Ad amici, parenti e sconosciuti che si accollano

Oggi a Too Big To Fail diamo consigli su come dare consigli, sempre che vogliate consigliare, altrimenti consigliate questo podcast e tagliate la testa al toro!

I consigli di oggi:
Nicola: You People
Vittorio: Project Kamp 
Alain: Too Far gone

LA PROMO

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Ascoltala qui:

Trascrizione della puntata

Ci hanno aiutato Clipto ed una tazza di caffé.

Vittorio 

[ 00:01:09] Per una persona comune, quando lavori in ambito finanziario o, cioè, in realtà sei minimamente interessato agli investimenti, sei un esperto. Non importa se fai il cassiere in banca, se sei un economista, un analista finanziario, un investitore qualsiasi, insomma, individuale come ce ne sono tanti fra voi ascoltatori oppure se siete un normalissimo macellaio che ascolta Too Big To Fail mentre taglia delle fettine di bovino per quella persona tu sei un esperto e come si dice a Roma da quell’esatto momento in cui lo capisce incomincia l’accollo. Una sequenza di domande e richieste.

Alain 

[ 00:01:45] Infatti, si passa dal silenzio assordante direttamente al tartassamento… Su quale conto corrente aprire, cosa comprare, cosa vendere, quando e cosa succede con i dacci e con Trump e con l’inflazione e con Tonio Cartonio.

Vittorio 

[ 00:02:04] Giuro che una volta mi hanno chiesto come divento ricco con 100 euro. Tienili in tasca.

Nicola 

[ 00:02:11] Vabbè, dai, dai.Cioè, se ci ascoltate siete molto più informati della media delle persone.Oppure siete una ex di Vittorio.In ogni caso, questo spiega molti dei problemi di questo paese.

Le persone comuni non sanno come vi informate e cosa sapete. Quindi se parlate di cose come azioni, obbligazioni, sarete automaticamente degli esperti e cominceranno a farvi delle richieste e delle domande pure a torto, però facciamo che vi sentite in grado di aiutare le persone che avete davanti come si gestiscono questo tipo di richieste?

Vittorio 

[ 00:02:45] Bisogna dare consigli finanziari ad amici e a parenti? E come è magari giusto farlo?

Alain 

[ 00:02:51] Aprite un podcast, finite la puntata, ciao.

Vittorio 

[ 00:02:56] No, dai, facciamola vera.Sì, sì, vabbè, vera, insomma, come al solito.

Nicola 

[ 00:03:00] Allora, la prima cosa è capire chi avete davanti, no? Quindi, come fate a riconoscere le categorie di interlocutori? Quindi la prima categoria è quello che non vuole studiare, non vuole capire niente, e quindi pensa di usare voi per imparare al suo posto.

È comunque gente che, come in tantissimi altri campi, cerca una scorciatoia, che ovviamente non è possibile. Quindi pensa di risolversela in cinque minuti facendovi una domanda al bar;

Alain 

[ 00:03:41] Insomma, effettivamente c’è questo preconcetto che ci sia una soluzione, quando in realtà non ce ne è un problema complesso molto personale, quindi non puoi dargli una soluzione.

Vittorio 

[ 00:03:57] Questo peraltro si percepire anche dal modo in cui pongono la domanda, che è molto scolastica e, quello, capisci anche a livello culturale; in realtà. Quindi, concepisce questo tipo di domanda come se sei a scuola, quindi tu alla maestra elementare gli chiedi: ‘Maestra, ma è successa questa cosa nell’anno tal dei tali?’ E lei ti dà una risposta secca. Però poi, essendo delle persone adulte, non persone sotto i 10 anni, perché anche a 10 alla fine lo capisci, ti rendi conto che la realtà è un pochino più complessa, che quindi hai, diciamo, una verità o una cosa che nella maggior parte dei casi è corretta, ma non è detto che sia quella perfetta, che sia quella vera in tutti i casi, in tutte le circostanze. E poi soprattutto hanno mediamente bisogno di una risposta molto secca come se tu li devi guidare nella loro decisione sulla vita, quindi è sì o no e già quel forse quel dubbio mette tantissimi problemi all’interno di questa risposta.

Nicola 

[ 00:04:49] Secondo me c’è da aprire una parentesi su questo perché comunque la finanza e gli investimenti, chiamala come vuoi, è il classico settore dove appunto i medici gli avvocati gli ingegneri… Se tu pensi di saper fare delle robe complesse nella vita ma pure se sei Chiellini che hai preso pallonate per tutta la vita, però tu sei in grado di farlo perché sei in grado di farlo e poi appunto c’è questa cosa che tu dicevi della Ti fanno una domanda secca e si aspettano una risposta secca. Non si concepisce che la realtà possa essere complessa, variegata, un sacco di input e output. No, devo comprare Palantir? Sì o no? Così. E poi l’ultima categoria è quella delle conversazioni spot e tutti i bias da ufficio, no? Quando ti fermano e ti dicono ‘ma tu sei pro o contro i bitcoin?’

Vittorio 

[ 00:05:42] Questo mi sa più di sondaggio per capire come è l’andamento del mercato, Quindi te lo fai a gratis alla macchinetta ti piazza là ti segni ti fai le medie poi ti fai i grafici. Un tempo ci parlava di pallone, ma ecco la cosa che mi è venuta è che in realtà l’investimento è molto cioè perlomeno in Italia è molto simile al concetto di pallone nel senso i soldi ce li hanno in mano tutti; uno stipendio ce li hanno in mano tutti e mediamente quasi tutti gli uomini, cioè il 90% degli uomini hanno giocato a pallone anche cioè una volta nella vita; tutti per un numero di anni praticamente il 90%. Quindi tutti si sentono in diritto di cioè il fatto che tu sai calciare un pallone, cioè che tiri fuori il portafoglio non è detto che sai cosa sono gli schemi, la strategia, le tattiche, l’allenamento, la gestione dello spogliatoio. Però tutti si sentono in diritto di dare la loro opinione o ti chiedi…

Nicola 

[ 00:06:29] beh sì, appunto è come il classico tipo che ha laTerza media tifoso e che dice ‘Basta tutta questa dirigenza! Questi giocatori, presidente, tutti via perché fuori dai coglioni non capite un cazzo e quell’uomo non ha fatto niente nella sua vita. Però comunque lui è più bravo di questi tipi qua.

