stai sempre con quei 200 euro sul conto, che chiaramente non ti permettono di fare nessun tipo di investimento e questo è uno dei grandi problemi perché a livello lavorativo non ti permettono di prendere scelte di carriera, cioè ad esempio tu non puoi stare fermo un mese e mezzo perché se no non paghi il mutuo che hai preso al 100%, non riesci a portare a tavola un pranzo e una cena e quindi sei costretto a fare questo lavoro che magari è tossico, ti fa stressare.Avevo letto questa ricerca di Stanford, non so queste cose che vengono finanziate pubblicamente inutilmente negli Stati Uniti, che diceva che continuare a lavorare in un ufficio, diciamo con un capo tossico, eccetera, eccetera rende la vita più corta, come essere un fumatore. Magari fumi anche quindi sei fottuto.
Nicola
[ 00:22:30 ] Sì, ma poi anche non della possibilità di carriera, ma delle tipologie di carriera che uno può fare, perché adesso non so quanto vada di moda, però dieci anni fa quando c’era comunque tutta questa cosa delle start up, alcune persone non potevano permettersi di andare a lavorare in un contesto e dire boh, vabbè qualcosa me lo danno come equity e comunque faccio un certo tipo di esperienza. Se hai bisogno dei soldi per mangiare devi fare certe scelte così come magari andare a fare ancora un’esperienza all’estero con uno stipendio che non ti permetterebbe di sopravvivere, se hai ovviamente dietro una famiglia che l’affitto te lo paga, ad esempio, anche solo quello, la cosa cambia fondamentalmente. E da lì appunto poi c’è tutto quell’effetto valanga insomma, perché tu all’inizio della tua carriera non fai queste scelte non prendi queste opzioni e quindi non avrai accesso più in avanti magari a delle opportunità che avresti potuto avere cioè rimanendo te stesso, cioè tu la tua conoscenza la tua intelligenza.Vittorio
[ 00:24:06 ] Poi ora mi viene c’è pure un elemento che quando tu magari riesci a acquistare una stabilità, ma potresti fare anche ne so dei salti di carriera, potresti rischiare il ragionamento che fai e dici hai impiegato talmente tante risorse per arrivare là che ci arrivi un po’ esaurito e quindi forse ti accontenti di tante cose quando in realtà, in un’altra condizione, se spingessi un po’ più il pedale avresti dei moltiplicatori importanti, potresti guadagnare più soldi, potresti avere più successo, potresti essere più confidente in te stesso e magari ti accetti quel lavoro da impiegatuccio perché dici senti basta cioè sono stanco va bene così. Però magari hai 35 anni, capito.Alain
[ 00:24:41 ] Sei stanco ed avverso il rischio, magari eh sì esatto sai cosa vuol dire. Poi c’è tutto il mondo del meno tempo a disposizione no e tutto quello è tempo che non dedichi alla tua crescita professionale.Nicola
[ 00:24:57 ] Quello lì poi dal lato genitoriale apre proprio una porta enorme in questo caso particolare se devi comunque tra virgolette investire molto più tempo in queste cose, puoi investire meno tempo in altre cose dalle cazzate da YouTube o side business o queste cose qua è ovvio che li tiri fuori perché vabbè sei più intelligente di quello che non si guarda Netflix tutto il giorno. Però comunque quel tempo lì lo devi avere a disposizione.Alain
[ 00:25:32 ] E poi c’è tutto lo stress perché vivere from paycheck to paycheck, cioè da stipendio in stipendio di sicuro non ti lascia libero di pensare lucidamente, cioè è una cosa che si sottostima molto. Uno dice: ‘Vabbè, ho il tempo, ho il denaro. Sono tranquillo.’ Ma se quella tranquillità non ce l’hai, il tuo chiodo fisso è come faccio a mettere in tavola il pane per i miei figli o come faccio a riparare la macchina che si è rotta e non riesci più a pensare lucidamente. Non riesci più ad assorbire le informazioni che dovresti assorbire se vuoi studiare, e magari nel lungo termine, si traduce anche proprio la mazzata finale, in maggiori costi sanitari perché la tua salute comunque ne risente. Tì accorcia addirittura la vita.Nicola
