Oggi a Too Big To Fail, parliamo di come non morire di fame da vecchi. Per prepararci all’ultima fase della vita tocchiamo pensione, pensione integrativa, investimenti e ferro. Ah si, facciamo gli anni, 50 puntate!
I consigli di oggi:
Nicola: Click Beta Podcast
Vittorio: 4 ore alla settimana di Ferriss
Alain: AI Fails
LA PROMO
Ami Coletti? Fai un torto a Nicola! Apri un conto ING, associagli il conto deposito al 4% e caricaci un fondo d’emergenza bello ciccione!
Vuoi altri referrals? Dai, Facce campa’!
Cose nominate (forse):
- Storia INPS
- Kiid costi Allianz Insieme
- Rapporto Covip investimenti FP
- Fondo Pensione come funziona
- Chiarimenti rendita Fondo Pensione in caso di morte
- Cosa succederebbe se tutti fossero finanziamente responsabili
- Moon Tower, Substack
- Abundance di Klein e Thompson
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Oh, e ascolta tutto fino alla fine oppure avremo un tasso di sostituzione bassissimo!
Ascoltala qui:
Trascrizione della puntata
Ebbene sì, c’è chi si è smazzato la sbobba per te pur di permetterti di cercare al volo se abbiamo nominato Cicciolina. Chi è quel santo? Clipto, che spacca i culi nel trascrivere audio in testo, anche in italiano. E non lo diciamo perché ci pagano l’obolo se ti abboni. O forse sì? Puoi scoprirlo nella settimana di prova. Ora bando alle ciance altrui e passiamo alle ciance nostre.
Vittorio
[ 00:00:53 ] Quando siamo giovani, l’idea di diventare vecchi sembra una cosa molto lontana, ma dopo il primo colpo della strega, non so se ve lo ricordate, capiamo che quel momento arriva un po’ per tutti. Passa il tempo e uno un po’ accetta questo deperimento, diciamo. Il problema è che anche il nostro corpo prima o poi va in pensione, ma le spese no. Anzi, molto spesso, proprio nella fase post pensione, queste spese aumentano. E allora la domanda fondamentale diventa: come si campa quando uno è vecchio? O detto in modo un po’ più tecnico perché poi mi dicono che sono un po’ così, cialtronesco. Come si costruisce una rendita che ci permetta di vivere dignitosamente quando non lavoriamo più?Alain
[ 00:01:30 ] Con la pensione! Applausi, dai, grande!Nicola
[ 00:01:34 ] Sì, va bene, non fare il figo, eh. È la prima cosa che viene in mente a chiunque.Alain
[ 00:01:38 ] Vabbè, allora, niente, facciamo un’introduzione storica al nostro sistema pensionistico, Nicola? Io sapevo che fosse stato creato assieme ad Adamo nella Genesi, no? Ed egli fece l’Inps. E vedi che era cosa buona.Nicola
[ 00:01:52 ] Qualcosa del genere. Però è vero, eh, che alla fine ci rendiamo conto di alcune cose che noi abbiamo sempre dato per scontato… mi era venuta in mente questa storiella dei due pesci: un pesce trova l’altro e dice: ‘Com’è oggi l’acqua?’ e l’altro pesce dice: acqua? Quale acqua?’ E quindi, cioè, ci sono questi momenti, no? In cui ci chiediamo, ma tipo il weekend, da quanto tempo c’è il weekend, no? E sono tutte robe recentissime, tra l’altro. Comunque, il sistema pensionistico, appunto, è un’invenzione molto recente. Un po’ perché fino a ieri si moriva presto, e un po’ perché c’erano le famiglie allargate, e un po’ perché ce ne si sbatteva il cazzo, no? Della sorte dei vecchi. Certo. Quindi le pensioni erano la prole che ti manteneva i figli non li fate più per cui voi stat carta ve la siete giocata e come così i diritti dei lavoratori, che sono anche quelli molto recenti e tra l’altro molto limitati nel mondo. In Italia, i primi cenni pensionistici sono alla fine del 1800, perché non c’era l’Italia solo per questo, perché c’erano gli austriaci e quindi sono stati loro che li hanno portati.Vittorio
[ 00:03:10 ] In realtà è del 1898, fatto perché il primo stato a fare una riforma pensionistica fu la Germania di Bismarck e il primo ministro del tempo era un fan e ha detto: ‘Famo anche lui.’Alain
[ 00:03:24 ] È andato trending su TikTok dell’epoca.Nicola
[ 00:03:29 ] Comunque, quel colpo lì di essere fan dei tedeschi l’abbiamo perso solo quando i tedeschi hanno capito in realtà come andava il mondo. Quando l’hanno cambiato noi no comunque, dopo il 1800 quello che è, tra l’altro, era un’assicurazione volontaria, praticamente, che facevi per l’invalidità e la vecchiaia, e poi si è evoluta finché nel 1952 è nato il nostro amatissimo INPS o la nostra amatissima INPS.Vittorio
[ 00:04:01 ] Ah, pensavo un’altra cosa, perché c’è questo mito di molti amanti del Duce che sostiene che tutta la riforma pensionistica ce l’ha dato questo grande uomo con la sua pelata maschia. In realtà, questa è una grandissima cazzata, perché tutta la riforma pensionistica è stata fatta nel 1919 dall’Italia liberale, che ha fatto quelle cose che ci sono leggermente rimaste ancora, cioè prima di tutto l’assicurazione obbligatoria, che praticamente diventava che tu dovevi versare una parte del tuo stipendio in contributi pensionistici obbligatori, questi poi venivano ridistribuiti a chi arrivava all’età della vecchiaia (che peraltro era tipo 65 anni) o era invalido. Poi l’assicurazione sulla disoccupazione, che è praticamente la NASPI attuale. Poi la nascita di quello che si chiama CNAS, che è il bisnonno dell’INPS, scusate ma a me piace sempre far rodere i fasci.Nicola