Alain 

[ 00:06:51] Ricorda molto il meme, quello di Miss Italia, no? Quello bello grasso, tutto sporco di sugo, in canottiera, bruttissimo. Guarda, eh ma quella c’ha il grasso grosso.

Nicola 

[ 00:07:01] Comunque a me questo tema ha fatto venire in mente che per il mio lavoro, no? Parlo con un sacco di miei colleghi tutto il giorno nel mercato. Curve, i tassi, dove andranno i tassi, il forex, cambio qui e là. Però non parliamo praticamente mai di investimenti nostri, perché alla fine penso ci sia una capacità di conoscenza del fatto che Parli di una cosa, cioè gli obiettivi per cui noi stiamo lavorando, che poi sono gli obiettivi della società, sono comunque diversi dalla società per cui lavoriamo, non dalla società in generale.

Vittorio 

[ 00:07:39] Fai parte degli illuminati in realtà.

Nicola 

[ 00:07:42] Sono comunque diversi dagli obiettivi di ognuno di noi.E quindi perlomeno si riesce a capire che non avendo un certo tipo di contesto, perché non sai la persona che hai davanti, risparmia, non risparmia, c’ha i figli, c’ha la seconda casa e quindi non si parla di queste cose. Secondo me non è sbagliato, cioè per capire veramente il perché una persona fa un certo tipo di investimento deve avere tutto un contesto dietro, anche in ambito lavorativo. Non è che poi sì vai a mangiare insieme dici quattro cazzate, pero non non arrivi mai di solito ad approfondire qual è il tipo di vita di una persona, quali sono i suoi obiettivi e cosa sta cercando.

Vittorio 

[ 00:08:30] Ma infatti se queste persone hanno un consulente, probabilmente sa molto più il consulente degli amici storici. Ad esempio, cioè uno tende pure a nascondere magari se ha ricevuto eredità, se ha avuto la spintarella. Comunque, a livello sociale anche se sono amici stretti, non è che è bellissimo dire: “Non ce l’ho fatta da solo”, anche se magari tanti lo intuiscono. Poi ci sta a nascondere, cioè come hai detto tu, ci sta non dire. Nascondere, “eludere” il proprio patrimonio.

Alain 

[ 00:08:57] Sapete che da ordinamento, da regolamento dell’ordine degli psicologi, uno psicologo non può fare sedute a chi conosce, cioè parenti, amici, persone nella sua cerchia sociale. E penso che sia la stessa cosa in un certo modo anche col consulente finanziario, c’è talmente tanto carico di significato l’ambito finanza che finisci o per travisare le cose o per nasconderne una parte o per non fornire una consulenza adeguata e quindi…

Vittorio 

[ 00:09:38] c’è anche un altro fattore in questo che più conosci sentimentalmente una persona e forse più non riesci a dirgli le cose che davvero dovrebbe fare e che c’è un amico che è troppo sincero alla fine ti sta un po’ sul cazzo perché ti dice delle cose brutali che tu dici, ah ma a me, ma sei insensibile mi conosci da una vita, mi dovresti stare accanto. Però, in realtà non dovrebbe solo sostenerti ma dirti ‘ma guarda che stai facendo delle stronzate’ no però nella maggior parte dei casi in realtà questa cosa viene o molto edulcorata o non viene proprio detta. Mentre un consulente che ha un interesse puramente materiale, cioè professionale, sempre nel fatto che lo faccia il suo lavoro con criterio magari è più propenso a dirti ‘Cosa ti compri l’ennesima casa che ce l’hai tutte sfitte’.

Nicola 

[ 00:10:07] A proposito di questo, io non mi ricordo più che anno dell’università ero, sono andato a lavorare lo sportello in banca. E anche lì devi andare almeno a 40 km di distanza da casa tua, perché sennò per la privacy poi magari uno dei clienti, uno che conosce, quindi sai quanti soldi c’ha.

Vittorio 

[ 00:10:27] Vabbè, però diciamo a conclusione pratica di sta cosa, direi che è molto importante riconoscere un po’ il tipo di persona che si ha di fronte e là già più o meno si capisce secondo me se darglielo o non darglielo il consiglio, secondo me in molti casi quelle persone che proprio arrivano là e sei cioè l’accollo, a Roma si dice proprio accollo è uno che ti si piazza là come una zecca che ti succhia il sangue, non ti dà niente, cioè a queste persone dici: ‘Guarda, non so niente, mi dispiace, non sono informato di questa cosa’e poi forse, secondo chi si ha di fronte, che si può aiutare… anche attitudine caratteriale ci sono alcuni che magari potenzialmente potrebbero avere successo in una cosa ma sono così testardi o egocentrici che qualsiasi consiglio gli puoi dare lo vedono come un affronto, quindi è là che devi fare. Bisogna fare un po’ una selezione di chi effettivamente è predisposto a ricevere quel consiglio e anche il contesto non è detto che stai al bar a bere la birra e gli dici cosa fare, lo accetta o magari dopo che viene a casa tua, cioè se viene a casa tua e ti chiede un consiglio, è già diverso che dire ‘ah no, guarda dovresti fare così’e stai allo stadio; è ovvio che ti manda a cagare allo stadio.

Nicola 

[ 00:11:29] No, ma è vero, cioè perché a volte quando la persona che hai davanti capisce, ha un problema vero, che ne so: “Ho iniziato a guadagnare dei soldi che mi permettono di risparmiare una cipra importante sto pensando di comprare casa”, allora quelle persone lì veramente te lo dicono; però cioè ti chiedono un consiglio però sono loro che tante volte ti dicono “ok, facciamolo con calma vengo da te una sera, ci sediamo, mi spieghi” a quel punto lì è molto più semplice perché appunto anche loro hanno già interiorizzato il problema o quello che vogliono risolvere un obiettivo.

Vittorio 

[ 00:12:09] Perché c’è la propensione, perché tu hai interesse ad ascoltare un parere. E poi forse c’è anche il fatto che quando tu sei arrivato a chiedere un consiglio specifico, come nel caso, ad esempio, ma mi conviene comprare questa casa, mi conviene fare questo investimento, ho questi soldi, ho pensato a questo o questo, che sono le domande più o meno tipo, vuol dire che tu hai già fatto in qualche maniera una ricerca e hai già una forma di quali sono le cose in campo, no? Non è che tu arrivi a fare la domanda così. Poi, per carità, ci stanno, però fanno parte di quella categoria che ciao, io non so niente, sono ignorante. Questa cosa sono due fattori che sono importanti, cioè il fatto che tu hai la minima cultura basilare per capire il consiglio che ti do io e poi hai la predisposizione nell’ascoltare quello che ti dico.