[ 00:26:13 ] È proprio un circolo vizioso, perché appunto lo vedi nello stress. Lo stress diventa un costo sanitario che non ti puoi permettere, quindi devi aspettare ad avere le cure tante volte mangi anche peggio, dormi di meno, sì.Vittorio
[ 00:26:30 ] Cioè, il problema è che diventa tutto sempre a cascata, cioè, che non è un problema solo, ma si sommano costantemente uno con l’altro in una valanga.Nicola
[ 00:26:38 ] Però, secondo me, l’aspetto notevole di questo è che poi c’è sempre quel giudizio all’americana del tipo: ‘Te la sei cercata che è ah non vai in palestra, è colpa tua, è una scelta personale. Alcune volte è vero, però alcune volte è proprio sintomo di un sacco di altre situazioni.Vittorio
[ 00:26:55 ] Non capire il contesto, perché sono due mondi completamente differenti e chiaramente se non hai empatia non puoi capire quali sono le problematiche dentro quelle tipo di decisioni.Alain
[ 00:27:12 ] Questo è un punto che va effettivamente stressato. Cioè, io sono del parere che nel 100% dei casi una persona non sceglie di essere in una situazione di merda quindi non puoi neanche colpevolizzarla e il fatto che quella persona sia in quella situazione di merda danneggia tutti. Quindi è interesse di tutti creare un sistema che la tirasse fuori dalla merda perché la merda puzza per tutti cazzo.Vittorio
[ 00:27:39 ] Direi che ora siamo arrivati al punto in cui tre uomini bianchi borghesi danno consigli agli altri, più o meno, su come fare le cose. Il tutto con un po’ di pepe, un pizzico di prosopopea, così giusto per usare termini che alcuni ascoltatori diciamo poveri non possano capire, e un po’ di moraletta spicciola.Allora io chiaramente dico non sono mai stato povero, ho sempre vissuto una vita più che benestante direi, certo ci sono avuto periodi complicati, però anni fa mi ritrovai in questa condizione in cui, molto complicata, in cui credo ci si trovano molti italiani, proprio perché non avevo affrontato questo tema del denaro. Per un lungo periodo ho fatto un po’ le cose a cazzo ho preso scelte così, però questa è più una condizione diciamo sempre fortunata, cioè c’avevo un appoggio diciamo. Però c’avevo più o meno 300 euro sul conto non c’avevo i biglietti per far andare a ritorno a Milano in una situazione personale complicata. Sono andato a vendermi i lingottini del battesimo. Ho usato la carta di credito in una maniera che assolutamente non vi consiglio di fare, però in difficoltà se po fa Blink Blink c’ho scritto qualche vecchio articolo sul blog.
Quindi io la prima cosa che potrei consigliare, che vale un po’ per tutti i tipi di problemi in realtà da psicologici eccetera e provare a riconoscerlo senza far finta che non esista. Cioè tanti ci sono delle statistiche se lo stipendio che viene considerato non sufficiente per l’istat è diciamo 1200 -1300 e voi state sotto, voi siete poveri cioè siete classificati in quel senso. Il fatto di ammetterlo non è un cioè non c’è nulla di male succede e però si può cercare di capire come le cose possono potete migliorarle come possono andare meglio, se però non si parte da questo principio è un po’ complicato secondo me
Alain
[ 00:29:08 ] E poi bisogna trovare la giusta motivazione per affrontare un percorso, perché senza quella non vai da nessuna parte e qui non abbiamo citato fra le varie cose che creano effetti a cascata, ma tante volte volte poi l’intrattenimento che chi ha meno risorse consuma di più è quello più tossico possibile, no? E quindi si cade nell’idea che la vita bella sia quella delle Kardashian e che tra le Kardashian e noi ci sia un abisso invalicabile, tranne che vincendo al Super Enalotto, quindi altra merda.In realtà l’obiettivo non è essere una Kardashian. Fare la vita del figo, qualunque cosa sia, è avere una vita felice, una vita soddisfacente. E questo lo puoi ottenere con molto meno di quanto spenda una Kardashian tipo. Perciò c’è un obiettivo più raggiungibile. Inoltre non è colpa tua, non è colpa di nessuno se ti trovi in una brutta situazione e perdi ulteriormente il tuo tempo a trovare dei colpevoli. E la società perde il suo tempo a trovare dei colpevoli. Bisogna trovare delle soluzioni.