[ 00:04:59 ] Vabbè, quindi ritorniamo alle cose serie dopo questa parentesi. Possiamo dire che il sistema pensionistico è diventato via via più generoso fino al 1992. Non ve lo sareste mai aspettato, no? C’è stato un periodo in cui andava bene. Andava bene, tra virgolette. Sì, nel senso per quelli che andavano in pensione, gli insegnanti che andavano in pensione a 40 anni. E proprio perché nessuno incredibilmente ha mai pensato alla sua sostenibilità. Sempre questa roba che i soldi, cioè lo Stato crea i soldi così. E’ Sempre stato tutto finanziato dalla spesa pubblica, perché anche lì a me non sembra che a nessuno sia mai venuto in mente di dire: ‘Tu metti X e li mettiamo via, poi te li ridaremo.’ E quindi dal 1992 parte tutta una serie di riforme per tentare di spostare il sistema da quello che gli inglesi chiamano ‘Defined Benefit’, non so com’è in italiano, però sostanzialmente ti danno un assegno che è basato sul tuo stipendio, a quello che gli inglesi chiamano ‘Defined contribution’, cioè ti danno un assegno basato su quello che hai versato. E poi tutte queste riforme erano fondamentalmente per alzare l’età pensionabile e ridurre gli assegni e tentare di rendere il sistema un po’ più sostenibile.Alain
[ 00:06:27 ] Abbiamo un nuovo storico del podcast Vittorio, come ti senti?Vittorio
[ 00:06:31 ] Sono contento, sta diventando sempre più simile a me, questa cosa. Noiosa.Alain
[ 00:06:40 ] Comunque, come avrete potuto intuire, sono passati 33 anni dall’inizio delle riforme ed oggi il nostro sistema pensionistico è più sano che mai. Eh, magari. Purtroppo, essendo un tema molto politicizzato ed essendo una grossa fetta dei votanti, com’è che si dice in modo carino? Anziani. Ah, ecco, magari non se ne farà molto. Ma non temere, caro Too Biggie.Vittorio
[ 00:07:04 ] No, no, no, uno può temere tranquillamente perché esiste questo simpatico tool che a volte funziona, a volte no, perché in genere quando succedono riforme o cose strane lo mettono offline, così.Alain
[ 00:07:14 ] Beh, perché devono capire che cazzo è stato fatto.Vittorio
[ 00:07:17 ] Che si chiama la mia pensione futura. Ci si accede con lo spid, carta di identità elettronica, fate quel che vi pare, ci smanettate e più o meno uno capisce qual è la tua pensione futura e quanti contributi verserai nel corso della vita. Generalmente si è autorizzati a urlare dopo aver visto i risultati. La cosa molto divertente è che persino l’ente pensionistico italiano non sa calcolare una pensione credibile se avete versato in diverse casse o se avete casse specifiche, se siete liberi professionisti. Quello caso ve lo dice proprio lo Stato: metteteci una pietra sopra.Nicola
[ 00:07:51 ] Poi ricordiamo che comunque quello è il caso migliore, nel senso può solo andare peggio da quel che vedete.Vittorio
[ 00:07:58 ] Cioè, comunque l’hai capito a un’età più o meno accettabile e puoi porre il rimedio, diciamo così.Nicola
[ 00:08:03 ] Vabbè, quindi che cos’è sto tasso di sostituzione? È la parte percentuale dell’ultimo stipendio che hai avuto che viene coperta dall’assegno pensionistico. Per cui, se il tuo ultimo stipendio era 3.000 euro al mese e il tuo primo assegno pensionistico di 1.500 il tasso di sostituzione è il 50% quindi in questo caso.Alain
[ 00:08:28 ] Capite bene che se gonfiate lo stile di vita e campate di stipendio in stipendio avrete un bel problema e se non lo capite tranquilli cliccate sul nostro ko-fi e mandateci una donazione che tanto siete ricchiVittorio
[ 00:08:55 ] Il punto ora è cercare di capire se tu spendi 100 e ti danno solo 50 di pensione come si copre il restante 50? Beh, di base, si fa con la pensione integrativa che si chiama integrativa proprio per questo motivo, insomma.Alain
[ 00:09:03 ] La pensione integrativa che in pratica è un salvadanaio che ti costruisci da solo per non dover vivere di soli sogni e minestrina quando poi hai 70 anni. E funziona così, allora. Mentre lavori, versi periodicamente dei soldi in un fondo pensione, che può essere aperto individualmente o tramite l’azienda per cui lavori. Questi soldi vengono investiti di solito in un mix di azioni, obbligazioni, eccetera, e col tempo, si spera, dovrebbero crescere. Quando vai in pensione, puoi scegliere se riceverli tutti insieme o come una rendita periodica che si somma alla pensione pubblica. In più, lo Stato ti dà anche una mano con qualche vantaggio fiscale per incentivarti a pensarci prima che sia troppo tardi.Vittorio