Alain 

[ 00:12:53] Invece quando si cerca di aiutare qualcuno in modo molto generico secondo me ci si illude in qualche modo di poter fare chissà quanto, anche perché viviamo in un’epoca in cui tutte le informazioni sono disponibili se uno è sveglio è interessato sa ascoltare sa imparare, cioè è un ambito che si riesce a dominare anche relativamente facilmente. Insomma il vostro aiuto in ambito generico potrebbe non essere sto granché.

Vittorio 

[ 00:13:14] E questo dà adito alla seconda parte di questo macro problema, diciamo che fondamentalmente un consiglio perfetto per la persona che vi chiede qualcosa cioè non esiste. Oltre al fatto che la perfezione è una costruzione filosofica vabbè tutta sta roba qua, che non esiste fondamentalmente, c’è il fatto che si chiama finanza personale per un motivo specifico perché ognuno ha i propri obiettivi, ha le proprie situazioni, ha il proprio patrimonio, ha la gestione personale appunto. 

Considerando che magari noi partiamo da una posizione, cioè se tu chiedi un consiglio a qualcuno, se tu dai un consiglio, idealmente la persona che lo dà questo consiglio dovrebbe essere abbastanza pronta culturalmente oppure in una posizione, diciamo, di autorità, diciamo così, ha più competenze su quella materia, no? Secondo me là c’è un grande problema, no? Se tu dai il consiglio vero, il consiglio vero di uno che ha capito come funziona l’investimento e come funziona il denaro, per forza di cose deve essere, diciamo, non dico generico, però molto aperto, perché appunto non esiste sì o no esiste un grandissimo forse che varia in tantissime maniere quindi se tu lo dovessi dare sarebbe articolato complesso eccetera. Ma ad una persona che sa poco o nulla questa tipo di risposta non gli dà una mano, complica tantissimo le cose. Dall’altra parte c’è dare una bugia bianca, cioè nel senso esistono in linea generale dei modi per gestire bene le finanze, che ne so, la regola 50-30-20 o il portafoglio 60-40, che abbiamo già nominato tante volte, sono delle regole genericamente efficaci ma non personalizzate magari per il caso. Pure là quindi è meglio dare la bugia bianca o dare una risposta molto migliore, ma che non avrà nessun successo? Cioè è meglio far sì che quella persona faccia qualcosa e illuderla di star prendendo la strada giusta? Oppure dirgli la verità e sapendo che non farà mai niente?

Alain 

[ 00:15:07] Beh, spiegano meccanica classica prima di meccanica quantistica, no?Eppure la meccanica classica non è accurata.

Vittorio 

[ 00:15:15] Però la stai a scuola.

Alain 

[ 00:15:16] Sì, ho capito, ma alla fine è lo stesso percorso. Qual è il tuo obiettivo? Far sì che questa persona progredisca in una disciplina e vada nella direzione giusta, no? Se tu gli insegni la regola 50-30-20 con tutti i mega limiti che secondo me ha come regola, cioè è sempre meglio del cazzo di cane da cui partiva.

Nicola 

[ 00:15:24] È quello il fatto che tu hai delle regole iniziali che tutti dovrebbero comprendere e quindi è come se chiudi la conversazione da queste regole e poi la devi riaprire totalmente perché dici vabbè, comunque non esiste la regola che vale per tutti poi la devi ricalare nella tua situazione però siccome non sai che persona hai davanti non sai se la persona davanti ha compreso quelle regole o no o gli fai un’asciugata che gli chiedi ‘ma hai presente cosa sono…’ e quindi questo scappa o devi avere un modo per capirlo, no?Perché o ti do la bugia bianca, perché tu non sai niente, quindi dico, vabbè, guarda, meglio che niente fai 60-40 e vai con Dio. Oppure magari tu hai già compreso 60-40 e quindi posso anche dirti, guarda, puoi anche cambiare perché dipende da cosa vuoi fare, chi sei tu e tutte queste cose.

Vittorio 

[ 00:16:33] Però la cosa che penso io spesso, no? E dico, ok, io gli ho dato questo consiglio, ora lui va convinto. Se è una persona dotata di un minimo di brillantezza, diciamo si rende conto che qualcosa non funziona esattamente. Cioè è certo che tu non glielo vendi come la panacea. Però a un certo punto dice: ‘Ma sta cosa? Però non è proprio così’. In alcuni casi la reazione è: ‘Vabbè, ma allora mi hai preso per culo.’E quindi rischia di tornare indietro invece che andare avanti. Voi siete molto ottimisti in questa cosa.

Alain 

[ 00:17:01] Quello vale ogni volta che apri la bocca!

Nicola 

[ 00:17:06] Ma è anche il problema che hanno gli esperti (o in questo caso i consulenti finanziari perché tante volte magari uno va dall’esperto a chiedere e la risposta giusta è: ‘Boh, dipende. Vediamo. Dipende da come vanno le cose. ‘Magari se lo scenario diventa così, va bene ma se lo scenario diventa cosa, cioè ci sono tante variabili però se tu non lo sai non sei in grado di capirlo, non lo accetti. Cioè preferisci molto di più che vai da quello e quello ti dice ‘no, sicuramente, se oggi investi in oro farai la scelta della vita’ perché la confidenza ti dà quest’aurea di esperienza di sapere quello che fai. Non ti aspetti che vai dal medico e il medico ti dice anche se appunto, pure la medicina è una cosa più probabilistica. Non è che uno ti fa una diagnosi e dice ‘sicuramente’, questo quindi sicuramente. A parte quelli della cosa omeopatica, sicuramente ti cura e quindi c’è questo problema.