Nicola
[ 00:30:10 ] Un punto importante, secondo me, è quello della consapevolezza che purtroppo devi lavorare più duro degli altri, cioè nel senso sei in una situazione che di svantaggio rispetto a tante altre persone. Però quella è la realtà e appunto il discorso di prendersela con le nuvole e dire ‘ah, perché è successo a me’? Purtroppo è così, nel senso non ti aiuta nemmeno quello stato mentale. Forse capire che appunto il percorso comunque è lungo, tentare di riuscire a fare dei piccoli cambiamenti, poi magari rompe quel circolo vizioso e magari ti fa entrare in un circolo più virtuoso. L’importante è veramente riuscire ad uscire da quel vortice che ti tira giù e vabbè! Alain hai citato tu un po’, la società o la politica, secondo me anche quello, cioè andare a votare, e comunque in questo non c’è sinistra o destra, quel partito che ti vende la soluzione, no? “Ah, ma sicuramente vota me e appunto aboliremo la povertà” non serve a nessuno e soprattutto non serve a te stesso, perché fondamentalmente queste persone qua poi ovviamente il milione di posti di lavoro non lo creano e di solito sei tu quello che subisce di più questa situazione;Vittorio
[ 00:31:41 ] lo stesso credo valga anche per tutti quei fuffaguro il cui loro pubblico è proprio questo tipo di persone, cioè quando tu sei disperato pensi di ciò, ci provi, pensi di provarcelo a tutto e magari riesci a trovare quelle risorse. La cosa incredibile secondo me è magari avere un fuffaguro che ti propone un corso e tu dici: ‘Cacchio, questo mi fa cambiare la vita tu che ne so 5.000 euro li trovi ma se sei riuscito a trovarli forse non ti serve quel corso perché hai avuto la capacità di riuscire a trovarli quindi puoi fare molto altro e quel corso è esattamente come politico, cioè quella persona ti sta prendendo per il culo perché sa che tu hai bisogno di quella speranza e questa è un’altra cosa importante da riuscire a riconoscere che in questo senso tutte quei tipo di speranze sono assolutamente inutili e conviene fare piccole cose.Alain
[ 00:32:32 ] Direi che possiamo parlare anche a chi non è povero in questo momento. Spero che siate tantissimi, la stragrande maggioranza fortunati. A me rode moltissimo quando sento una persona che è fortunata, perché siamo tutti fortunati se non siamo poveri, ma non vuole in alcun modo supportare e colpevolizza chi invece è in quella situazione lì. C’è bisogno di supportare a livello di sistema quelle soluzioni che possono fare la differenza. Non demonizziamole, la welfare mom, come le chiamavano in America?Nicola
[ 00:33:16 ] Sì, mi sa che era la welfare mom.Alain
[ 00:33:19 ] Non sono il problema, sono quelle mamme che sfruttano gli ammortizzatori sociali. Non è quello il problema, gli ammortizzatori sociali ci sono e servono, bisogna gestirli al meglio. E bisogna supportarli e non cercare di eliminare tutto e ognuno fa per sé perché semplicemente non funziona.Vittorio
[ 00:33:37 ] Io uso la frase che hai scritto te perché non me la sento di appropriarmene così perché è stupenda. Sfruttare al meglio gli ammortizzatori sociali per risollevarsi non per adagiarsi, questo è veramente un grande consiglio e peraltro è una cosa molto semplice trovarne alcuni, cioè spendete 10 euro a un CAF magari discreto e vi possono dare una grandissima mano.POSTA DEL CUORE
Alain