[ 00:09:42 ] Chiaramente tutte queste cose ne abbiamo parlato in un’altra puntata quindi rispiegarlo da capo mi sembra eccessivo perché poi Nicola gli esplode il cervello giustamente. Il fatto che comunque anche questa scelta ha una serie di problematiche, perché fondi pensione integrativa come la pensione è soggetta a continui mutamenti di normativa per dire negli ultimi 30 anni ce ne sono stati almeno 3 o 4 grossi delle pensioni e dei fondi integrativi hanno proprio riformato tutto. Quindi ce ne saranno altrettanti probabilmente se siamo insomma range 30-40 anni. Cosa succede Nicola?Nicola
[ 00:10:19 ] No perché dicevamo prima di registrare dell’ignoranza degli italiani che vivono all’estero sul sistema pensionistico italiano, però si bullano di conoscerlo. Se non ho capito male, io l’assegno se tu non decidi di ricevere la lump sum, la rendita alla fine la rendita te la rivalutano per l’inflazione, per cui non è male.Vittorio
[ 00:10:50 ] Ma non è male la normativa, non è così selvaggia diciamo. Il problema grosso che Alain dice sì è un mix di azioni e obbligazioni, sì tutto bellissimo ma uno non lo sa che cosa effettivamente investe il gestore, questo per una serie di caratteristiche date dal tipo di scelta normativa e quindi tu praticamente hai un benchmark di riferimento, ma poi cosa fa quel gestore che ci mette dentro? Non lo sai bene. E poi la realtà è che spesso anche per l’organo di vigilanza che gli va dato atto che in Italia è molto competente e molto presente, diciamo anche a livello legislativo, di consigli che dà diciamo alla politica non considera una serie di costi che non sono proprio per niente normati. Cioè uno dice vabbè ma io pago le tasse, pago il costo di gestione ogni anno, pago che ne so il bollo, il fregno e quell’altro. Poi avrò finito! No, perché quando arriva la rendita non si sa per quale motivo perché è molto difficile avere un’azienda gigante che gestisce un fondo e fare un bonifico in automatico, a quanto pare no. E quindi bisogna dare una percentuale di quel versamento alla società perché lo gestisce, e chiaramente in alcuni casi questa può essere una cifra anche abbastanza impattante.Nicola
[ 00:11:58 ] Puoi spiegare per i non romani cos’è il fregno? Perché mi hai sbloccato un ricordo.Vittorio
[ 00:12:08 ] È un coso, è un coso. È un cazzabubbolo, ecco.Nicola
[ 00:12:13 ] Avevo un caro amico romano e una volta ha provato a spiegarmi che cos’è il fregno.Vittorio
[ 00:12:17 ] Ma no, il fregno è qualsiasi cosa che sta in mezzo alle scatole praticamente.Nicola
[ 00:12:21 ] Perché poi esiste in francese. Truc è il fregno. Cioè i francesi usano truc. Come i Romani usano fregno, ma comunque torniamo alle pensioni al problema della rendita perpetua. Perché alla fine, se non la fate, cioè la potete fare col vostro fondo pensione. Tuttavia, se la volete fare con una società assicurativa ad esempio, di solito le chiamano annuity queste costano un sacco. Perché costano un sacco, perché alla fine la società che si prende quel rischio di pagarvi questo assegno finché non morite, si prende il rischio dal suo lato molto spesso non è nemmeno rivalutata per l’inflazione. Nel settore privato è abbastanza rara questa cosa della rivalutazione per l’inflazione, quindi anche lì ti copre dei rischi perché ti continuano a pagare finché non muori, però quello che ti pagano continua a diventare sempre meno e quindi l’utilità della cosa diminuisce. E poi c’è il discorso che alla fine le spese mediche che magari sono quelle che hanno la parte preponderante dei costi o comunque una parte rilevante dei costi che avrete quando siete in pensione crescono più del tasso generale d’inflazione. Se ve lo rivalutano, ve lo rivalutano col basket di tutti. Però il vantaggio che ha è che praticamente questo ‘longevity risk’, come si chiama tecnicamente, la società che prende questo rischio fa un pool di persone e quindi qualcuno muore prima, qualcuno muore dopo. Fondamentalmente, vi pagano un po’ di più perché sanno che statisticamente qualcuno, sperando non voi, morirà prima degli altri. La cosa che rende matta la gente. Però è il fatto che alla fine, quando morite, se ad esempio morite presto, gli eredi non si prendono niente. Cioè, ci possono essere i casi in cui quello che versate è più di quello che prendete indietro.Alain
[ 00:14:24 ] Però, se non ricordo male, ci sono delle opzioni di reversibilità. Ti costano un sproposito ovviamenteNicola
[ 00:14:29 ] Ogni volta che tu metti un’opzione di quelle lì, tipo ah, ma ti ridiamo magari qualcosa indietro. Ovviamente, l’assegno che ricevi è molto più basso.Vittorio
[ 00:14:42 ] Ma in realtà, io sapevo che in quella italiana, quello che tu non prendi passa come eredità. Tant’è che una strategia che viene fatta da molti è quello di aprirlo in fase pensionistica perché è fuori dall’asse di successione e tra l’altro, tu lo puoi mi sembra intestare anche un amante.Alain