Vittorio 

[ 00:18:16] C’è anche un altro grande problema che da una parte c’è diciamo una semplicità che spesso e volentieri cialtronesca o è fatta con il puro intento diciamo di buttare la rete e raccogliere il più possibile e poi però d’altra parte c’è anche un uso della complessità spesso e volentieri assolutamente inutile, cioè c’è la fascinazione in molti che più spieghi una cosa in maniera complessa più in realtà sembra vera. Cosa che assolutamente non è detta. Cioè, alla fine, nella finanza, le stesse leggi ci stanno dai tempi dei Sumeri. Cioè, spendi meno di quanto guadagni, trovati uno stipendio regolare, investi la differenza. Cioè, questo alla fine è semplicissimo dall’alba dei tempi, però questo discorso viene girato in tantissime maniere, anche legittimamente, perché esistono più strumenti finanziari, c’è più complessità, eccetera. Però è questo. La cosa è, spesso, da chi riceve il consiglio che rende questa cosa molto più complicata per non fare niente. Dall’altra anche da chi lo dà per sentirsi molto più importante quindi c’è forse anche un bilanciamento in questo e poi la cosa paradossale è che se tu dai questa visione così semplice la risposta è “e vabbè ma mica può essere solo così” ma in realtà è così. E quella è la cosa incredibile, cioè sembri scemo nel dare una risposta del genere quando è la più onesta che puoi dare.

Alain 

[ 00:19:30] Beh, lo sanno benissimo quelli che fanno le diete, cioè alla fine è la stessa identica cosa, tu sai che devi fare esercizio, che devi mangiare meno e bon, dimagrisci. È così facile, è così facile, o meglio è così semplice, ma è difficile, cioè sono cose grosse, cose importanti, difficili che devi fare, ma che alla fine sono di una semplicità disarmante. Non ti devi comprare la stronzata, devi lavorare di più, devi eh.

Nicola 

[ 00:19:56] Mi hai fatto venire in mente un altro esempio su di me, cioè il fatto che tante volte se parlo con gente che ha un certo tipo di visione del mondo, ah ma allora tu fai il comunista col Rolex o con gente dall’altra parte, ah capitalista del cazzo. Perché tante persone non riescono a capire queste sfumature, cioè c’è la semplicità ma c’è un grado di semplicità, c’è un grado di complessità. Poi come fai non puoi tirare una linea netta e dire da qui è semplice, da qui è complesso.

Vittorio 

[ 00:20:35] Ma forse anche per questo, che tante volte le cose così come dire fatte su scatole stagne funzionano così bene, cioè l’altro problema è che più tu dai indeterminatezza più una persona si allarga e tende a creare una sua versione molto comoda di quello che deve fare non so come dire, cioè ad esempio della dieta è quel che ti dice: ‘guarda dovresti mangiarti all’incirca 1.000 calorie però 1.000 calorie può essere 1.000 o 1.999 quindi quello che tende ad allargarsi si magnerà sempre verso i 2.000, no? però è ovvio che tu non ottieni il risultato mentre uno ti dice: ‘tu devi mangiare fino a un massimo di mille calorie è tutta un’altra cosa è un obbligo; quell’obbligo evidentemente per alcune persone è necessario.

Nicola 

[ 00:21:17] Mi immagino già i 10.000 commenti che riceverai perché hai detto 1.000 calorie in realtà sono 2.000 ma come fai a non saperlo.

Alain 

[ 00:21:39] Altra cosa che, secondo me, con la libertà non aiuta le persone; è il fatto che tanti poi… la realtà è un frattale, no? Cioè tu puoi andare a fondo, aggiungere complessità ad ogni livello, quanto vuoi. Il problema è che se una persona non è consapevole delle basi, rischia di infilarsi in uno di quei fiordi del frattale e finire a costruirsi tutto un mondo che però è tutto incentrato su… che ne so, le obbligazioni legate all’inflazione. E tutto il suo mondo gira attorno a quella roba lì, no? Quel piccolo dettaglio di tutto il panorama finanziario della finanza personale è lui va solo lì.

Alain 

[ 00:22:27] Ora vi pongo, prima di porvi mille domande sull’interlocutore, secondo me è anche il caso di porvi almeno una domanda su voi stessi. E questa domanda è: chi vi ha nominato consulente dell’anno? Siete sicuri di avere le competenze per dare un consiglio sensato a una persona e non per sviarla completamente?

Nicola 

[ 00:22:47] O magari per usare il vostro ego, no? Nel senso che, oh, finalmente mi hai chiesto e quindi ti devo rispondere.

Vittorio 

[ 00:22:54] Quindi per 20 minuti parlerò senza prendere il respiro.

Alain 

[ 00:22:57] Esatto, vi farò vedere quanto ce l’ho grosso. Sì, però è effettivamente un problema a cui siamo soggetti un po’ tutti, no? Questo ego che si frappone e magari facciamo come gli automobilisti, lo conoscete il sondaggio famoso sugli automobilisti, guidi meglio o peggio della media? 95% guida meglio della media. Però, gli incidenti ci sono uguali, ma soprattutto, come fa il 95% a guidare meglio della media, evidentemente, sopravvalutiamo.

Nicola 

[ 00:23:24] Ma sai che non mi ricordo più dove ho letto di uno che diceva che in realtà è possibile, perché dipende da come definisci. È una roba da statistici, tipo media mediana, quelle robe lì che però c’è nel senso che effettivamente tutti possono essere qui.

Vittorio 

[ 00:23:45] C’è l’altra grande differenza tra teoria e pratica, perché se il signor statistico venisse a Roma per 15 minuti verso le 6 e mezza, a termini si convincerebbe della quantità di cazzate che questa affermazione teorica…

Nicola 

[ 00:23:59] beh, anche nello schifo dei guidatori romani, c’è una media.

Vittorio 

[ 00:24:03] Sì, a merda. Questa cosa però del dubbio no? Secondo me il dubbio è la caratteristica di chi ha un certo livello culturale è brutto da dire però tu arrivi a un certo punto che ti poni sempre dei dubbi che poi è la teoria di Dunning-Kruger, come cacchio si dice cioè che dici ‘ah’, ma sto dando il consiglio giusto, sto facendo questo, che è legittimo, è una cosa molto bella. Il problema è che chi invece dà i consigli peggiori non se lo pone questo dubbio e mentre tu stai riflettendo se è il momento giusto di agire, del dare il giusto consiglio, dell’aprire il giusto podcast eccetera eccetera, lo sta facendo un altro che sta facendo tantissimi danni. Quindi a un certo punto uno deve dire ok, io darò una risposta, magari non sono la persona migliore, non sto dando la risposta migliore ma comunque la sto dando meglio di quella persona, quindi se gliela do io agevolerò comunque quella persona rispetto che ne so a vederlo che si va a comprare i libri del guru di turno. Si sta comprando il corso da 1500 euro quando magari io gli posso consigliare un semplice audiolibro che si ascolta in tre ore e che gli cambia davvero le cose, no?