[ 00:34:00 ] Cambiamo tono, andiamo sulla posta del cuore. Lo sapete dove contattarci, vero? Non lo sapete? Lo trovate nelle show notes, assieme ad altra roba di dubbia qualità morale. Ma passiamo alla dubbia qualità morale di Giannick da Spotify.Scalable permetterà presto di accedere al BlackRock Private Equity Fund. Cosa ne pensate? Ci potreste spiegare un po’ come funziona l’investimento in private equity e venture capital in Italia? Pro, contro, rischi, differenze con i classici portafogli di ETF globali e tutto quello che vi può venire in mente. Sono molto attirato dalla cosa, ma mi piacerebbe capire il vostro punto di vista e fino a che punto siano strumenti adatti ai piccoli investitori retail come me. Grazie e andate avanti così che spaccate!
Vittorio
[ 00:34:44 ] Ma io ho la domanda ai miei due soci, è possibile che rispondiamo sempre a queste domande su Scalable e siamo gli unici cretini che non ci prendono dei soldi? Cioè, siamo deficienti?Nicola
[ 00:34:54 ] Quindi gliela facciamo pagare a Scalable? Il discorso è che, in generale, perché poi appunto ho tirato fuori una roba che andrebbe approfondita con molto più tempo. Però, in generale, il private equity è stato dimostrato da un sacco di gente: è semplicemente un’esposizione al mercato azionario in leva. Punto fine. Quindi, se non avete accesso a quei fondi, lì, praticamente non vi state perdendo fondamentalmente niente. Poi, il problema è che comunque sono dei deal che sono finiti. No? Perché cosa fa il fondo di private equity? Compra una società, compra quella società. Quel fondo compra un portafoglio di quelle società. Perciò, se voi non avete accesso al fondo che ha il manager che sa trovare quelle società lì, avrete dei risultati molto diversi rispetto a quello. E ovviamente, come in tutte le cose, è difficile che quell’opportunità della vita arrivi fino a voi. Perché quando arriva a voi un sacco di gente prima ha passato.Quindi il fatto che questa famosa, e su Twitter è pieno di battute su questa democratizzazione dei fondi private equity, private credit, venture capital, non esiste perché c’è un limite. I deal buoni finiscono perché non vengono a chiederli a voi i soldi, perché dovrebbero? E comunque una roba che ho scoperto da poco è un sub stack di un americano che lavora per una società che si chiama Outer Breach quindi Substack si chiama Outer Bridge Connor, Connor è lui, con una N sola, e si è messo a fare un’indagine investigativa su un ETF che si chiama PRIV, che è il primo ETF che è stato quotato negli Stati Uniti che dà accesso a public and private credit, per cui c’è il 70% del fondo, adesso non mi ricordo, un fondo di bond normali, l’altro 30% è private credit, che sono quindi prestiti a privati e addirittura per questo ETF non sono nemmeno in grado di calcolare il NAV esattamente. Essendo un ETF loro devono pubblicare queste informazioni. Lui è andato a prenderla ha fatto proprio banalmente la somma e ha visto che la somma non tornava a 100, questo per dire che non ci guarda dentro nessuno e pensate allo schifo che vi arriva perché appunto è come quell’immagine dei piccioni uno seduto sotto l’altro con la merda che si cagava. Voi praticamente immaginate che siete lì sotto, cioè Scalable nel loro prodotto vi dà quella roba lì, cioè lo schifo, la cloaca di tutto quello che resta.