[ 00:14:56 ] Dovremo verificare magari vi mettiamo il chiarimento nelle show note. Anche noi siamo siamo in dubbio. Comunque quello su cui invece non siamo in dubbio è il fatto della rendita vitalizia, che non è l’unica via. Se l’importo accumulato nel fondo pensione infatti è sotto una certa soglia che viene stabilita annualmente e varia in base all’età e al sesso dell’aderente è possibile richiedere la liquidazione azione dell’intero capitale in un’unica soluzione. Ad esempio, per un uomo di 66 anni oggi la soglia è di circa 117 mila euro. Quindi, se il montante è inferiore a questa cifra, puoi riscattare tutto in toto e te ne sbatti le balle.Nicola
[ 00:15:34 ] Ah, perché sennò c’è l’obbligo di convertire.Alain
[ 00:15:37 ] Se l’importo accumulato supera la soglia prevista, è possibile ritirare fino al 50% del capitale in un’unica soluzione, il resto deve essere convertito in rendita vitaliziaVittorio
[ 00:15:45 ] Infatti il big trucchetto che si fa in questa cosa è che quando tu hai capito che hai versato una cifra che si avvicinerà a quella percentuale smetti di contribuire, ti apre un altro fondo pensione a parte perché non vale per i complessivi dei fondi pensione ma vale per il singolo. Quindi te ne apri uno o due.Alain
[ 00:16:05 ] Questa penso che nei prossimi 30 anni la cambieranno, perché sembra proprio una cagata. Invece, c’è ancora un’altra opzione per coloro che si avvicinano all’età pensionabile ma che non hanno ancora maturato i requisiti di età per la pensione pubblica. È possibile richiedere quella che si chiama RITA, rendita integrativa per il testosterone alto. Questa consente di ricevere una rendita mensile anticipata, utilizzando il capitale accumulato nel fondo pensione fino al raggiungimento dell’età pensionabile. In questo caso invece di integrare anticipi.Vittorio
[ 00:16:43 ] Questa è il FIRE all’amatriciana perché chi entra in disoccupazione 10 anni prima della pensione può attivare chiaramente questa è un’altra cosa che stanno modificando, perché tanti smettono di lavorare a 50 e quel punto. Ma tutta sta roba alla fine conviene? Parlo un po’ per tutti e dico che per noi ha senso investire in un fondo pensione come strumento capendone chiaramente pregi e limiti poi bisogna un po’ mettersi in mano, non so di chiunque ci sia sopra o del caso, perché ma quello vale un po’ per tutti e capire soprattutto come agire quando si prende il malloppo. Ad esempio ho spiegato questa cosa ad esempio dei vari fondi pensioni sempre se non cambierà la normativa. Ma un’altra cosa che si può fare è due anni prima di andare in pensione, magari spostare tutto il denaro su un fondo pensione che abbia dei costi della rendita un po’. Più leggeri diciamo, così che non siano magari il tre e mezzo come ho visto da alcuni fondi pensione molto famosi. In modo tale da risparmiare, cioè sono bei soldini comunque. E poi insomma, c’è sempre tutto il punto del piano B con gli investimenti.Nicola
[ 00:17:44 ] E qui si apre il terzo problema.Alain
Per quelli distratti, i primi due erano la poveranza della pensione pubblica e le regole astruse del fondo pensione.
Nicola
[ 00:17:55 ] Quindi, il terzo problema è come convertire un capitale che avete accumulato in una rendita che possa durare finché non morite, ovvero la fase di decumulo, e quindi questo è il concetto di quello che gli americani in inglese chiamano safe withdrawal rate, il safe withdrawal rate o il tasso di prelievo sicuro. È una regola finanziaria utilizzata per determinare la percentuale annua che si può prelevare dal proprio patrimonio pensionistico senza esaurirlo prematuramente. L’obiettivo è garantire un reddito costante durante la pensione, mantenendo al contempo la sostenibilità del capitale nel lungo termine.Comunque io evito di nominarvi la regola del 4% che sennò è un casino, bisogna specificare tutti, ci sono tutti gli asterischi. Era fatta per un’altra cosa. Comunque la regola del 4%. Visto che vi ho detto che non ve la dico, e invece ve la dico, è stata introdotta da William Bergen nel 1994 quindi dopo che abbiamo fatto la ricerca probabilmente lui sapeva che c’era la riforma delle pensioni in Italia e ha detto ‘ve lo trovo io la soluzione’. E poi è stata successivamente confermata da questo studio Trinity, la dico alla Riccardo Spada. Trinity del 1998. Quindi secondo questa regola un pensionato può prelevare il 4% del valore iniziale del proprio portafoglio nel primo anno di pensionamento e poi lo aggiusta per l’inflazione negli anni successivi. Questa strategia è stata progettata per far durare i risparmi fino a 30 anni. Qua mi hanno scritto una nota sbagliata, mi hanno scritto almeno.