Alain 

[ 00:25:08] Poi se lo presenti con l’umiltà e con la trasparenza del caso, sì, è un ottimo approccio.

Nicola 

[ 00:25:15] Sì, però anche lì bisogna capire che non, perché alcune volte uno dice, vabbè, faccio il tifo per una certa parrocchia e quindi spingo per quello.

Alain 

[ 00:25:25] È vero, anche quello, c’è della faziosità anche nel mondo della finanza, cavolo.

Nicola 

[ 00:25:29] Comunque, siccome noi siamo qui per fare cosa? Per darvi dei consigli, no?Ovviamente, noi ci siamo eletti a esperti. Autoeletti a esperti, autoeletti a conoscitori…

Vittorio 

[ 00:25:44] Ci danno persino dei soldi in donazione. Quindi è colpa pure delle persone che ci ascoltano, che ci pompano il portafoglio.

Nicola 

[ 00:25:49] Comunque, il mio consiglio: mettiamolo così e troverete le persone giuste con cui interagire, perché alla fine aiuta anche voi. Cioè, se hai una conversazione con una persona che appunto nel caso che dicevo prima, che sa quello che sta cercando, si è già posta quella stessa persona il problema, poi magari, quella stessa persona che riesce a farvi cambiare idea o a darti uno spunto a cui non avevi pensato, perché viene dalla sua esperienza e quindi alla fine diventa una cosa utile per entrambi. Non è che sono karma points, perché aiutate un’altra persona.

Vittorio 

[ 00:26:29] A proposito di questa cosa, io sono la persona veramente più sbagliata nel fare questa affermazione, ma l’ho capito con molti errori: Una persona vi sta chiedendo un consiglio: voi siete legittimati o meno dal darglielo, potete avere il desiderio potete non averlo. Il punto è che se qualcuno vi chiede una mano, voi non dovete risolvere i suoi drammi e i suoi problemi di vita. Cioè, non vi dovete sovraccaricare dargli una strategia.Incazzarvi perché non la seguono perché non fanno quel che dicono. Lui ha scelto quella sua vita. Vi ha fatto una domanda: se la vuole cogliere, prendere bene; se vuole fare un’altra domanda, bene. Se fra sei mesi ha sbagliato e vi vuole dire ‘avevi ragione’, è una sua scelta: cioè, voi non potete prendere possesso della sua esistenza. A un certo punto si hanno di fronte delle persone adulte e basta; cioè, se lo segui bene, ma avrai fatto anche i tuoi ragionamenti magari per non seguire, non è che l’hai fatto per forza per farmi un dispetto perché sei pigro. 

Purtroppo questa cosa è molto vera in particolare con le persone che si hanno più care. Che spesso e volentieri sono quelle che chiedono dei consigli non lo fanno e, perché magari si è avuto un’esperienza simile o, perché a un certo punto certe cose si comprendono, conosci bene una persona sai come funzionano alcune cose e sai dove andrà a finire quindi voi potete impegnarvi per cercare di diciamo, salvare, nel senso aiutare quella persona a non fare quell’errore, ma se ci fa sbattere contro, purtroppo voi non potete farci niente a un certo punto, perché ha la sua coscienza, ha preso le sue decisioni, quello che potete fare è magari cercare di limitare il più possibile i danni, ecco, questo forse. Però a un certo punto uno deve lasciare andare, insomma, le cose come vanno. Poi, se invece siete riusciti a dargli una mano, complimenti, ma non è un fallimento, non è un successo in nessuno dei due casi, voi avete fatto il vostro, continuate la vostra vita, insomma. 

Nicola

Ma è vero che c’è la gente che si piglia male poi, cioè nel senso tipo ah ti ho dato quel consiglio lì non l’hai fatto e quindi si, 

Vittorio

Questo poi è il modo migliore per stare sul cazzo a qualcuno e non chiederti A mai più un consiglio, B non seguire mai più quello che farai tu e tutte le tue genie nelle successive sette generazioni.

Alain 

[ 00:28:32] Conosco anche gente che ti dà il consiglio A, il consiglio not A, cioè il contrario di A e poi si incazza se hai sbagliato uno dei due. Di solito si chiamano Boomers. Potrebbe essere correlazione non causalità, non voglio offendere nessuno.

Vittorio 

[ 00:28:45] Ma mi sa che c’è qualcosa di statistico molto più di quello dei guidatori.

Alain 

[ 00:28:54] Un altro consiglio, molto collegato a quello che ha appena dato Vittorio, è quello di non imporre. Nel senso che uno a tante persone non frega un cazzo, vogliono fare esperienza della vita alla loro maniera, chi siamo noi per dirgli cosa devono fare? E due, perché chi è interessato si autoseleziona, no? È un po’ come quelli che vanno nel mercato lussuoso, nel supermercato lussuoso. Si è auto-selezionato prima di entrare nella porta, ha deciso di comprare un certo tipo di prodotti. Ed è per questo che strumenti che divulgano informazioni online senza un’interazione necessariamente puntuale, cioè tra una persona e un’altra, sono così secondo me efficaci e comodi. Quindi blog, podcast sono strumenti che aiutano in questo senso. Se proprio dovete avere un’interazione uno-uno con una persona per dare consigli finanziari o insomma di natura finanziaria, secondo me le cose da fare sono due. 

La prima è favorire la curiosità, dare esempi, dare esperienza.A me è successo questo, io faccio questo. E poi tu fatene quello che vuoi della mia esperienza. E due, se proprio hanno domande puntuali, come diceva Nicola, dateli una risposta puntuale. E fate come si fa con i bambini, no? Non che vi chiedono come nascono i bambini, cioè da dove arrivano i bambini e voi tirate fuori la rava e la fava dell’ape, del miele…Avete cagato il cazzo. Diteli, escono dalla vagina, basta. E poi quando capiscono la cosa e vi fanno la domanda successiva, gli date la risposta successiva.

Nicola 

[ 00:30:22] Un altro consiglio, secondo me, è anche quello di far risparmiare tempo alle persone, magari su certi tipi di risorse come dicevate anche voi i libri, i podcast, i film, pure serie interessanti nel senso magari se uno legge tanti libri, poi ci sono dei libri che ti piacciono, dei libri che non ti piacciono. Fai questo tipo di ricerca e il fatto di consigliare a un altro un libro evita questa persona di fare la stessa ricerca che avete fatto voi quindi è già un aiuto quello ed è molto semplice perché basta dire: ‘Guarda, secondo me, questo libro ad esempio ti dà delle nozioni buone nell’ambito o quello che stai cercando.Per cui anche quello, secondo me, è un consiglio molto valido, perché alla fine se uno guarda il tempo che risparmi è efficace come consiglio.