Vittorio
[ 00:37:53 ] Questo è il motivo per cui Scalable non ci vuole come affiliati.Nicola
[ 00:37:57 ] Esatto, tra l’altro al modico costo di 2,5% fee normale e un 12,5% come performance fee. Per cui, boh, nel senso, pure se vi va bene che beccano il deal giusto.Alain
[ 00:38:13 ] Diciamo Scalable, se per caso vuoi che cambiamo questa parte, siamo disponibili. Facendo un bonifico a. Esatto, alla modica cifra di…Marco ci scrive via mail. Carissimi, la prossima volta che parlerete dei fondi pensione,potreste fare luce sul fatto che il capital gain viene tassato annualmente del 20%? Questa è la cosa più nascosta del mondo sui fondi pensione, ma vi invito a verificare sul sito Covip. E soprattutto, se anche voi riusciste a verificare questa cosa, diffondetela. Altrimenti, smentitemi, per favore. Sta cosa ammazza l’interesse composto e secondo me porta i fondi pensione ad essere un altro strumento più di merda che da investimento serio dai dopo esservi fatte amiche le banche parlando male dei fondi comuni fatevi amici pure i fondi pensione. Cari saluti, siete fortissimi.
Vittorio
[ 00:39:03 ] Allora no, non ci faremo nemici, perché qualcuno più o meno un giorno ci dovrà contattare. Ma perché questa cosa non è in realtà così nascosta. È vero, noi magari nella puntata non l’abbiamo evidenziato, ma il capital gain si è tassato annualmente. Questo perché i fondi pensione, come anche altri casi di consulenza, fanno parte di un modello che si chiama gestione patrimoniale, cui si dà praticamente una parte del proprio capitale o la gestione del proprio patrimonio a un professionista o un’istituzione finanziaria, in questo caso alla società che gestisce il fondo pensione, che si chiamano SGR. Chiaramente devono essere rispettate le normative, sono sottoposti a controlli del vigilante eccetera eccetera.Però la realtà brutale è che questo comporta che ogni anno viene pagato il capital gain e che quindi le plusvalenze sono tassate anche se non si è venduto nulla. Quindi se tu cominci l’anno al primo gennaio hai 1.000 euro, non versi più niente sul fondo pensione a fine anno sei arrivato a 1060 euro anche se tu non hai venduto verrà calcolato il 20% su quei 60 euro che tu hai guadagnato. Chiaramente questa cosa funziona anche l’inverso: se da 1.000 euro sei passato a 900, loro contabilizzano che tu hai accumulato 100 euro di minusvalenze. Quindi se l’anno successivo hai guadagnato eccetera eccetera.
Quindi in realtà l’unica cosa che funziona degnamente di questa gestione patrimoniale è che compensa. Se beccchi degli anni bui, ti va pure di lusso in realtà sugli anni successivi per quanto puoi compensare. Incredibilmente, questa è una delle cose che viene discussa molto spesso in parlamento, come modifica dei fondi pensioni, cioè eliminare la gestione patrimoniale dai fondi pensione. Tra le altre cose, questo è anche il sistema che utilizza Moneyfarm. Che loro ti fanno passare addirittura come un benefit, perché contabilizzano meglio. Poi, in realtà il problema di questa gestione patrimoniale, secondo me, è che il gestore può fare quello che gli pare e non deve darti rendiconto di cosa fa. Infatti, sul fondo pensione non si sa bene in cosa investono i fondi, cioè loro ti forniscono un benchmark, però non ti dicono come lo raggiungono. Se tu glielo chiedi, loro sono legittimati a dirti: ‘Sono cazzi miei!’. Questo secondo me è il vero, vero, vero problema del fondo pensione.