Alain
[ 00:19:51 ] Lo scopo è arrivare ai 30 anni, quando hai ancora soldi o un minimo o un euro a 30 anni, quindi almeno 30 anni.Nicola
[ 00:20:03 ] Ok, ok, il concetto chiave è quello che non pensate che sia una roba per l’infinito. Lo studio è stato fatto fino a 30 anni, no nel senso che l’orizzonte era quello, erano 30 anni, non erano 40, non erano 50 e comunque l’aveva fatto tutto sul mercato americano e quindi aveva preso delle robe molto molto favorevoli.Vittorio
[ 00:20:30 ] Sì, che peraltro non è l’unico problema di sta roba come di tutte le cose molto teoriche. So bellissime poi c’è questa cosa che si chiama realtà, che è terribile. C’è tipo l’effetto psicologico di vedere che il tuo capitale scende perché tu lo consumi, e infatti una delle cose era che spesso la gente andava a consumare meno di questo 4% perché stava nella costante paura di non avere abbastanza capitale per gli anni successivi. C’è il fatto appunto che era fatto tutto su investimenti americani, che comunque hanno vissuto un grandissimo periodo d’oro negli ultimi 100 anni, cosa che si stanno impegnando a far sì che non succeda ancora. Poi che questa è una cosa che ripetiamo costantemente: che non sappiamo quanto andremo a spendere effettivamente, perché bastano che ne so uno sta benissimo fino ai 65 anni e poi si prende tutte le malattie del mondo, tipo Mr. Burns è chiaro che quel fondo si esaurisce subito anche in un paese come l’Italia, in cui la maggior parte delle spese mediche, diciamo, sono passate dalla mutua ma che comunque prevedono farmaci, fisioterapista o un’alimentazione di un certo tipo e quelli sono soldi che si sganciano in più non c’è niente da fare. Poi c’è pure il fatto che uno dipende da che mondo vive, cioè se ci sono cicli economici ventennali in cui le cose ti vanno di merda tu continui a togliere soldi in un mercato sempre più basso.Nicola
[ 00:21:45 ] Ok quindi adesso andiamo col codice Python, vi faremo vedere le simulazioni. Ah, no scusa non lo sappiamo usare.Vittorio
[ 00:21:52 ] Io neanche lo so pronunciare.Nicola
[ 00:21:55 ] Credo comunque l’abbiamo spiegata malissimo. Sta roba però in tre abbiamo tre blog nei blog ne abbiamo scritto di sta roba. Andatevela a leggere, perché così se non avete capito avete ragione. Una cosa che io volevo far notare, però, perché ad alcuni era venuto in mente questo trucco dice: ‘Oh, allora’. Però, se io metto via un pezzo del mio portafoglio in un fondo di emergenza e lo tengo nel BBVA 4%. E poi lo uso solo quando il mercato azionario scende. Quando è super drawdown, anziché vendere le azioni che sono al minimo, io uso quel fondo di emergenza lì, che magari ce l’ho per due anni, tre anni, e quindi mi dà il tempo per riuscire a sopravvivere quando il mercato si riprende. In realtà non funziona. Non funziona perché tutto questo discorso ovviamente si basa su dati reali o simulazioni. Prendete la bestia che volete, però guarda ovviamente ai casi peggiori. E quindi mettere via questi soldi qui non vi dà una sufficiente protezione per questi casi peggiori. Al massimo vi peggiora tutti gli altri, tutti i casi migliori. Quindi non funziona.Alain
[ 00:23:14 ] Quello che comunque chiunque può fare è farsi almeno un’idea di quanto in teoria dovrebbe accantonare, magari usando uno dei tanti retirement calculator che ci sono disponibili online e poi muovere il culo nel fare del proprio meglio per arrivarci vicino se è in condizione di farlo; altrimenti se la può godere finché dura e votare a favore dell’eutanasia, che poi non sarebbe un approccio tanto lontano da quello che ha in mente il sottoscritto. Ragazzi, ma pensate un po’ se mi pentirò di questa scelta e da vecchio malato mi sto ascoltando in questo momento.Vittorio
[ 00:23:50 ] Pensa se ci mandano in galera a 85 anni perché non ti abbiamo detto no, Alain, non lo devi fare!Alain
[ 00:23:56 ] Ti immagini che ha vinto quell’altro fronte.Vittorio
[ 00:23:58 ] Su cose un po’ più morbide potrebbe essere di assicurare la propria salute, che è il più grande costo quando si è anziani. Anche se va detto che generalmente perlomeno le assicurazioni che ho visto io verso i 60-65 anni ti dicono ciao e tante belle cose, però ci sono le long term care che potrebbero costare forse troppo.Alain
[ 00:24:29 ] C’è anche da valutare se volete risparmiare oggi, che avete 40 anni, per poter mangiare brodo con una cannuccia mentre guardate Buona Domenica a 95 anni. Io la butto lì.Vittorio
[ 00:24:42 ] Altri cinque minuti di questi discorsi e Cappato ti candida.Nicola
[ 00:24:47 ] Ha senso. In qualche modo è il problema che si pone chi segue un approccio alla Die with zero. Ma temo che qui siamo andati un po’ troppo lunghi. Ne parleremo una prossima puntata.Vittorio