Vittorio 

[ 00:31:16] In questo io ho notato che ci stanno alcune strategie un po’ infami che possono funzionare generalmente. Un libro con una dedica che è molto nel senso che carichi la parte sentimentale eccetera, e poi è la verità no? Cioè tu dai un consiglio a qualcuno perché speri che magari non faccia errori che hai fatto tu o perché migliori la situazione e possa stare meglio no? Però ti metti in una cosa che dice ‘vabbè’, però forse ci devo provare a leggerlo, ok? Perché dice comunque mi ha fatto un regalo, ci ha pensato, mi ha fatto una dedica eccetera eccetera. E poi ci stanno… Qualche tempo fa ho usato questa tattica cattivissima con un mio amico, che è proprio cioè oltre il luddismo, pigrizia e la lamentela. Allora per fargli provare un AI, io ho detto: ‘guarda, tu fai come ti pare che già è la frase chiave; ‘fai come ti pare’e fai incazzare un botto di persone perché dici ‘guarda, fai come ti pare’, tanto. L’altra è io, lo dico per il tuo bene. Quelle in genere funzionano sempre. Io ho detto: ‘guarda, fai come ti pare io te lo dico solo per il tuo bene, ma fra qualche anno se non sai neanche cosa è questa cosa, avrai grossi problemi al lavoro.

Stranamente, dopo un giorno ha provato questa intelligenza artificiale, cosa che lui non sapeva. Neanche cosa volesse dire per farvi capire il tipo: cioè mia età.Quindi non è che stiamo parlando dei Pleistocene, però queste sono tattiche psicologiche cattive, dark patterns.

Nicola 

[ 00:32:35] Ha funzionato anche con le tue ex, che come le rimorchiate, cioè il principio della negazione.

Vittorio 

[ 00:32:44] Sì, loro hanno avuto molto successo, hanno avuto ottime carriere lavorative, mi sono un po’ concentrato tra forza i consigli buoni. Però sono contentissimo del loro successo, obiettivamente.

Alain 

[ 00:32:58] Poi quando le vuoi lasciare, io lo dico per il tuo bene, poi fai come ti pare, però secondo me dovresti cambiare fidanzato.

POSTA DEL CUORE 

Eccoci al momento della posta del cuore!Come sempre vi ricordiamo che ci potete scrivere tramite il form presente sul nostro sito, commentando in giro, che poi tanto legge Vittorio e risponde lui.

Vittorio 

[ 00:33:19] Sì, sono risponditore automatico ufficiale.

Alain 

[ 00:33:22] Su Reddit ci potete contattare, sui social.

Vittorio 

[ 00:33:26] Reddit è più da Nicola però, lo possiamo dire.

Alain 

[ 00:33:28] Reddit è più da Nicola, è vero, è vero. Invece a me dovreste mandare una mail a /dev/nul. 

La prima domanda viene da D4N0, che penso venga fuori da Star Trek, ci scrive su Spotify riguardo alla puntata 46. Non ho capito perché è la Svizzera che decide di mandarti via dalla Svizzera. Costo della vita insostenibile?

Vittorio 

[ 00:33:48] Allora, io la dico la mia, quella che so.Poi sono molto contento se Nicola mi debunka, perché così mi tolgo, non un peso, so una cosa. Io sapevo che praticamente il sistema svizzero funziona, che il costo del dipendente è particolarmente basso fino a una certa età. Non so dire qual è questa età, eccetera. A un certo punto, dopo 50 anni, incomincia a schizzare, cioè il costo dell’azienda su quel dipendente diventa tre volte tanto quello che fa l’azienda. Cioè, diciamo il patto sociale che esiste in Svizzera è che se tu sei cittadino svizzero, tu rimani in quell’azienda perché sei cittadino e quindi ti meriti di continuare a lavorare, a guadagnare il tuo stipendio, avere la tua pensione, eccetera. Se non sei svizzero, te ne vai a cacare e ti fai la tua vita. Ora non so se questa cosa effettivamente è vera o no.

Nicola 

[ 00:34:34] No; nel senso, io quella frase lì l’ho detta semplicemente per quella che è la mia esperienza. Il discorso è che in Svizzera il paese è piccolo e la gente mormora; il paese è piccolo e tutti vogliono venire qua a lavorare, ma soprattutto non solo tutti vogliono venire qua a lavorare, ma la gente non se ne vuole andare. Negli altri posti dove sono stato, comunque, c’è un certo turnover sempre; quello che dice: ‘Vabbè, vengo, faccio la mia esperienza o magari vengo e non mi piace’. Io non ne ho ancora conosciuto di gente che è venuta in Svizzera, è venuta qua a lavorare e dopo un po’ ha detto: ‘Vabbè, ma sai che c’è, sto meglio in Belgio.’ 

Manco gli americani, io ho conosciuto degli americani in Lussemburgo che si lamentavano. Questi qua erano tipo di Nashville, dei posti dimenticati da Dio lì in mezzo, e che si lamentavano perché dicevano: ‘Non posso fare tipo il barbecue.’ O perché il tempo. Diceva: ‘Ma scusa, ma te sei a tre ore di macchina da Parigi, Amsterdam, Bruxelles, sei in centro dell’Europa e ti lamenti perché non puoi fare il barbecue. Gli americani vogliono stare pure in Svizzera, cioè la Svizzera è l’unico posto che li ho visti contenti, no? Che non dicono, ‘ah beh’, miglior posto del mondo, l’America, vorrei tornare. E quindi c’è una grande competizione e quindi essendoci una gran competizione, o stai al passo o ti cacciano, cioè è così. 