Nicola
[ 00:41:11 ] Me la vedo una sitcom tipo i tre sceneggiatori di Boris, ma ambientata a quelli che pensano queste robe qua. Il senso di avere la gestione patrimoniale dire ‘Vabbè’, ma allora li tassiamo così! Io mi immagino persone ubriache che magari lo fanno per scherzo; un giorno lo sapremo se alcune di queste robe le hanno fatte per scherzo, le buttano dentro.Vittorio
[ 00:41:38 ] Guarda, secondo me, l’hanno fatto perché hanno capito che se avessero utilizzato un modello che ne so inglese o americano in cui c’era una selezione da parte del cliente ci sarebbe stata ancora meno persone che obiettivamente avrebbe investito che poi è il problema che hanno anche in Inghilterra e in USA cioè tanti non cliccano il tasto che dicono voglio questo qua e lasciano i soldi liquidi sul fondo pensione senza aver mai investito per 10 anni penso questo nella mia ottica estremamente ottimista.Nicola
No ma io dico per il discorso della tassa cioè perché sono tassate in maniera diversa cioè perché se si sono inventati sta roba allora le tasse le paghi Subito qua facciamo, perché di là no, qui subito.
Vittorio
Vabbè, quello c’è un motivo, perché comunque lo Stato, come dire, spende, quindi le tasse fresche ogni anno invece che fra 30 servono sempre.
Alain
[ 00:42:25 ] Però in quel caso lì puoi compensare tra i vari strumenti, quindi non c’è tutto il casino di redditi da capitale o diversi.Vittorio
[ 00:42:36 ] Guarda, abbiamo fatto un bordello prima, ma te l’abbiamo semplificato con un altro bordello. Esatto, esatto.Alain
[ 00:42:42 ] Comunque niente, è tutto vero quello che dice Marco, però non è un punto secondo me così drammatico come potrebbe sembrare. Facciamo i conti alla Dog’s Dick come piace a noi: in 30 anni, se consideriamo un rendimento annuo del 5% lordo, la perdita di rendimento del regime gestito quindi quello del fondo pensione il tassato al 20% rispetto a quello amministrato che ha la solita tassazione, diciamo posticipata al 26%, è, in 30 anni… del 6% e spicci.Parlo del totale, cioè non è una differenza annua questa qua sono totali dopo 30 fottuti anni. E sto considerando tra l’altro il caso pessimo di un portafoglio con un solo asset, quindi non ci sono compensazioni di eventuali minus nei ribilanciamenti e niente, cioè il caso Pessimo per questo tipo di fondi qua. Se tu dovessi avere ritorni annui molto più alti, diciamo 10%, la differenza di rendimento tra i due inquadramenti fiscali allora si diventa un pochettino più alta e arriva al 23% con il 10% di rendimento, sempre sui 30 anni. Ovviamente non è poco, ma non è neanche una roba catastrofica, anche perché tanti auguri a fare il 10% su un fondo pensione. Penso che non ce ne sia neanche uno che l’ha fatto.