[ 00:24:59 ] Forse un investimento che è più di come si vive la vita è quello di non essere un po’ degli stronzi isolazionisti che ci si rinchiude se hai il vecchio antipatico, anzi pure il giovane antipatico quindi magari un po’ Il karma ti aiuta, quindi, che ne so, hai appunto il nipote, un amico, che ti dà una mano per le cose di casa quando hai bisogno. Che ne so, ti porta con la macchina invece di dover prendere il taxi. Practicamente è il concetto di pensione prima dell’INPS.Nicola
[ 00:25:23 ] Comunque a proposito di karma, vi abbiamo detto che abbiamo un ko-fì. Aglietteremo anche i vostri ultimi anni col nostro podcast, ma solo se è sostenibilePOSTA DEL CUORE
Alain
[ 00:25:40 ] Popolo di Too Big To Fail! Scriveteci col form sul nostro sito, nei commenti dove ci state ascoltando, sul nostro subreddit, sui nostri social. Sarete selezionati per comparire nella nostra posta del cuore. Oggi il vincitore è stato Mauro, che ci scrive.Ciao ragazzi! Pensiero veloce tra una lettura e l’altra, ma secondo voi: se la maggior parte della popolazione vivesse in maniera non dico frugale, ma quantomeno accorta, come ben predichiamo, non è che poi il rovescio della medaglia sarebbe peggiore? Parlo a livello di consumi, di economia. Se tutti si facessero durare 12 anni il piumino Colmar o la bici da corsa, siamo sicuri che i vantaggi siano effettivi?
Vittorio
[ 00:26:35 ] A me sembra una domanda molto interessante, con parecchie ramificazioni. Diciamo, se uno concepisce la società, cioè la struttura della società, come quella, diciamo, capitalista, consumista, a cui siamo abituati, che consiste nel comprare oggetti. E il fatto di essere frugali ne determina la morte più o meno perché ci sarebbero obiettivamente degli intoppi. Questo però al netto che la società è un po’ cambiata da quello che diceva Marx negli anni 90 perché la produzione principale non è più tanto di oggetti di uso e consumo quanto anche tantissimo di servizi, app, software, strumenti tecnologici. Basta pensare a siti tipo AppSumo che fondamentalmente è come l’Upim degli anni 80.Il secondo punto è che però sempre un caso estremo: cioè o c’è una società in cui tutti consumano in maniera folle, o c’è una società in cui nessuno consuma. Che è una cosa che non può esistere mai perché l’umanità non riesce ad andare d’accordo per prendere una decisione nel condominio, pensa se uno si mettono da una parte e dall’altra, per forza: cioè se uno volesse analizzare un po’ questo sistema, diciamo secondo me fanno tutte e due parte di questo meccanismo, cioè gli spendaccioni le persone finanziariamente, diciamo responsabili, servono tutte e due in una maniera differente. E alla fine anche quelli che non sono così frugali, non sono così attenti, ma anche quelli che stanno nel grigio fanno parte di quel sistema. C’è ad esempio un bel video di How Money Works che dice sostanzialmente: gli stupidi servono alla società perché sono l’olio che fa circolare gli ingranaggi. Ecco, non so come dire.
Alain
[ 00:28:08 ] Lusinghiero. Beh, concordo, è una domanda interessante da analizzare. Secondo me c’è un limite nel modo in cui descrivi quel diciamo estremo di frugalità, cioè nella società attuale per campare devi lavorare, ricevi uno stipendio perché lavori e produci qualcosa. Se non rimuovi questo vincolo, una società frugale non può funzionare, perché come ben intuisci, non ci sarebbe sufficiente lavoro per retribuire tutti almeno non con gli standard lavorativi odierni. Quindi se tocchi a fondo il consumo, devi toccare tutto, tocchi a fondo anche i redditi, l’organizzazione del lavoro, gran parte, anche lo stato come funziona.Comunque lo vedi già oggi, che senza consumo, il sistema si inceppa, cioè con i livelli attuali di produttività e disponibilità di forza di lavoro, siamo costretti a inventarci bestemmie come l’obsolescenza programmata, l’eliminazione della merce invenduta, l’istigazione al consumo compulsivo e paghiamo gente per svilupparli al meglio, quindi… Di sicuro esistono numerosi punti di equilibrio. Il bello della realtà è che trova il suo equilibrio ed è un continuum, per cui non salti da uno all’altro almeno senza cataclismi. Quindi potremmo vivere robe dall’idilliaco: tutti lavorano due ore a settimana e poi… Non so, si sollazzano. Io ho in mente una visione, ognuno avrà la sua. Dall’altro capo potresti avere uno scenario malthusiano, in cui tutta la ricchezza sta in mano a pochissime, e tutti gli altri si prendono a sciate in testa per due bacche di ginepro. Vedremo, però… Eh, no… Forse no… Spero di no speriamo di no.