Poi comunque adesso, cioè il fatto che tante società comunque possono facilmente delocalizzare. Dove lavoro io ci sono i tipi in Polonia, i tipi a Bratislava, cioè nell’est Europa ormai ci sono un sacco di questi shared service center, come li chiamano, che poi invece sono posti a basso costo. Ci sono pochi, cioè mantengono qua in Svizzera proprio il minimo indispensabile e quel minimo indispensabile è gente che o ha delle caratteristiche, delle capacità che non trovi assolutamente da altre parti, o sono comunque i director, quella gente lì, cioè nel senso che sostanzialmente comanda, mettila così. Però pure le big four non assumono più in Svizzera, perché comunque si sono accorti che assumere a Londra costa meno a loro, la gente ci va più di malavoglia, perché se guarda lo stipendio guadagna molto meno che qua. Però loro riescono comunque ad avere un bacino di utenza abbastanza grande da soddisfare questa cosa qua. E quindi questa è la Svizzera secondo me.

Alain 

[ 00:37:27] Domanda da Alessandro via email.

Ciao ragazzi, complimenti per il lavoro che fate: Avete raggiunto l’ottimo equilibrio tra divulgazione e intrattenimento. Siete davvero un trio fantastico.Venendo al dunque, vorrei chiedervi: quale dovrebbe essere il ruolo delle commodities in un asset allocation?Mentre oro e metalli preziosi, in genere sappiamo, hanno un ruolo di beneficiario, non capisco il motivo delle commodities. Sono difficili, costose da conservare, vanno consumate, cioè non credo che una tonnellata di mais possa essere considerata bene rifugio se non a brevissimo termine. Spesso sono in mano a pochi oligarchi che fanno il buono e il cattivo tempo, ad esempio petrolio e gas naturale. Quindi quali possono essere i benefici dell’averla in portafoglio? 

Continuate così.
Alessandro

Io ti dico quello che so al riguardo.Il motivo principale per avere le commodities sarebbe la protezione dalle fiammate inflazionistiche nel breve termine. Sono l’unico asset che sale assieme all’inflazione, praticamente per definizione. Quando sale l’inflazione spesso costo dell’energia, delle commodities che sono alla base di gran parte dei processi produttivi. Poi certo hanno dei limiti e dei difetti, quelli che hai nominato te, e tra l’altro senza ribilanciamenti in un portafoglio non è che poi servono a granché. Inoltre ci sono effettivamente dei periodi lunghi in cui non fanno altro che perdere soldi, tipo dal 2000 al 2020, periodo caratterizzato da forte globalizzazione, un grande progresso tecnologico nell’estrazione, tipo il fracking per quanto riguarda l’estrazione di gas naturale e petrolio, e quindi il valore di gran parte delle commodities, soprattutto quelle legate all’energia, si è abbassato. Ora, non è detto che il futuro continui in quel senso, ed è uno dei motivi per cui io, io una parte in portafoglio la tengo ancora.

Nicola 

[ 00:39:10]  A me hanno dato due definizioni che ho trovato importanti: diciamo la prima è che comunque avere le commodities tenerle nel lungo periodo e nella classica versione Long-only è scommettere contro l’ingegno umano, perché alla fine se ci pensi, se il prezzo del petrolio sale per fare un esempio, è normale che uno trovi un’alternativa. Cioè, le società che magari devono consumare il petrolio cercano di abbassare comunque di aumentare la loro produttività di abbassare i costi e quindi cercano un’alternativa. E quindi finisci sempre in questo circolo in cui da una parte appunto, chi lo consuma cerca qualcosa di diverso e chi lo produce tende ad essere molto pro-ciclico, perché se il prezzo di quella materia prima sale, vogliono venderne di più e quindi ne vanno a cercare di più, e quindi l’offerta aumenta e la domanda diminuisce, perché uno cerca un’alternativa e quindi il prezzo scende.Alla fine della fiera arrivi che nel lungo periodo crescono come l’inflazione e quindi non ti danno un ritorno reale.La seconda cosa, appunto legata a questa, che però magari possono avere comunque un ruolo, perché offrendoti questa protezione dall’inflazione quando l’inflazione sale salgono anche loro, quindi ti offrono un preciso edge, che sono un po’ come quei fondi di Tail Risk hedging che praticamente vanno male nel lungo periodo, però nei momenti in cui ti servono ti aiutano e quindi magari all’interno di un portafoglio con giusto ribilanciamento comunque il loro ruolo se lo ritagliano insomma ci sono un sacco di contro e qualche pro. Vittorio sta ancora pensando alle sue ex, ci spiace.

Vittorio 

[ 00:41:00] No no io sono disinteressato da questa risposta seguendo le mie indicazioni precedenti non voglio parlare.

CAZZABUBBOLE

Nicola 

[ 00:41:08] Va bene allora passiamo alle cazzabubbole e vi devo ammettere che è successo, io purtroppo sono vecchio e sono cresciuto con una pallottola spuntata. Perché comunque quando, non mi ricordo nemmeno più se era l’uno o il due, ma c’era una scena che mi è rimasta, non so, nel cuore o forse dietro la testa, come sai, un avvertimento. Questa scena che vedi quando hai sette anni e poi è successo. Uno di questi pomeriggi, poi uno dice dopo cinque anni di Covid, lavoro da casa.

Alain 

[ 00:41:53] Possiamo tentare di indovinare la scena? Quella del preservativo. 

Vittorio

Guarda lo stavo dicendo anch’io. Cacchio, è lei allora a questo punto.

Nicola

[ 00:42:06] Purtroppo no. Facciamolo sicuro. Purtroppo no.

Nicola 

[ 00:42:12] Dopo cinque anni di lavoro da casa, in un triste pomeriggio. In cui avevo una call dopo una call dopo una call dopo una call ad un certo punto spengo la camera e vado in bagno, vado in bagno, tiro l’acqua e la gente che stava parlando si ferma e quindi io torno lentamente davanti allo schermo e vedo che effettivamente il microfono era aperto.

Alain 

[ 00:42:40] Avevo un professore all’università che lo faceva proprio se sbatteva il cazzo e andava lo stesso in bagno.

Nicola 

[ 00:42:48] Comunque, io poi devo fare anche una rettifica perché in una puntata precedente avevo detto di una citazione di un film che pensavo fosse Old school, quello con Vince Vaughn, col tipo che a 50 anni viveva con sua mamma e invece mi hanno detto che no era Wedding Crashers. Hanno ragione! 