Vittorio
[ 00:43:57 ] Peraltro, se vogliamo vedere le follie di questo fondo pensione, la cosa divertente dei fondi pensione ci sono prima di tutto che nessuno considera il costo per il vitalizio, cioè che ti fanno pagare una percentuale di quanto hai già versato e questo te lo fa il gestore proprio a fantasia, non c’è regolamentazione, una sega. L’altra cosa che a me fa incredibilmente ridere è che per i fondi negoziali e i fondi aperti i rendimenti sono al netto, ma per i PIP sono al lordo quindi loro ti dicono i PIP quest’anno hanno fatto l’11%, si ma è lordo, quello lo stai confrontando col netto, ma nessuno lo sa.Nicola
[ 00:44:28 ] Forse è quello quando erano ubriachi che hanno detto ‘è ubriaco’, una sega la mia sa che erano bellissimi svegli, comunque io non ho capito perché ci stiamo spaccando la testa su queste robe perché alla fine tanto hanno abolito la povertà in Italia, per cui che cazzo ve ne frega?CAZZABUBBOLE
Nicola
[ 00:44:50 ] Iniziamo con dei consigli veri. Siccome abbiamo parlato di povertà, io ho una storia triste stavolta. Una storia molto triste, perché sono tornato a Gallarate, nella terra di Merdor, e quando torno di solito mio papà, che ormai è un po’ un anziano signore non lo so come mai. Quando diventi anziano, mio papà vede i miei figli tipo 12 giorni all’anno quindi uno dice: ‘Vabbè, li vedi talmente poco che puoi cambiare le tue abitudini ma no, no, no! L’ultima volta che siamo tornati, lui doveva andare al cimitero e dici: ‘Vabbè, il cimitero è lì, non è che si sposta, non è che se vai al cimitero tra due giorni cambia qualcosa, però no, era sabato e doveva andare al cimitero.E comunque lui porta mia figlia di solito dal giornalario a comprare il giornale alla mattina. E quindi ogni volta che vanno, lui le compra uno di quei giornali con dentro un gioco da colorare. Poi ho scoperto essere praticamente oggi come oggi il motivo per cui i giornalai esistono ancora: cioè che è quello che vendono, cioè quello è il loro core business.
Insomma, un giorno eravamo lì e dovevo andare a fare un po’ di commissioni in giro l’ho portato e gli ho detto: ‘Vabbè, dai! Guarda se vuoi, poi ci fermiamo da sto giornalaio e ti prendo qualcosa. Quindi andiamo lì, è un posto veramente che ti mette la depressione perché questo tizio ha aperto questa cartoleria, non so come chiamarla, in un posto dove noleggiavano le videocassette.’ Ma noleggiavano le videocassette, quelle robe che avevano le macchinette, non era nemmeno un negozio. Perciò sarà tipo un metro per tre tutto il locale, fatiscente, cioè non è nemmeno i muri non sono nemmeno pitturati. Cioè una roba così.
Però lui è veramente penso la persona più carina del mondo perché ormai conosce mia figlia. Quindi ogni volta che andiamo lì saluta: ‘Ciao, come è? Non è come mai non c’è nonno oggi di qua di là. Perciò prendo il giornale ed erano tipo 6 euro così e tiro fuori la carta. Nel momento in cui lui ha visto la carta vi giuro ha fatto una faccia che io in quel momento ho pensato: ‘Se mi fossi tirato giù i pantaloni e gli avessi cagato dentro, avrebbe fatto una faccia meno triste’. Perché poi ma non era quella. Perciò c’è la faccia del tassista è incazzata, il tassista è incazzato. Ma lui era tipo depresso, non so non so perché non so se è perché fa il nero, cioè gli serve un po’ di nero per, per starci dentro, però non so nemmeno se possono farlo, perché alla fine in teoria, quello che entra e quello che esce lo devi, lo devi contabilizzare. Non so se per un discorso delle commissioni o sa dio, però il problema per me è veramente cioè, come diavolo siamo arrivati in una situazione così. Cioè, dove veramente è vissuta ma vi giuro la faccia che ha fatto mi è rimasta. Non lo so, la speranza che ho nell’Italia…
Vittorio
ma alla fine hai pagato con la carta, no?
Avevo solo quello o glielo rubavo… Invece per tirarci un po’ su di morale perché comunque l’unica cosa che sto facendo io adesso lo sentirete tra un mese non so quanto però è il periodo in cui sono appena iniziati i playoff NBA, quindi ci sono tipo 3-4 partite ogni giorno e quindi quello che faccio nei ritagli di tempo praticamente è solo guardare la NBA. Perciò l’unica cosa che vi posso consigliare, anche se non è un consiglio perché ormai ora che ve lo sentirete sono passati, però io sto guardando i playoff NBA. Tra l’altro quest’anno sono comunque cioè ci sono un sacco di serie molto combattute, anche l’anno scorso era stato bello e alla faccia di quelli che dicevano che non la guarda più nessuno basket forse negli Stati Uniti, ma nel resto del mondo penso di sì.