Nicola
[ 00:29:40 ] A me ha fatto venire in mente due cose: questa, questa lettera, poi leggendo i vostri commenti cioè, perché da un lato. Comunque, secondo me, viviamo in una società consumistica, perché c’è un incentivo, no? Cioè, se io vendo di più, guadagno di più, la pubblicità, no? Perché la pubblicità ci fa comprare, ‘se io ti vendo poi guadagno e secondo me, questo è tipico dell’essere umano, no? Che vuoi vivere meglio di quelli che hai intorno. E quindi magari siamo pure bene, no? Perché adesso c’è questa cosa a fare l’imprenditore, magari in altri contesti fai il signore della guerra, no? Dipende da dove viviamo.Però un po’ di giorni fa stavo leggendo Moon Tower, Substack, e parlavano di un libro che hanno scritto Ezra Klein e Derek Thompson, che si chiama ‘Abundance’. Ora io, il libro non l’ho letto, però Abundance vuol dire abbondanza, è un concetto che adesso va abbastanza di moda tra i tecno, ma più di sinistra e non di destra. Dire ah, ma abbiamo talmente cioè perché ci scanniamo per delle risorse limitate, quando in realtà potremmo creare un mondo in cui c’è abbondanza di tutto, specialmente c’è abbondanza di energia e avendo energia infinita potremmo fare o comunque fare il cazzo che vogliamo, non necessariamente lavorare. Secondo me, il concetto di frugalità che secondo me è vicino a quello della decrescita felice anche la decrescita felice è un concetto che adesso va abbastanza di moda, però secondo me hanno gli stessi problemi. Li vedi in due maniere diverse, ma hanno lo stesso problema. Quindi una critica che ho letto ad Abundance il libro ci sono dei passaggi che secondo me sono molto belli. Adesso ve li leggo in inglese e poi mi dite se si capisce o no. Però lui dice: <…>
E se lo pensate nel concetto della frugalità è che invece lo devi fare lentamente, però anche in quello non è una filosofia che ti dice c’è una destinazione, cioè c’è un obiettivo, è semplicemente non consumiamo.’ Questo va avanti e dice Abundance, sempre il libro, cannot imagine a world, it can only imagine more throughput, oppure nel caso della frugalità, less throughput, more houses, more energy. Cioè, praticamente loro vogliono semplicemente ottimizzare un processo, ma non ti offrono una nuova filosofia. Secondo me, è quello che comunque ci mancherà in un futuro magari abbastanza recente. Se uno dice l’AI risolverà, cioè lei lavorerà per noi, fondamentalmente, e quindi noi abbiamo probabilmente come esseri umani avremo bisogno di una nuova filosofia della vita anche lì non lo so.
Alain
[ 00:33:12 ] È molto interessante perché sono considerazioni assolutamente ragionevoli. Cioè, bisogna vedere come lo si inquadra il problema. Perché effettivamente se vedi Frugalità come l’hai interpretato tu, cioè come meno produttività, meno necessità di produrre cose e meno consumo, non è effettivamente necessariamente una cosa positiva, anzi. Però se invece lo vedi come un’allocazione migliore, allora ha molto più senso. Tema curioso potremmo magari scriveteci se volete che facciamo una puntata intera dedicata all’AI e a stramberie, stramberie esatto AI, stramberie, frugalitàNicola
[ 00:34:11 ] Io me le sono giocate tutte qua tra l’altro i pensieri non miei per cui no perché io con l’autore di Moon Tower mi ritrovo in questo in cui lui dice: ‘io che ottimizzo nel mio piccolo, no? E effettivamente, cioè io ci ho pensato, non è che io mai, boh, in Italia il sistema non mi piace, vado da un’altra parte, ma non è che dico ‘mi metto a cambiare il sistema’. Ovviamente è un approccio boh più lazy, chiamalo come vuoi però…Vittorio
[ 00:34:30 ] Vabbè quello è una parte del nostro mondo sostanzialmente, in cui come cerchiamo in un come individui di avere l’attenzione di qualcuno, ma sentiamo di non avere così tanta influenza nei processi storici che ci stanno attorno, ci sentiamo sempre un po’ vittime di tutto, carità non è una cosa nuovissima. Però, questo è un fenomeno che, a livello sociologico, è studiato da tempo. Ma lo vedi anche in tanti che fanno crescita personale: ti dicono ‘A che cazzo te ne frega di quello?’ Non lo controlli, non ci pensa; pensa a quello che è controllabile. È molto bello però. Magari in passato altri invece ci sono riusciti, come hanno fatto?Nicola
[ 00:35:04 ] È che proprio non c’ho cazzi!CAZZABUBBOLE
Nicola
Allora, è venuto il momento di cazzabubbole e ragazzi, lo possiamo annunciare, no? Direi, puntata 50, lo annunciamo. Il primo ritrovo ufficiale del podcast ‘Too Big Too Fail’.