Vittorio

Stessi attori stessi anni stesso sceneggiatore stesso regista cambia il nome del titolo 

Nicola

Quanto sono diversi quei film lì in tutto questo oggi vi consiglierò un film che tra l’altro mi è venuto in mente perché mia moglie ha guardato una serie su Netflix che si chiama Forever probabilmente Netflix di serie che si chiamano Forever ce ne sono già 5, è l’ultima è l’ultima che è uscita e io ho guardato solo l’ultimo episodio con lei per cui non so se consigliarvi una serie per cui come vi consiglio un libro dopo che ho letto 20 pagine se consigliavo una serie perché ho visto l’ultimo episodio. Però mi ha fatto venire in mente il film ‘You People’ che era un film con Jonah Hill, che è un po’… il tema del film è vecchio quanto noi, il confronto di due culture: il primo film su quello è stato ‘Indovina chi viene a cena’. Anche qua il discorso è che lui è un ragazzo di religione ebraica negli Stati Uniti, bianco ovviamente, e lei è una ragazza nera con i genitori musulmani. Quindi il film racconta la loro storia d’amore, poi il matrimonio. Ma la roba che a me e a mia moglie ha fatto spaccare è che la mamma del film di Jonah Hill è praticamente mia madre. Secondo me gli sceneggiatori hanno messo una telecamera nascosta dentro a casa mia e hanno visto mia mamma e hanno scritto la sceneggiatura sulla base di mia mamma. La cosa che mi ha fatto ancora più specie è che, sia a me che a mia moglie, è piaciuto molto il film proprio per questo perché ti cala veramente nella situazione in cui siamo quando mi è venuto in mente non mi ricordavo come si chiamava il film, sono andato su IMDb a cercare il titolo e ho visto che il rating è 5.5 e secondo me è veramente un’espressione del fatto che se tu non vivi quella realtà non lo capisci, il film. Come mia mamma. Per quello mia mamma si comporta come la mamma di quel film lì, perché se tu certe realtà non le vivi non ti accorgi, cioè non capisci del fatto di dire delle cose che magari possono fare male a un’altra persona, dei commenti cioè come quando vado in giro con mio figlio e ci sono queste persone anziane che gli toccano i capelli, ad un certo punto io ho guardato uno e gli ho detto: ‘Non è un cane cioè perché? E perché non ci arrivano, cioè le persone non ci arrivano quindi non lo so da questo consiglio se magari voi lo vedete poi non vi piace però magari se non vi piace provate a chiedervi perché non vi sta piacendo. Finito, Vittorio.

Vittorio 

[ 00:46:11] Parlando di consigli. C’è questo canale che ad Alain piacerebbe tantissimo, si chiama Project Kamp. Sono un paio di tizi, credo americani, che si sono comprati diversi ettari di terreno in Portogallo.Cioè, proprio terreni in posti sperduti, quella parte della penisona iberica che è un mezzo deserto, mezzo scappiamo il prima possibile. Allora hanno preso questo terreno, hanno fatto un mix tra ecologismo, vita lenta, riscoprire una vita un po’ più semplice, costruzioni un po’ fatte a culo di gallina, e praticamente stanno ricostruendo questi spazi diciamo con volontari, mettono tutti i loro progetti online perché fanno robe non semplici insomma, hanno ripreso, cioè vecchi ruderi l’hanno ritirati su, fanno un sacco di lavorazioni in legno, utilizzano materiali ecosostenibili, stanno sistemando ad esempio tutti gli alberi, stanno togliendo quelli che sono diciamo più infiammabili perché c’è un grande problema là in Portogallo di incendi e quindi li stanno tagliando, li stanno sostituendo con alberi autoctoni che possono resistere meglio. Ormai sono quasi quattro anni che fanno questa roba. Hanno delle scelte un po’ discutibili in alcuni casi perché quando l’ecologismo si spinge a riscoprire tecniche di 2-3 mila anni fa, soprattutto se sono costruttive dovresti porti dei dubbi su quello che stai facendo. Però è molto interessante; poi a me queste cose mi piacciono un botto.

Ci sono anche brand internazionali che chiaramente gli mandano la roba perché vedono che c’è un mercato e c’è questo gruppo non so europeo che si era inventato di fare le piastrelle tutte delle cose per la casa, che ne so le placchette per l’elettricità fatte con varie plastiche riciclate. Però non è che le lavorano, cioè le buttano dentro una fornace, escono queste mascherine tutte di diversi colori che sono le diverse plastiche che hanno usato e ne escono cose fighe perché usate come l’edilizia, cioè vedi come un mosaico fatto casuale.

Alain 

[ 00:48:18] C’ho due cose che ho in testa da qualche anno che mi piacerebbe fare prima di essere troppo vecchio. Una è sistemare un rudere proprio da cima a fondo, troviamolo esatto, troviamolo e il secondo è farmi un giro gigantesco spaccaculo in cicloturismo no?Il problema è che come si concretizzano tutte e due finora si sono concretizzate con vado su YouTube e passo delle ore infinite a guardare gli altri a guardare gente che l’ha fatto no? Sembrano i teenagers prima di scoprire un po’…vabbè, lasciamo perdere chi l’ha colta l’ha colta no.

Nicola

[ 00:48:53] Te stavo dicendo la gente normale vai su Youporn e tu fai ste robe qua no?

Alain 

[ 00:48:59] È l’evoluzione quando cresci esatto Nicola, ormai. E quindi niente una delle cose che proprio mi turba di questi video qua di cicloturismo è che sono tutti fighetti maledetti con 10.000 euro di attrezzatura, questa tenda leggerissima 15 grammi sembra quella delle capsule di Dragon Ball lanci che salta fuori il palazzo: 15.000 euro. Biciclette super fighe, è tutto fighissimo, però non è neanche quello che voglio fare io, no? E gran parte dei contenuti sono così. Perciò vi consiglio un canale di cicloturismo che si chiama Too Far Gone, che è fatto da degli scappati di casa clamorosi inglesi. Che prendono biciclette veramente da due soldi, tutte scassate senza neanche controllare i freni e partono e fanno Manchester a Marrakesh! Come viene, come viene. Ed è bellissimo, è l’avventura vera. È fighissimo, è bellissimo, un’avventura ragazzi.

Nicola 

[ 00:50:24] Ma perché non apri un canale YouTube in cui tu guardi queste reazioni? No, non le reazione, ma tipo cioè: io vorrei farlo, ma siccome non posso farlo, allora guardo gli altri e guardate me che guardo gli altri e fanno quello che vorrei fare io ma lo sai che è un grande idea di business?

Alain 

[ 00:50:39] Posso dire: fa talmente schifo che potrebbe succedere, potrebbe vincere, potrebbe avere successo questa roba qua!