Vittorio
[ 00:49:19 ] Io invece ho scoperto la piattaforma di streaming europea che si chiama Arte.TV, che non gli avevo mai dato una lira. Mi appariva su Android TV, ma sai, quelle cose improbabili. In realtà l’ho scaricata finalmente, ha una marea di documentari veramente molto molto interessanti che vengono da un po’ tutta Europa. Mi sono visto l’altro giorno questo che si chiama “Libano: la rapina del secolo”, che parla di come il sistema politico libanese sostanzialmente abbia costruito un vero e proprio schema Ponzi statale in cui si sono mangiati letteralmente i risparmi di tutti i cittadini e a un certo punto hanno bloccato i conti correnti, non è più possibile ritirare i soldi in cambio di non avere servizi sociali no sistema sanitario non avere luci… niente e hanno fatto sparire 140 miliardi di dollari dalle banche. Non ci sono più. Basta, cioè è interessante secondo me per due fattori. Se vi piace Taleb, capite un po’ della sua mentalità perché è libanese e lui raccontava peraltro che il nonno o il papà avevano perso una fortuna negli anni ’70 e poi è uno di quei casi che ti fa dire: ‘eventi che non possono capitare ma invece capitano. Là soprattutto, perché il Libano era considerato sostanzialmente la Svizzera del Medio Oriente e invece ora è un paese…Alain
[ 00:50:40 ] Non vorrei dire, ma la Svizzera del Sud America era il Venezuela, la Svizzera del Medio Oriente era il Libano.Vittorio
[ 00:50:44 ] Porta una sfiga incredibileNicola
[ 00:50:53 ] Però vi posso dire che mia moglie ha lavorato per la figlia del primo ministro libanese dieci anni fa. Non so se è lo stesso ancora adesso, però ovviamente questa era una persona ricchissima.Vittorio
[ 00:51:06 ] Si chissa dove li ha trovati comunque il documentario è fatto veramente molto bene e in realtà la lingua originale è francese, però insomma c’è sotto titoli eccetera e peraltro è tutto gratuito, ma ha un sacco di contenuti interessanti.Nicola
[ 00:51:20 ] Ma la piattaforma si chiama Arte o Arte?Vittorio
[ 00:51:24 ] Credo arte, però a noi non ce ne frega niente perché noi siamo gente incolta e odiamo i francesi.Alain
[ 00:51:30 ] Mettiamo l’accento sulla A. Io vi consiglio un blog che è ‘Wait But Why’ di Tim Urban. Penso sia uno dei blog storici che seguo da più tempo. Il suo tratto distintivo è l’analisi di cose all’apparenza banali, che sono frequenti e diciamo normali nella vita, ma che nascondono molta complessità o comunque delle sfaccettature interessanti. Ha un modo di analizzare e presentare i problemi che è davvero unico, molto divertente. E poi disegna come me, per cui mi sento molto meno in colpa quando faccio i miei omini stilizzati bruttissimi. Ha fatto anche un TED Talk;Vittorio
[ 00:52:03 ] Lui ci fa dei video, però con questi omini stilizzati.Alain
[ 00:52:09 ] È famoso il suo video sul TED Talk sulla procrastinazione, che è suggeritissimo.Nicola
[ 00:52:18 ] Ha scritto anche un libro; tra l’altro,Alain
Ci ha messo dieci anni perché procrastina.
Nicola
[ 00:52:29 ] Per chi che tiene conto, io non so quante puntate fa; avevo consigliato The Ministry for the Future come libro. Sono riusciti a arrivare al 50%Vittorio
Ah, ma consigli ancora? Consigli ancora o ritratti tutto?
Nicola
No, no, consiglio ancora a metà libro, consiglio ancora. Vedremo poi com’è il resto.