Principato di Monaco, Monte Carlo. Il porto non quello che vedete con la Formula 1, dovete tenere il mare sulla sinistra. Andate c’è sta collinetta dove sopra c’è il Billionaire passate sotto e dietro di lì c’è un porticino più piccolo. Banchina 7, c’è lo yacht di Alain. Il terzo mercoledì di giugno non mi ricordo più che numero è il terzo mercoledì di giugno. Iniziamo verso le sei sei e mezza. Però e Alain ci tiene che ve lo dica portatevi le scarpe di ricambio portatevele perché non venite con le scarpe con cui andate all’Ikea che poi rovinate tutto il parquet della barca i filippini di Alain s’incazzano e ci hanno pure ragione non fate come Nicola che una volta è venuto con le Timberland con il carro armato e gli ha scassato tutto se volete potete portare ha dato fuoco allo yacht e potete portare anche le bitches ma mi raccomando niente tacco niente tacchi diteglielo eh ok.
Vittorio
[ 00:36:30 ] Aggiungo una cosa che non è menzionato per favore fateci sapere se venite perché comunque ci sono solo 150 posti è un po’ piccolo, il posto purtroppo quest’anno è andato così.Alain
[ 00:36:48 ] D’altronde, col secondo, il primo era da 180 ok.Nicola
[ 00:36:53 ] Quindi ci vediamo là. Io adesso invece vi vorrei consigliare un altro podcast che si chiama Click Beta. È un podcast americano perché io sono ancora orfano di un podcast non lo so come definirlo, che si chiamava The Pirate of Finance. Era fatto da Corey Hofstein e Jason Bach, Jason Bach è quello che sta dietro al Cockroach Portfolio. Nonostante il fatto che loro due lavorino nell’ambito della finanza, della gestione dei soldi, comunque parlavano più del lato imprenditoriale e della loro vita, delle cose che gli interessavano. Purtroppo, l’hanno finito questo podcast, l’hanno chiuso, perché dicevano che Jason Bach non ci aveva tempo, e invece adesso lui ha ricominciato a farne un’altro.E sono tre tipi, uno più fuori dell’altro perché vabbè. Jason Bach è un personaggio, poi c’è un altro che si chiama Dave Nadig, che apparentemente è un tipo che ha lavorato con gli ETF per tutta la sua vita, ma è matto, pure lui. E diciamo il conduttore vero del podcast è un tizio che ha una società di consulenza finanziaria negli Stati Uniti, ma è matto come un cavallo, pure lui. Tra l’altro, il podcast è fatto… loro, fanno penso nativamente su YouTube e poi lo passano come podcast. La qualità fa schifo della registrazione fa veramente schifo, però io… hanno fatto solo penso, solo tre puntate, ho capito solo adesso che è un format, quello, e che non si erano inventati di trovarsi un giorno in tre a sparare un po’ di cazzate perché Trump aveva messo i dazi però io gli darei una chance e ve lo dico. Click beta.
Vittorio
[ 00:38:47 ] A proposito di chance, io sono molto non sono sicuro di questo consiglio perché ho finito di leggere Quattro ore alla settimana di Ferriss. Non so come ci sono arrivato, forse qualcosa l’avevo letto, l’avevo accennato.Alain
[ 00:39:04 ] Ho gli stessi sentimenti un po’ misti. Contrastanti.Vittorio
[ 00:39:08 ] Allora, perché di base è cioè ha delle chiavi interessanti, forse è stato anticipatore di molte cose, perché è un libro che è stato scritto quasi vent’anni fa, credo. E il problema è che è invecchiato molto male in alcuni consigli, soprattutto la parte centrale, sono tutte robe che è come se cominciate a studiare cucina del medioevo, praticamente. C’è questo grande problema di mitismo personale, proto-gurismo veramente male, male, infatti sostanzialmente è uno di quelli che l’idea è comprare dalla Cina, vendere su Amazon e cose del genere, e c’è un po’ di cazzate. Però se preso con le pinze, c’è un po’ di soluzioni originali, secondo me, paradossalmente soprattutto nella parte iniziale e nella parte finale, c’è tutta una parte finale molto interessante di come gestire il fatto di essere andato in pensione, ma chiaramente lui lo intende come FIRE però di non sentirsi in colpa perché non si sta facendo un cazzo. Di come gestire tutta quella fase in cui la tua vita non è più legata al fatto ‘mi alzo la mattina e vado a lavorare‘ ma devi cercarti un mondo per vivere serenamente con te stesso e non finire seduto su un divano e non fare niente. Quindi se lo prendete con intelligenza, può essere interessante; se lo prendete con non intelligenza è come Kiyosaki, e come sapete, Kiyosaki è merda.Alain
[ 00:40:29 ] Io vi consiglio un canale YouTube che è pieno di video fatti con l’intelligenza artificiale di quelli che vi fanno dubitare del futuro per il lavoro umano, no, no, no, no; di quelli che vi faranno essere ottimisti invece. Il canale si chiama AI Fails ed è pieno di video strampalati, cagati fuori da Sora e compagnia graficamente plausibili ma cognitivamente disgustosi ed esilaranti. Sono uno più strambo dell’altro inconcludenti bellissimo, bellissimo! Il futuro della cinematografia. Io sogno un mondo in cui andremo a vedere quella roba lì al cinema…Vittorio
[ 00:41:04 ] Ah, perché già non lo facciamo con quelli della Marvel? Comunque, l’ho visto prima mi ci sono chiuso 20 minuti. È veramente tra l’inquietante e quel trash che però dici ‘ok’. Una parte della mia vita la dedico a te.